Una figurina per Salvia, il vicedirettore di Poggioreale ucciso dalla Nco

Dopo Borsellino, una iniziativa per celebrare un simbolo della lotta alle mafie

Una figurina per Salvia, il vicedirettore di Poggioreale ucciso dalla Nco
Una figurina per Salvia, il vicedirettore di Poggioreale ucciso dalla Nco
di Giuliana Covella
Lunedì 3 Aprile 2023, 19:28 - Ultimo agg. 20:24
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Un uomo sulla trentina che, in camicia bianca e cravatta, gioca sorridente davanti a un biliardino. Un simbolo di legalità e lotta alle mafie che sempre più le giovani generazioni iniziano a conoscere, grazie ai familiari e alle associazioni che operano per fare memoria delle vittime innocenti.

Nella Sala convegni del carcere di Poggioreale è stata presentata la figurina solidale dedicata a Giuseppe Salvia, il vicedirettore e responsabile del reparto alta sicurezza dello stesso penitenziario che il 14 aprile 1981 fu ucciso in un agguato sulla tangenziale di Napoli dai sicari del boss Raffaele Cutolo. Un’iniziativa che è illustrata dai figli Antonino e Claudio Salvia intervenuti con la mamma Giuseppina Troianiello, alla presenza del direttore del carcere Carlo Berdini, del presidente dell’associazione Figurine Forever di Bologna Emiliano Nanni e del garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello.

«L’idea - spiega Nanni - non è solo di raccogliere fondi (tutto il ricavato andrà in beneficenza), ma utilizzare il fascino immortale delle figurine per sensibilizzare, promuovere il sociale e mantenere viva la memoria utilizzando canali che non sono quelli tradizionali, ma soprattutto per consentire alle persone di venire a conoscenza di una storia o ricordarla attraverso una figurina».

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Per ora la figurina dedicata a Salvia e disegnata da Italo Mattone, docente di Comics Napoli, avrà una distribuzione particolare: «premesso che siamo collezionisti, ci sarà una tiratura non numerata per la famiglia, che avrà l’obiettivo primario della divulgazione; seguirà una prima tiratura in 109 copie (un numero non a caso, dato che si richiama alla legge 109 del 1996 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie) e terminate le copie verrà poi stampata una seconda edizione che proseguirà la numerazione».

Disponibile sul sito oltre che sul negozio Ebay dell’associazione (figurineforever.com), «ma la porteremo un po’ in giro per l’Italia».

«Insieme alla famiglia stiamo inoltre lavorando per trovare una libreria che voglia sostenere il progetto e aiutarci a farlo conoscere». Il ricavato andrà a Maestri di Strada onlus di Ponticelli, «poiché lavorano a stretto contatto con i ragazzi affinché  non prendano strade sbagliate e lo fanno assieme al presidio di Libera intitolato a Ciro Colonna». Ma perché Salvia è rappresentato con il biliardino? «Oltre a fare memoria, l’altro scopo è umanizzarlo. Le vittime delle mafie sono spesso iconizzate, come se fossero lontane da noi. In realtà Salvia era come tanti di noi, aveva la sua famiglia, le sue passioni di cui quella più grande era questo gioco. Lo stesso abbiamo fatto con Paolo Borsellino che abbiamo rappresentato in bicicletta, che era uno dei suoi passatempi».

«Mi piace tanto questa iniziativa - ha commentato la moglie di Salvia - perché non fa altro che cogliere un attimo di un hobby di mio marito, che poi gli è servito per aiutare tanti ragazzi. Specie nel parco dove abitavamo, dove in un piccolo locale giocavano tanti giovani che avevano avuto problemi di droga o altro. Dopo la morte di Giuseppe alcuni sono venuti a dirmi che grazie a lui si erano salvati e che non sapevano chi fosse fino ad allora. Lui inoltre lo usava nel tempo libero in carcere, per socializzare con i detenuti e aiutarli a riscattarsi».

A parlare della necessità di «una rivoluzione culturale» è Antonino, primogenito del vicedirettore di Poggioreale: «"Raccontare" la sua persona al di fuori del ruolo istituzionale, in una scena di vita quotidiana, serve ad avvicinare il personaggio alla gente e far capire che non servono eroi per una vita sociale "normale", rispettosa delle regole e che per cambiare le cose è importante l'impegno di tutti. Siamo in piena emergenza sociale e serve una rivoluzione culturale senza precedenti. Parlare di questi esempi con una modalità narrativa empatica, più fruibile e vicina ai giovani, può essere utile come arma per contrastare la subcultura criminale». Per il fratello Claudio «questa è un’iniziativa molto ambiziosa e audace, perché si utilizza un canale di comunicazione differente rispetto al passato, cercando di arrivare anche ai più giovani. Con un biliardino papà cercava di togliere i ragazzi dalla strada, ma anche con i detenuti in segno di socializzazione. Porterò il progetto nelle scuole per far capire chi era mio padre con una immagine non iconizzata ma umanizzata».

«Tutte le iniziative in sua memoria non sono mai sufficienti a ricordare la traccia che ha lasciato per lo Stato Giuseppe Salvia - ha detto il direttore Berdini - per l’amministrazione penitenziaria e ancor più per l’istituto penitenziario di Poggioreale che dirigo, che è intitolato a lui». A margine della presentazione Berdini ha infatti annunciato che la gigantografia della figurina sarà da oggi proprio nella stanza del compianto vicedirettore.

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