Napoli, cinema Metropolitan a rischio e il ministro convoca tutti a Roma: «Salvare la struttura»

Il ministro della Cultura convoca un tavolo al ministero per la prossima settimana

Il cinema Metropolitan a rischio
Il cinema Metropolitan a rischio
di Luigi Roano
Venerdì 3 Marzo 2023, 07:00 - Ultimo agg. 4 Marzo, 09:06
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La possibile chiusura del Metropolitan - al cui posto potrebbe installarsi un supermercato o chissà una sala bingo - è diventata un caso nazionale. Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha convocato un tavolo al ministero per la prossima settimana probabilmente martedì 7. Alla vigilia della firma per il protocollo con il Comune per il rilancio dell'Albergo dei Poveri. Quel giorno il ministro sarà a Napoli, a Palazzo San Giacomo. Al tavolo della Capitale che si terrà al Collegio Romano i gestori del Metropolitan e Banca Intesa Sanpaolo, proprietaria dei locali. Con Sangiuliano il sindaco Gaetano Manfredi che monitora la situazione Metropolitan già da diverso tempo, Luigi La Rocca Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e il consigliere speciale del ministro Luciano Schifone. Che sta seguendo passo passo la vicenda del sito di Chiaia. «Salvare il Metropolitan» è l'obiettivo del ministro. Con il quale Manfredi avrà modo di parlare anche di un'altra partita molto tesa con il governatore Vincenzo De Luca, quella dei tagli al San Carlo, 2 milioni e ora anche al Mercadante. Al riguardo Manfredi lancia una stoccata a De Luca non di poco conto. «Mi rendo conto - dice il sindaco - che ci sono problemi di bilancio, ma spero che siano salvaguardate le istituzioni culturali della città e che soprattutto tutte le istituzioni culturali vengano trattate nello stesso modo. Sono confidente che il presidente della Regione, che ha a cuore le sorti della cultura e della città, segua questa linea». L'allusione a quanto accade a Salerno e in altre zone della Regione dove i finanziamenti non vengono tagliati è esplicita. Torniamo al Metropolitan.

Sangiuliano traccia la linea: si esprime così: «Stiamo verificando il quadro normativo ma la chiusura del Metropolitan rappresenterebbe una grave perdita per la città di Napoli e per la sua cultura.

Peggio ancora se, come apprendiamo da notizie di stampa che auspichiamo essere infondate, la struttura corre il rischio di diventare un supermercato o una sala bingo. Spero che queste notizie siano prive di fondamento. Il comun denominatore deve essere la volontà di salvare il Metropolitan». Il ministro spiega ancora: «Siamo al lavoro per verificare la possibilità di porre un vincolo relazionale che legherebbe il sito alla sua destinazione. Il cinema, quando fu inaugurato negli anni Cinquanta, era tra i più grandi d'Italia e d'Europa. Dobbiamo fare ogni tentativo per salvare questo simbolo della città nel momento in cui ci sono timidi segnali di ripresa relativi all'affluenza ai botteghini». Una strategia - trapela - che dovrebbe fare da apripista a una più complessiva per tutelare Napoli e le città d'arte dall'aggressività e la pervasività con la quale al posto di botteghe storiche e librerie si installano friggitorie, pizzetterie e annessi. La presenza di La Rocca al tavolo che è sostanzialmente il Soprintendente dei Soprintendenti ha questa logica. Blindare sì il Metropolitan, ma fare in modo che soprattutto a Napoli, beneficiata da un boom turistico senza precedenti, vengano salvaguardati i siti storici e laddove e possibile mettere dei vincoli specifici. Il dialogo tra Manfredi e Sangiuliano su questo punto è aperto già da parecchio tempo tanto che l'assessora al Turismo Teresa Armato sta preparando alcune delibere ad hoc. Che per non essere attaccate dai ricorsi hanno bisogno che i Comuni abbiamo poteri rafforzati che è la richiesta che fa Manfredi al Ministro.

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Parola al sindaco: «Credo che il Metropolitan debba continuare ad essere un cinema, una sala di riferimento per la cultura napoletana. È positivo l'intervento del ministro Sangiuliano perché ritengo che dalla concertazione si possa trovare una soluzione che salvaguardi la funzione del Metropolitan». A questo punto inizia il ragionamento dell'ex rettore che sarà riportato il giorno del vertice al ministro: «Con le riforme di deregulation fatte negli anni per l'attribuzione delle destinazioni commerciali - racconta Manfredi - è molto difficile porre vincoli ed inoltre a porli non può essere soltanto il Comune, ma deve farlo di concerto con il Ministero e le Soprintendenze». In questo senso il sindaco ritiene «l'intervento del ministro Sangiuliano molto importante perché dobbiamo lavorare insieme per fare in modo che ci sia la salvaguardia dei presidi culturali sul territorio che dal punto di vista economico non potranno mai essere competitivi rispetto ad altre attività che sono intrinsecamente più redditizie». Secondo Manfredi è necessario un intervento normativo che «lasciando ovviamente una libertà all'impresa privata, vincoli alcune destinazioni a finalità di interesse collettivo. I Comuni devono avere poteri più efficaci e questo sarebbe un esempio di autonomia positiva che ci consentirebbe di salvaguardare gli interessi della città». Un patto tra le Istituzioni è la soluzione al problema: «Il bello di Napoli si deve salvare con un lavoro fra tutte le Istituzioni per evitare che l'esplosione turistica della città non si governata e gestita». La vicenda è molto sentita in città tanto che il parlamentare Francesco Emilio Borrelli e il conduttore della Radiazza Gianni Simioli per il 12 hanno indetto una manifestazion all'esterno del cinema. 

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