Ucraina, i napoletani aprono le porte ai profughi: offerte 300 case a uso esclusivo

Ucraina, i napoletani aprono le porte ai profughi: offerte 300 case a uso esclusivo
di Valerio Esca
Mercoledì 2 Marzo 2022, 23:53 - Ultimo agg. 4 Marzo, 12:06
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Il treno della solidarietà di Napoli risponde presente. I cittadini partenopei aprono le porte delle proprie case ai rifugiati ucraini. In meno di 12 ore sono arrivate al Comune 610 adesioni all’appello lanciato martedì pomeriggio sul sito di Palazzo San Giacomo, con ben 580 offerte di posti letto. Trecento addirittura sono offerte di case a uso esclusivo. Una risposta travolgente che minuto dopo minuto continua a crescere. Il sindaco Gaetano Manfredi, e l’assessore alle Politiche sociali Luca Trapanese, nell’accogliere gli inviti e le sollecitazioni pervenuti in gran numero da parte di associazioni, residenti e professionisti, hanno deciso di invitare i cittadini a comunicare liberamente la propria disponibilità a fornire aiuti concreti alla popolazione ucraina in difficoltà, mediante la compilazione di un apposito form sul sito del Comune di Napoli. Non sono richiesti generi alimentari, vestiario, giocattoli, ma aiuti medici-sanitari, mediazione culturale, alloggi in abitazioni private, in strutture alberghiere, in strutture extra-alberghiere, in conventi, in comunità e supporto psicologico. Basta barrare una delle possibilità elencate e inviare l’adesione al Comune. Per quanto riguarda gli alloggi bisogna invece indicare il numero di posti disponibili e se siano in abitazioni esclusive o condivise. Il cuore grande dei napoletani ha dato dimostrazione di quanto sia sentito il dramma del popolo ucraino vittima del conflitto con la Russia. 

«Sono molto colpito - ha spiegato l’assessore Trapanese - dalla generosità dei cittadini che, numerosissimi, hanno risposto al nostro appello mettendo a disposizione non solo camere ma anche intere case. I napoletani confermano ancora una volta di avere un cuore grande». I dati raccolti in poche ore lasciano poco spazio all’immaginazione. Le 610 mail contengono offerte di 580 posti letto, di cui la metà in case a uso esclusivo, circa 100 psicologi, 150 mediatori e 180 medicinali. Il Comune, inoltre, ha già attivato la struttura di Marechiaro pronta ad accogliere in caso di necessità altri 55 rifugiati. Ieri mattina intanto in prefettura si è insediata la cabina di regia coordinata dal Palazzo di Governo e composta dal Comune di Napoli, dal Consolato ucraino, dai vertici delle forze dell’ordine, delle forze armate, dei vigili del fuoco, dalle Asl 1 Napoli Centro, 2 Nord e 3 Sud e dalle Diocesi di Napoli e Pozzuoli, finalizzata a definire il processo di accoglienza e di accompagnamento dei profughi. Il Consolato ha generato un link, già operativo, al quale possono accedere tutti i cittadini ucraini in arrivo sul territorio metropolitano registrando i propri dati e segnalando data, luogo, orario di arrivo, eventuali richieste alloggiative o la destinazione presso parenti o conoscenti. I cittadini ucraini giunti sul territorio saranno indirizzati presso il residence dell’Ospedale del Mare dove l’Asl Napoli 1 ha già attivato il servizio di screening sanitario nonché il rilascio del codice Stp (Straniero temporaneamente presente) che permette l’applicazione del diritto all’assistenza sanitaria.  

 

Sarà poi attivata, sempre a cura dell’Asl Napoli 1, una struttura mobile appositamente attrezzata posta nelle immediate vicinanze del Consolato ucraino adibita alle stesse finalità. In queste sedi saranno presenti h24 mediatori linguistici messi a disposizione del Consolato ucraino il quale provvederà a rilasciare il certificato consolare ai connazionali sprovvisti di documenti. L’Asl Napoli 3 Sud, a sua volta, ha offerto il Centro sanitario di Portici per l’ospitalità di soggetti risultati positivi al Covid 19. Ieri al Covid residence di Ponticelli erano presenti Italo Giulivo, capo dell’Unità di crisi di protezione civile della Regione Campania e il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva. «Qui al Covid residence - ha evidenziato Giulivo - abbiamo allestito un “mercatino” dove i profughi troveranno un po’ di tutto.

Se ce ne fosse bisogno abbiamo siglato un accordo con la guardia di finanza per recuperare materiale frutto di sequestri da dare ai nostri ospiti. I napoletani sono generosissimi e ora non ci occorre nulla, anzi se arrivassero donazioni ci creerebbero problemi di logistica. Dall’Ucraina e dagli altri Paesi non ci hanno chiesto viveri, ma solo medicinali che faremo arrivare di concerto con la protezione civile nazionale». «Tutti i profughi sono sottoposti a tampone antigenico - ha ribadito infine Verdoliva -, se emergessero positività saranno portati a Portici. Poiché la popolazione ucraina è vaccinata solo al 35% chi ne facesse richiesta può vaccinarsi qui».

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