Teatro San Carlo di Napoli, l’ex direttore senza autorizzazione: restituirà 540mila euro

Il manager non avrebbe mai chiesto il “nulla osta” all’Università di Venezia

Paolo Pinamonti
Paolo Pinamonti
Lunedì 11 Settembre 2023, 23:46 - Ultimo agg. 13 Settembre, 07:25
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Oltre mezzo milione di euro. Per l’esattezza, 540.037. Cinquecentoquarantamilatrentasette euro. E trentasei centesimi. Ovvero, l’intero compenso ricevuto in cinque anni dal San Carlo. È la somma che Paolo Pinamonti, prima come consulente e poi come direttore artistico del lirico di Napoli, tra il 2015 e il 2020, durante il mandato da sovrintendente di Rosanna Purchia, ora deve versare alla «sua» università, Ca’ Foscari di Venezia: non avrebbe rispettato il contratto di esclusiva che lo obbliga a chiedere l’autorizzazione per poter assumere altri incarichi. A stabilirlo una sentenza della Corte dei Conti, salvo colpi di scena. Perché la vicenda è in mano agli avvocati del musicologo, che può fare appello e si è rivolto anche al Tar, e intanto sceglie di non commentare. 

Per Pinamonti, la condanna a pagare (che va aumentata degli interessi legali, dalla sentenza da poco depositata fino al versamento) si deve a un esposto presentato il 29 aprile 2022 dalla rettrice dell’ateneo di Venezia. Dove, da ricercatore, insegna Musicologia e storia della musica. 

Per competenza e prestigio, il professionista svolge nel contempo incarichi esterni, in Italia e all’estero, mai nascosti, anzi segnalati nel curriculum pubblicato sul sito web accademico.

Nell’ordine: tra il 2001 e il 2007, è stato sovrintendente e direttore artistico del teatro Sao Carlos di Lisbona; tra il 2007 e il 2010, sovrintendente e direttore artistico del Festival Mozart de La Coruna in Spagna; tra il 2011 e il 2014, sovrintendente e direttore artistico del Festival di musica sacra «Terras sem Sombra» nel Basso Alentejo in Portogallo. 

E ancora: tra il 2011 e il 2015, è diventato il primo direttore artistico straniero del teatro de La Zarzuela di Madrid, ottenendo due premi importanti. Quindi, dal 25 giugno e il 31 ottobre 2015, è stato chiamato a Napoli come consulente artistico e, da novembre dello stesso anno a marzo 2020, è stato direttore artistico al San Carlo. In tutti i casi citati, senza «una richiesta preventiva di autorizzazione»: questa la contestazione formulata dall’università che ha aperto innanzitutto un procedimento disciplinare nei confronti del suo dipendente, sospendendolo dal servizio per cinque mesi, senza stipendio. Il provvedimento non gli ha impedito, però, di fare lezione in modo da non penalizzare gli studenti. 

Già in quella circostanza, Pinamonti aveva dichiarato di aver agito in buona fede e nella convinzione di non violare alcuna disposizione di legge. In risposta, l’ateneo ha comunque avviato il procedimento amministrativo, che è stato archiviato per gli incarichi svolti all’estero (rimasti senza riscontri), e che ha portato alla condanna della Corte dei Conti per il «caso Napoli». Dal San Carlo è stata infatti acquisita la documentazione sul compenso percepito, di 100.000 euro all’anno, per cinque anni, verificando contratti, distinte di pagamento, fatture e altri documenti forniti dall’ufficio contabilità. Fino ad arrivare ai 540.037,36 euro. 

E Pinamonti, che dal febbraio 2022 è il direttore artistico del Festival lirico estivo di Macerata, non è l’unico che in questi mesi si muove tra teatri e tribunali, deciso a far valere le sue ragioni: davanti al giudice del lavoro è all’esame il ricorso dell’ex sovrintendente del San Carlo, Stéphane Lissner, a giugno scorso mandato in «pensione» a 70 anni per decreto legge, in anticipo sulla scadenza naturale del contratto. Una mossa ritenuta a dir poco irregolare dal diretto interessato che, tramite il suo pool di avvocati, ieri alla scadenza dei termini per presentare ulteriori note, ha ribadito l’intenzione che la Corte costituzionale valuti la legittimità della norma che ha consentito tutto questo. Chiaramente, una questione molto diversa dall’altra. 

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Il sovrintendente Lissner ha svolto anche l’incarico di direttore artistico, ma il suo successore, Carlo Fuortes, potrebbe decidere di affidare il ruolo a un professionista esterno. Intanto, questa sera va in scena «Madama Butterfly» per la regia di Ferzan Ozpetek e la direzione musicale di Dan Ettinger (protagonisti Aylin Perez e Saimir Pirgu), e domani è in programma un primo incontro tra dirigenza e sindacati. Sullo sfondo, la richiesta di procedere all’assunzione dei precari e agli aumenti promessi in busta paga per tutti i dipendenti. Ma, su entrambi gli impegni, confermati dal presidente del lirico Gaetano Manfredi dopo gli scioperi in teatro, e su altre voci in bilancio (tra cui i rimborsi spese percepiti da Lissner e l’istituzione di un direttore generale) restano nero su bianco i rilievi della Regione con il suo rappresentante Riccardo Realfonzo, che pure ha mandato tutte le carte alla Conti dei Conti. 

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