Premio Napoli 2023, vince Ballestra ma nel 2024 si cambia

Al Mercadante la scrittrice vince nella sezione narrativa con «La Sibilla» su Joyce Lussu, Brancale nella poesia e Ivetic tra i saggi

Silvia Ballestra
Silvia Ballestra
di Ugo Cundari
Martedì 19 Dicembre 2023, 23:47 - Ultimo agg. 21 Dicembre, 07:24
5 Minuti di Lettura

Il Premio Napoli 2023, sessantanovesima edizione, si è chiuso come d’abitudine tra gli applausi per i vincitori, ma dietro le quinte si parlava soprattutto del futuro nuovo corso della manifestazione. E dell’esibizione canora di Roberto Colella che ha impreziosito la serata, svoltasi al teatro Mercadante. Ieri si è chiuso un ciclo, oggi se ne apre un altro. 

Ieri sul palco del Mercadante a ritirare il riconoscimento nella sezione narrativa è stata Silvia Ballestra con La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza), che ha invocato il cessate il fuoco a Gaza, tra gli applausi. Con 251 voti su 573, l’autrice ha distaccato di soli dodici voti la seconda classificata Maria Teresa Giaveri con Nei mari di Ulisse (Neri Pozza), appena 83 voti a Patrizio Esposito di Cospira (Cronopio), che pure ha sottolineato i ventimila morti palestinesi nel conflitto in Medio Oriente. 

Distacco ancora più risicato sul fronte della poesia, dove Domenico Brancale con Dovunque acqua sia voce (Edizioni degli animali) ha superato di appena sei voti, 45 a 38, Bruno Galluccio con Camera sul vuoto (Einaudi), ultima Marilena Renda, 32 voti, con Fuoco degli occhi (Aragno). 

Nella sezione della saggistica si è imposto Egidio Ivetic con Il grande racconto del Mediterraneo (Il Mulino) con 70 voti su 165 distaccando di una trentina di voti Alessandra Caputi e Anna Fava autrici di Privati di Napoli.

La città contesa tra beni comuni e privatizzazioni (Castelvecchi) ferme a 49 e Maurizio Pagliassotti e il suo La guerra invisibile. Un viaggio sul fronte dell’odio contro i migranti (Einaudi) fermo a 46. 

Questo ieri. Da oggi, dunque, tutto cambia, e non sono poche le novità annunciate dal presidente di Campania legge – Fondazione Premio Napoli, Maurizio De Giovanni che lunedì ha esordito su Raitre con «La biblioteca dei sentimenti» seguita da 291.000 spettatori per il 3.19% di share. Le categorie della narrativa e della saggistica saranno accorpate in «Il racconto del Mediterraneo» e in questo ambito i premiati saranno tre. Nella sezione della poesia troveremo anche i testi delle canzoni: cantautori un tempo, rapper e trapper oggi hanno sostituito spesso nel comune sentire, a volte anche nel giudizio dei critici, poeti ed aedi. Per facilitare le giurie su questro fronte i premiati potranno essere anche due.

Altra novità sarà il lancio di una sezione apposita per graphic novel e fumetto, «perché la scrittura ha nuove forme e bisogna prenderne atto» dice De Giovanni, consapevole che lo snobismo fuori dal tempo di una cultura-paese per vecchi non fa bene a nessuno. E che ci siano graphic novel culturalmente più importanti, oltre che più diffuse, di tanti romanzi e di tanti saggi, pur celebrati da manifestazioni figlie di altre stagioni.

Una piccola rivoluzione in vista anche per la giuria popolare, che avrà la possibilità di segnalare una rosa di finalisti, e per la giuria tecnica che in quest’ultima tornata, riunita per decidere i candidati poi affidati ai voti dei giudici lettori, ha visto divampare uno scontro accesso tra più di uno dei membri. Ad oggi i giurati sono ventisei, molto probabile un taglio drastico di almeno la metà e con l’ingresso di esperti della nuova sezione come Alino, a lungo una delle colonne del «Comicon». Tra qualche settimana sapremo chi dovrà rinunciare alla poltrona, probabile che tocchi a chi in questi anni è stato poco attivo o molto attaccato alle sue posizioni.

L’intenzione di De Giovanni, come spiega, è «dare una veste nuova al premio, seguire le novità che l’editoria offre, adeguare la manifestazione ai linguaggi moderni. Potendo contare sui testi delle canzoni e sulle graphic novel siamo convinti di offrire un’opportunità in più, peraltro fresca, aggiornata, ai lettori che seguono il premio. La classica divisione tra generi oggi non ha più valore».

Video

Infine, non ci sarà solo un appuntamento di premiazione per i vincitori, come ogni anno a dicembre. Gli incontri saranno due, con quello nuovo previsto in estate. «È un regalo per i settant’anni del premio letterario più antico d’Italia. Lo vogliamo festeggiare come merita, così gli appuntamenti ufficiali del 2024 si terranno ogni sei mesi». 

Insomma, su tratta di novità non di poco conto, destinate a mettere in pista un’edizione più snella nelle decisioni e più giovane, si spera, nella sua composizione della giuria. 

In questa esaltazione del nuovo che avanza, si associa anche il sindaco Gaetano Manfredi (alla fondazione il Comune dà un contributo di 200.000 euro) secondo il quale «le novità annunciate riusciranno ancora di più a cogliere l’obiettivo di portare il valore del libro tra i giovani, nelle scuole, secondo i nuovi linguaggi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA