Venditore di cocco napoletano non trova collaboratori: «Colpa anche del reddito di cittadinanza»

Antonio Sola con il suo carretto di frutta fresca
Antonio Sola con il suo carretto di frutta fresca
di Gennaro Morra
Lunedì 3 Giugno 2019, 21:49
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In un mercato del lavoro in perenne crisi fa sempre notizia un imprenditore che non riesce a trovare personale, soprattutto quando accade al meridione. Se poi l’impiego offerto non richiede competenze particolari ed è anche ben retribuito, lascia perplessi che nessuno risponda positivamente alla chiamata. Eppure Antonio Sola, 36enne napoletano, ha difficoltà a trovare collaboratori da potare con sé sulle spiagge della costa adriatica a vendere frutta fresca e ciambelle durante l’estate. Ovviamente, la proposta di lavoro prevede un regolare contratto stagionale e una retribuzione proporzionale al volume di lavoro svolto, ma l’annuncio diffuso in Rete non viene preso sul serio, molti addirittura pensano sia un fake. E, quando ormai la bella stagione è alle porte, Antonio non è ancora riuscito a organizzare la spedizione per l’Abruzzo.
L'annuncio di lavoro pubblicato da Antonio Sola
 
«Abbiamo tre ditte individuali e tutte le licenze di vendita in regola – spiega l’imprenditore –. Certo, non è il lavoro della vita, ma è un’attività dove, se ti impegni, puoi guadagnare bene perché la paga è a cottimo: più vendi e più soldi ti porti a casa». Un impiego che praticamente consiste nel fare il venditore ambulante sulle spiagge: «Siamo partiti con il cocco e ora vendiamo anche frutta tagliata e quelle che a Napoli chiamiamo graffe – spiega ancora Antonio –. Si tratta di un lavoro duro, ma per chi è disoccupato può essere una buona occasione per guadagnare una bella somma durante i mesi estivi. Anche perché noi offriamo vitto e alloggio, ovviamente solo al lavoratore – precisa –. C’è anche chi ci ha chiamato e voleva portare con sé moglie e figli».
 
Dunque una buona opportunità, che negli anni passati la gente coglieva al volo, invece questa volta Antonio sta trovando grosse difficoltà nel selezionare due persone da impiegare fino al 15 settembre: «Credo che le persone ormai pensino solo al reddito di cittadinanza, perciò stanno rifiutando certe proposte di lavoro. È solo una mia sensazione, ma ho paura che sia quello il motivo per cui io quest’anno non riesco a trovare gente disponibile».
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