Il Rione Sanità all'Università Bocconi: «L'Ipogeo va in cattedra»

Oggi l'inaugurazione del master in Arts management and administration dell'Università Bocconi

Il Rione Sanità alla Bocconi: «L'Ipogeo va in cattedra»
Il Rione Sanità alla Bocconi: «L'Ipogeo va in cattedra»
di Dario De Martino
Mercoledì 27 Settembre 2023, 11:00
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Il Rione Sanità in trasferta a Milano. Il master in Arts management and administration dell'Università Bocconi sarà inaugurato oggi, alle 12, con un focus sull'impatto che ha avuto la cultura sulla positiva trasformazione del quartiere. Ospiti dell'ateneo saranno Alessandra Calise Martuscelli, direttrice dell'Ipogeo dei Cristallini con Francesco Ciaramella, 21 anni, e Emanuele Savarese, 30 anni, giovani ragazzi della Sanità che lavorano all'Ipogeo. A chiudere la delegazione napoletana alla Bocconi ci sarà anche Ciro Oliva, patron di Concettina ai Tre Santi che avrà modo di spiegare agli studenti come da semplice pizzaiolo è diventato una vera e propria star della ristorazione. Un altro successo internazionale per l'Ipogeo, dunque, che dopo circa un anno dall'apertura si conferma meta ambita a livello mondiale. Lo scorso giugno il direttore del museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, promise una visita privata al presidente francese Macron.

«L'invito alla Bocconi ha un grande valore. Oggi il rione Sanità, e la città di Napoli, vengono visti in maniera molto diversa rispetto a qualche anno fa», dice Alessandra Calise Martuscelli. È lei la vera artefice dell'apertura al pubblico dell'Ipogeo.

Benché molto noto da sempre agli studiosi di tutto il mondo, è rimasto chiuso per anni per proteggere le antiche pitture. Una storia che vale la pena ricordare. Era il 1889 quando il barone Giovanni di Donato ebbe l'idea di scavare nella cantina del suo palazzo scoprendo i quattro sepolcreti: un tesoro di pittura e architettura ellenica funebre. I discendenti del barone lasciarono in eredità al nipote, Giampiero Martuscelli, il meraviglioso Ipogeo. Nel 2018 Martuscelli e sua moglie Alessandra decidono di offrire questo scrigno di arte e storia alla città. «Il nostro non è un progetto commerciale. Siamo solo i custodi di una grande opera oggi finalmente fruibile», spiega Alessandra Calise Martuscelli. Il progetto, finanziato con fondi europei della Regione Campania e svolto sotto l'alta sorveglianza Soprintendenza in collaborazione con Icr (Istituto centrale per il restauro), ha portato nell'estate del 2022 all'apertura al pubblico. Fondamentale nel progetto della famiglia Martuscelli il legame con il territorio. Un esempio? Chi vive alla Sanità l'Ipogeo lo visita gratis. 

 

Ma soprattutto a lavorare al progetto ci sono due giovani del quartiere che oggi racconteranno la loro storia agli studenti della Bocconi. Francesco Ciaramella ha 21 anni ma già un figlio di due: «Per me - dice - l'apertura dell'Ipogeo ha rappresentato la grande opportunità di vivere e lavorare nel mio quartiere. Abito qui da sempre e ho visto come è cambiata la Sanità negli ultimi dieci anni. Prima nessuno voleva entrarci, ora è piena di turisti. Sarà una grande emozione illustrare agli studenti di Milano il nostro percorso di riscatto». Emanuele Savarese, invece, classe 1993, abita proprio nel palazzo che ospita l'Ipogeo. «Conosco questo luogo da quando ero bambino. Alessandra, incontrandomi nel palazzo, mi raccontò del progetto che stava per nascere. Poiché parlo molto bene più lingue ho avuto questa immensa opportunità di lavorare qui», spiega. «Fino a qualche anno fa - racconta ancora - non frequentavo molto la Sanità, pur vivendoci. Oggi invece me la godo con gioia e voglia di starci. È la dimostrazione di come la cultura, anche se ha bisogno di tempo, può cambiare la vita di un quartiere e della gente che ci vive». 

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