Coronavirus a Napoli, il grido di Pironti: «Riaprirò e batteremo il virus»

Coronavirus a Napoli, il grido di Pironti: «Riaprirò e batteremo il virus»
Sabato 25 Aprile 2020, 13:57 - Ultimo agg. 16:07
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«Lunedì riapriamo, anche se so che per leggere un buon libro bisogna avere la serenità e le persone sono preoccupate ora». Tullio Pironti è nella sua libreria in Piazza Dante,a Napoli, a rimettere in ordine gli scaffali, a pulire la polvere che in 50 giorni di chiusura si è accumulata sui libri del suo negozio che è in pratica la porta d'accesso a Port'Alba, la strada delle librerie a Napoli. Editore, libraio, con alle spalle un passato da peso welter, da pugile della nazionale italiana, Pironti è abituato a combattere: «Questo virus - dice - si combatte difendendoci, come quando sali sul ring e hai davanti un avversario molto pericoloso. Devi stare attento, valutarlo bene, capire se e come lo puoi battere. Mi auguro che abbia dei punti deboli e così questa pandemia finirà». Ma ora sul ring ci sono i medici nelle corsie e i ricercatori nei laboratori: «Dobbiamo contare sulla scienza - spiega Pironti - aspettare se i ricercatori trovano qualcosa per combattere e mi auguro che qualcuno troverà un vaccino per sconfiggerlo. Vedo che a volte c'è una corsa ad arrivare primi ma stavolta è un errore, bisogna solamente avere la capacità unire le forze della ricerca, di scoprirlo tutti insieme. È un macth che si vincerà ai punti, dopo una lunga lotta. Non sappiamo ancora quanti danni ci procurerà e oltre alle vite umane perse, che sono l'aspetto più grave, c'è anche l'economia che sta subendo enormi danni e che fa andare avanti il mondo».
 


L'economia e la cultura nei suoi scaffali che da lunedì saranno riaperti, Pironti sa che i napoletani hanno la testa altrove ma sanno aprire il cuore in un momento che per una città fatta anche di lavoro precario e a volte a nero la povertà avanza: «Lunedì apro - spiega - dopo un periodo incredibile. Port'Alba è uno dei simboli della chiusura per il covid a Napoli: chi si aspettava tutte le librerie chiuse per tanto tempo? Ora la gente è preoccupata ma c'è anche il cuore dei napoletani. Mi aspettavo la loro generosità, che stiamo vedendo in queste settimane: chi può fare qualcosa, chi può dare aiuto lo ha sicuramente fatto. I napoletani questo lo sentono e sanno essere uniti in queste lotte».

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