Napoli Città della creatività Unesco, rischio derby fratricida con Salerno

Entro il 30 maggio devono essere inviati all'Unesco i dossier delle città candidate

Il ministro Gennaro Sangiuliano col governatore Vincenzo De Luca e il sindaco Gaetano Manfredi
Il ministro Gennaro Sangiuliano col governatore Vincenzo De Luca e il sindaco Gaetano Manfredi
di Luigi Roano
Venerdì 14 Aprile 2023, 11:00 - Ultimo agg. 16:35
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«Napoli Città della creatività Unesco» è già una candidatura ufficializzata dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. E questo significa avere un appoggio del Governo per quello che è un bando Unesco e non è poca roba. Sullo sfondo però si profilano altri concorrenti campani. In campo già c'è Pollica - perla della sconfinata provincia salernitana - e soprattutto potrebbe esserci Salerno, il sindaco è Vincenzo Napoli ma è il regno del governatore Vincenzo De Luca. Potrebbe concretizzarsi uno scontro fratricida. Ne sapremo di più entro il 30 maggio data entro la quale devono essere inviati all'Unesco i dossier delle città che intendono candidarsi a Città creativa e in quale ambito. Qui dalla gastronomia all'ambiente, passando per l'arte il ventaglio di opzioni è grande. In questo scenario, volendo per un attimo mettere da parte l'idiosincrasia di De Luca verso il capoluogo, il dato che emerge è anche politico. Il tema è che Sangiuliano non nasconde di poter essere il futuro candidato alla Regione in quota Fratelli d'Italia e visto che ultimamente sulle questioni che riguardano Napoli va a braccetto con il sindaco Gaetano Manfredi, va da sè che il ministro dalle nostre parti ha una grande visibilità. Che evidentemente a De Luca non gli sta bene. La mossa del governatore non sarà piaciuta nemmeno a Manfredi perché è un altro focolaio di polemiche tra Comune e Palazzo Santa Lucia dove i rapporti sono sempre molto tesi. E soprattutto perché intralcia i piani dell'ex rettore per lanciare la città nel ristrettissimo club delle Città creative con il marchio Unesco. Le italiane sono solo 13: Alba, Bergamo, Biella, Bologna, Carrara, Como, Fabriano, Milano, Modena, Parma, Pesaro, Roma, Torino, Napoli sarebbe la quattordicesima e l'unica rappresentante del sud. Al dossier Napoli ci sta lavorando Sergio Locoratolo che fa parte della cabina di regia per la cultura messa su da Manfredi che ha tenuto per se la delega. 

Un caso politico vero e proprio perché se il Governo ha già appoggiato Napoli, De Luca è pronto a mettere mano al portafogli per sostenere Salerno e forse Pollica. Una partita a scacchi quella di De Luca che tiene aperto anche il fronte interno, quello con il Pd, che il famoso terzo mandato per l'ente di Santa Lucia con il nuovo corso targato Elly Schlein vuole negarglielo.

Si intrecciano molte storie e retroscena in questa vicenda - tenendo presente che per la Regione si voterà solo nel 2026 e per il Comune l'anno successivo - dove Manfredi non è un attore passivo. È noto che il sindaco non vuole entrare dentro le dinamiche interne al Pd e non vuole nemmeno alimentare la guerra a De Luca. Tuttavia ci sono spinte dai dem perché la sfida a Sangiuliano e al centrodestra per la Regione la debba lanciare lui, artefice proprio insieme al Pd dell'alleanza con il M5S che è stato il segreto della sua ascesa a Palazzo San Giacomo. E nell'ambito delle tante opzioni in campo c'è chi ipotizza addirittura che se Manfredi si candidasse alla Regione il centrodestra e chissà lo stesso Sangiuliano, potrebbe candidarsi lui a sindaco della sua città. Scenari tutti da costruire al limite della fantapolitica, ma è anche vero che la politica è l'arte del possibile e dell'impossibile. Una sfida incrociata che De Luca fa partire dalla sua Salerno. E sta facendo sul serio. 

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L'intenzione di candidare Salerno tra le Città creative dell'Unesco c'è. La volontà del Municipio retto da Enzo Napoli risale agli ultimi mesi del 2022, quando il primo cittadino insieme al suo staff ha messo nero su bianco la richiesta al presidente De Luca negli uffici di palazzo Santa Lucia, scambiando così note ed interlocuzioni per dare risalto alla city del principe Arechi, in un'ottica di programmazione e proposta futura.

Ad oggi, però, tutto è rimasto in standby in attesa di fare sintesi visto che in campo c'è anche Pollica che si è portata avanti con il lavoro con il sindaco Stefano Pisani. Ma stando a quello che trapela la candidatura di Pollica sarebbe arrivata quando già Salerno aveva stretto l'ennesimo patto con De Luca. Un derby salernitano tutto da decifrare. Ma per De Luca - questa la sensazione - Salerno, tra le due coste, quella cilentana e quella amalfitana, rappresenterebbe il baricentro perfetto per l'intero territorio con più chance di battere Napoli. Il derby con Pollica ha frenato la candidatura di Salerno che però sotto traccia è ben avviata. L'idea è quella di avere una solo candidata per l'area del salernitano. Un calcolo che De Luca fa anche alla luce del sostegno di Sangiuliano alla candidatura di Napoli. 

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