Capodimonte, a Napoli una scuola per rendere l'arte digitale

Intesa tra Museo, Federico II e Ministero

L'istituto Colletta a Capodimonte
L'istituto Colletta a Capodimonte
di Mariagiovanna Capone
Sabato 9 Dicembre 2023, 09:58
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Coniugare arte e tecnologia è il sogno di tanti giovani. Un sogno che da oggi diventa realtà e potrà essere l'occasione di costruire il proprio futuro professionale a Napoli. Nasce "Capodimonte Art and technology", la scuola di digitalizzazione creata dal Museo e Real Bosco di Capodimonte insieme all'Università degli Studi di Napoli Federico II sotto l'egida del Ministero della Cultura. Location scelta per la scuola, che formerà nuove professionalità basate sulle tecnologie digitali per patrimoni culturali e ambientali e per lo sviluppo di tecnologie innovative legate al patrimonio artistico, architettonico e botanico/forestale, è Casa Colletta, uno degli edifici del bosco a ridosso dei Ponti Rossi.

La prima scuola di digitalizzazione dei beni culturali in Italia è finalmente realtà e mercoledì sarà presentata dal direttore Sylvain Bellenger e dal rettore Matteo Lorito. Un'attesa di alcuni anni, sebbene solo negli ultimi due si è potuto lavorare concretamente alla scuola. Nel 2017 e 2018, Apple mise piede in un museo grazie alla no-stop di 27 ore «HackNight@Museum», il lungo week-end di programmazione con cui centinaia di giovani si sfidarono a colpi di codici. Il direttore Sylvain Bellenger intuì che quell'ambiente così intriso di futuro poteva essere connesso all'arte e alle opere del passato.

Nel 2019, fu quindi stipulato un accordo quadro tra l'Università Federico II, con l'allora rettore Gaetano Manfredi, e il Museo di Capodimonte con cui si pianificarono corsi per sviluppatori di app attraverso le competenze e risorse dell'Apple Academy, destinati a studenti dell'Accademia Belle Arti e dell'Aeronautica militare. Il passo successivo furono altri due progetti in sinergia tra Museo di Capodimonte e Federico II: il primo fu il Foundation Program, ovvero i corsi gratuiti di coding iOS di un mese portati avanti con l'Apple Academy, per giovani del quartiere che vivono difficoltà sociali, e il secondo fu la scuola di digitalizzazione vera e propria da realizzare nella Casa Colletta.

Fino allo scorso anno, però, si è parlato solo della digitalizzazione orientata all'immenso patrimonio di opere di Capodimonte, circa 47mila, ma poi grazie al progetto triennale nazionale di digitalizzazione del Mic ecco che Federico II e Capodimonte hanno potuto orientare le energie su una scuola di formazione delle competenze e delle abilità dei soggetti che devono poi realizzare la digitalizzazione delle opere. Un'occasione concreta di contaminare competenze umanistiche con quelle scientifiche. Ora finalmente prende corpo la scuola, dove tanti giovani potranno costruire competenze e professionalità in un campo di cui il Paese ha bisogno e sta investendo.

Lungo il percorso che sovrasta la strada dei Ponti Rossi, si costeggia Casa Colletta che ospiterà la "Capodimonte Art and technology" dove insediare anche diversi corsi di studio della Federico II impegnati sul tema dell'arte e della tecnologia e trasformazione digitale. Qui ci sarà anche un laboratorio di didattica innovativa per la formazione di nuove professionalità, saranno costituiti gruppi lavoro multidisciplinari, l'impostazione didattica più forte dell'ateneo federiciano applicata alle Academy, per identificare problemi e prospettare soluzioni, definire tecniche digitali a quelli che sono i temi più moderni del patrimonio culturale e ambientale. L'intenzione è di realizzare nella Casa Colletta un luogo innovativo dove sperimentare ogni forma connessa al digitale che, basandosi sulla trasformazione, non sarà limitato solo alla digitalizzazione in sé delle opere, ma anche a tanti aspetti su cui indagare, dall'arte alla conservazione ambientale fino alla sostenibilità. Per la Federico II avere uno spazio destinato all'innovazione e trasformazione apre nuovi scenari per future collaborazioni, dove la formazione e il lavoro cammineranno uno accanto all'altro.

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