Terremoto a Ischia, scoppia la rabbia
degli sfollati: martedì in protesta

A Casamicciola le macerie non sono state ancora rimosse
A Casamicciola le macerie non sono state ancora rimosse
di Massimo Zivelli
Domenica 5 Novembre 2017, 17:25
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Non sono ancora disponibili i contributi dello Stato per le autonome sistemazioni degli sfollati e per chi ha perso il lavoro a causa del terremoto, m,entre aumentano i disagi per i doppi turni nelle scuole isolane. Quella di martedì sarà dunque una intensa giornata di protesta e di lotta a Ischia, dove le popolazioni colpite dal sisma del 21 agosto scorso, insieme ai sindaci ed ai rappresentanti politici dell’intera isola hanno organizzato un concentramento ed un corteo, dando appuntamento a tutti, alle 10 presso la zona del Capitello a Lacco Ameno. “Chiederemo l’adozione di norme certe e celeri per la ricostruzione delle nostre case e per la ripresa immediata delle attività produttive” ha annunciato Annalisa Iaccarino, una delle referenti del comitato sfollati.

Ricostruzione e ripresa significa anche mettere in sicurezza le strutture scolastiche al fine di eliminare doppi turni e gli altri disagi a cui sono sottoposti oramai da settimane il 70% degli alunni delle scuole isolane di ogni ordine e grado. E tardano ad essere erogati anche i contributi statali stanziati a favore di quasi duemila cittadini che avevano provveduto fin dalle prime ore del dopo-sisma  a quella che viene definita la “autonoma sistemazione” presso nuove abitazioni ed alberghi. Ma in piazza ci saranno anche tanti lavoratori che a causa del sisma sono rimasti disoccupati e fra essi soprattutto gli stagionali che non avendo potuto completare i sei mesi stabiliti, rischiano di restare senza la Naspi, la indennità di disoccupazione prevista per i lavoratori del settore terziario e gli stagionali. Stesso problema per i lavoratori autonomi e più in generale per tutti i cittadini in età produttiva, per i quali non vi è garanzia di ottenere la sospensione dei pagamenti delle utenze per gli edifici pubblici e privati e la sospensione delle imposte per l’intera popolazione isolana così come previsto nei casi analoghi.

“Il rilancio dell’isola d’Ischia riparte dalla rinascita di Casamicciola e Lacco Ameno” ribadiscono gli organizzatori della protesta che chiedono anche alla Magistratura di fare presto con le perizie e lasciare così liberi protezione civile e comuni di sgomberare le macerie, mettere in sicurezza gli edifici danneggiati e riaprire le strade in maniera tale da consentire anche a centinaia di persone di poter da subito rientrare nelle proprie abitazioni perché non danneggiate dal terremoto ed agli altri di portare via le cose indispensabili ed il mobilio, prima che si rovini tutto in maniera irreparabile. La rabbia è tanta e lo ha riconosciuto anche il presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca che nel commentare la notizia della indizione della protesta, ha parlato di “gravi ritardi nella risoluzione dei problemi dei terremotati di Ischia ed ha garantito l’impegno della Regione ad incalzare il governo centrale”.
 
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