Pioggia di fondi aggiuntivi per gli atenei campani e via libera alle assunzioni. Su 68 Università che si dividono la prima tranche di 300 milioni di euro dei Piani straordinari di reclutamento del personale universitario per gli anni 2022-2026, sono presenti sei atenei campani nella graduatoria nazionale e perfino la Scuola Superiore Meridionale, diventata ateneo autonomo appena il febbraio scorso. A guidare la classifica è l'Università degli Studi di Napoli Federico II, seconda a livello nazionale insieme alla Alma Mater Studiorium di Bologna (come anticipato dal Mattino una settimana fa) e preceduta da La Sapienza di Roma, che riceverà 15milioni 766mila euro nel 2023 e potrà assumere 139,5 persone. L'assegnazione delle risorse prevista dal decreto è basata, prioritariamente, sui risultati conseguiti dagli atenei nella valutazione della qualità della ricerca definita dall'Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca (Anvur) e nella valutazione delle politiche di reclutamento. Un finanziamento, quindi, che premia in particolare la reputazione degli atenei.
«L'Università Federico II si è guadagnata la seconda posizione nazionale perché se lo è meritato» ha sintetizzato il ministro dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, intervenuta ai festeggiamenti dei 798 anni dell'ateneo federiciano. «La graduatoria è meritocratica, basata sulla valutazione della qualità della ricerca (VQR) stabilita da Anvur e nella valutazione delle politiche di reclutamento; e poi c'è l'attrattività, perché se gli studenti si iscrivono significa che quell'ateneo ha qualcosa da offrire evidentemente.
Unica esclusa tra le campane è l'Università Suor Orsola Benincasa ma solo perché non è un ateneo statale. I fondi aggiuntivi sono specificamente destinati alle assunzioni oltre il turn over, e questa prima tranche a regime dal 2023, conta su 300 milioni di euro annui, a cui si aggiungono 75 milioni destinati al costo dell'ultimo trimestre di quest'anno (si va dai circa 4 milioni di euro per Federico II agli 85mila per la Scuola Superiore Meridionale). Gli altri piani straordinari ammontano a 340 milioni dal 2024, 50 milioni dal 2025 e ulteriori 50 milioni a decorrere dal 2026 e ogni volta la graduatoria andrà rivista sempre secondo i criteri di qualità e reclutamento. Nel concreto, si tratta di risorse destinate all'assunzione di professori universitari, di ricercatori, di personale tecnico-amministrativo con l'obiettivo di migliorare, per raggiungere gli standard europei, il rapporto tra numero di studenti e personale docente e non docente, con particolare attenzione alle aree scientifiche e tecnologiche.