Scuole aperte a Napoli ma classi dimezzate: boom di docenti a casa

Scuole aperte a Napoli ma classi dimezzate: boom di docenti a casa
di Mariagiovanna Capone
Giovedì 13 Gennaio 2022, 08:30 - Ultimo agg. 13:50
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«Viste le consistenti assenze del personale, si comunicano variazioni nell'orario...». Annunci del genere sono all'ordine del giorno: ingresso alle 9.50, uscita 12.50 e in alcuni casi perfino alle 11.50. Le scuole del primo ciclo oltre che essere dimezzate da famiglie ancora restie nel mandarli in presenza, stanno vivendo un inizio complicato per l'aumento giorno per giorno di docenti e personale Ata positivi o in isolamento fiduciario che mette in difficoltà l'organizzazione didattica quotidiana. Anche ieri infine gli studenti delle secondarie di secondo grado hanno proseguito lo sciopero, e oggi al Vico, presidio davanti scuola. L'organizzazione della didattica varia ogni giorno, cioè ogni qualvolta un docente comunica la propria positività, l'isolamento fiduciario e le (poche) negativizzazioni. Per ora si lavora in emergenza spostando docenti di una classe a copertura di altre, ma è inevitabile diminuire il tempo scuola con ingressi posticipati e uscite anticipate. Anche le attività extracurriculari sono state cancellate, non potendo garantire copertura, in questo caso in particolare del personale Ata, e le classi a tempo pieno per ora sono state sospese, poiché la refezione, per decisione dell'assessore comunale all'Istruzione e vicesindaca Mia Filippone, riprenderà solo lunedì prossimo. 

Proprio per il numero alto di docenti positivi e le assenze degli studenti ancora alte, i dirigenti scolastici del primo ciclo stanno ricevendo innumerevoli richieste di Ddi, la Didattica Digitale Integrata da parte di genitori. Richieste tutte respinte poiché le direttive notificate dal ministero dell'Istruzione (D.l. 111) ne escludono l'applicabilità. La Ddi (prima chiamata Dad) è contemplata, infatti, «solo se in Zona rossa o in presenza focolai o per quarantena della classe disposta dall'Asl» precisa la dirigente Rosa Cassese dell'Ic Cimarosa. «Possiamo erogarla esclusivamente in questi casi prosegue la dirigente - Per i soli alunni in quarantena, previa esibizione di certificato di disposizione in quarantena da parte del proprio medico di medicina generale o pediatra di libera scelta; nella secondaria di I grado caso con due casi di positività nella classe, per la durata di dieci giorni, lì dove sono presenti alunni vaccinati con 2 dosi da più di 120 giorni; alunni vaccinati con 2 dosi da meno di 14 giorni; alunni vaccinati con 1 sola dose su 2; alunni non vaccinati».

Non essendoci nessuna nuova disposizione del Miur, i dirigenti non possono attivare la Ddi su richiesta delle famiglie. 

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Una delegazione di studenti delle superiori ha incontrato referenti di Città Metropolitana, richiedendo un tavolo con le istituzioni per discutere delle problematiche del rientro. Gli studenti del Movimento Studentesco napoletano che accorpa i licei Vico, Mercalli, Vittorio Emanuele II, Genovesi e Fonseca non nascondono la delusione dopo l'incontro perché «ci siamo trovati di nuovo senza nessuna risposta concreta riguardo alle richieste fatte per una scuola più sicura».

 

Stessa situazione accaduta per gli studenti del liceo Umberto I, con il rappresentante Riccardo Ilari che si è recato ieri in Regione e dove ha trovato anche qui da parte dei dirigenti «disponibilità al dialogo ma impossibilità a offrirci rassicurazioni perché è il governo a dover espletare distribuzione di Ffp2, fondi e quant'altro serve per avere una maggiore sicurezza a scuola e per i trasporti». Si rientra in aula parzialmente: «Per nessuna scuola la lotta finisce: per alcune continua in piazza, per altre inizia nelle scuole» promette il Movimento studentesco napoletano. 

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