In primo grado, nel 2017 fu condannato ad un anno e sei mesi per induzione indebita; ieri dopo otto anni la sentenza di appello dei giudici romani con l’assoluzione di formula piena. E rinunciando alla prescrizione per entrare nel merito delle accuse formulate dai magistrati. Si chiude così la vicenda giudiziaria di Nello Mastursi, segretario particolare del governatore De Luca e da sempre un suo fedelissimo. Non a caso, già prima dell’assoluzione di ieri, l’ex sindaco di Salerno l’aveva voluto di nuovo accanto a sé nel suo staff a palazzo Santa Lucia. E prim’ancora nella seconda campagna elettorale per la Regione a coordinare il lavoro politico di coordinamento delle varie forze politiche della maggioranza.
«Si chiude la vicenda giudiziaria di Nello Mastursi. Nonostante la prescrizione, la Corte d’Appello di Roma ha assolto il mio assistito per non aver commesso il fatto, certificandone la totale estraneità a condotte illecite», spiega l’avvocato Felice Lentini, legale di Mastursi.
«Anzitutto ringrazio il mio avvocato e le persone che mi sono state vicine. Ma soprattutto - dice Mastursi al Mattino - voglio ringraziare e condividere la gioia per la piena assoluzione con mia moglie e mia figlia Chiara che mi sono state sempre vicine e sempre a testa alta fiduciosi che la giustizia avrebbe ristabilita la verità».