Napoli, il museo delle illusioni alle Crocelle tra giochi e inganni ottici

Più di 70 attrazioni dedicate all'illusionismo

Apre il museo delle illusioni alle Crocelle
Apre il museo delle illusioni alle Crocelle
di Giovanni Chianelli
Venerdì 8 Settembre 2023, 10:00
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C'è la stanza capovolta in cui qualunque persona, anche la meno atletica, può passare per un abile acrobata, in grado di effettuare la verticale sul bracciolo di una poltrona. C'è la stanza obliqua che dà la sensazione di rimpicciolire i presenti, poi un pozzo apparentemente senza fondo, un tavolo da cui spuntano teste decapitate e sorridenti, disposte delicatamente su un piatto. Ma è tutto un equivoco: siamo nel museo delle illusioni.
Si trova nel cuore di via Duomo, in piazzetta delle Crocelle ai Mannesi (quella dell'ormai celebre murale di San Gennaro ritratto da Jorit) e nella chiesa omonima, sconsacrata, di proprietà privata, posta al primo piano di un edificio.

Il museo è stato aperto in anteprima durante la settimana di ferragosto, da ieri e per i prossimi sei mesi offre al pubblico oltre 70 attrazioni dedicate all'illusionismo: in stile luna park, presenta postazioni centrali per le illusioni più grandi con intorno un allestimento per quelle storiche, come lo specchio cinese che riflette anche il retro dell'immagine, gli ologrammi, i classici rubinetti d'acqua senza tubo, gli stroboscopi, la spirale di Frasier e il triangolo di Penrose, quell'oggetto impossibile da cui Etscher trasse spunto per le sue geometrie dell'assurdo.
Il gioco più foto-postabile? Uno specchio che dà l'idea di lanciare in aria un mazzo di carte francesi o di partecipare, da soli, a un tavolo di poker a quattro.

Quello più avanguardistico? Una realtà virtuale iperrealistica che dà la sensazione di entrare nell'ascensore di un enorme grattacielo affacciato sul vuoto: sconsigliato a chi soffre di claustrofobia e vertigini ma consigliatissimo per gli amanti della definizione digitale, davvero impressionante. L'Oscar per l'attrazione più raffinata lo vince la sedia di Beuchet che fa comparire una seduta solo da un certo angolo di visuale, mentre si tratta di un trabocchetto ottico. Qualche illusione è più «pericolosa» delle altre: la stanza inclinata dà problemi anche a stare semplicemente in piedi, per via della discrepanza di informazioni che l'occhio invia al cervello; la lampada Tesla, inventata dal geniale fisico, sprigiona scintille viola e piccole scosse elettriche.

Ma perché chiamare museo quella che a tutti gli effetti è una mostra? «Volevamo distinguere l'iniziativa dall'idea artistica che di solito suggerisce il termine mostra», risponde Luciana Serappo, tra gli organizzatori, e poi ci piacerebbe che diventi permanente: una città chimerica e misteriosa come Napoli si presta molto al concetto di illusione». Il museo è a cura del gruppo Exhibition of illusions di Vicente Gonzalez, specialista della materia, di Lorenzo Cantini e dello scenografo Livio Targa che firma l'allestimento. Dice Cantini: «Vogliamo periodicamente aumentare le illusioni o farle ruotare con altre per assecondare la filosofia moderna del museo in divenire, un format in continua evoluzione». I visitatori avranno anche l'occasione di visitare la chiesa risalente al 1882, realizzata in stile neogotico e restaurata da poco. Il biglietto di ingresso costa 15 euro. 

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