«Bagnoli, un miliardo di euro per bonificare il mare»

«Bagnoli, un miliardo di euro per bonificare il mare»
di Luigi Roano
Mercoledì 23 Marzo 2022, 11:00
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«La grande incognita resta la bonifica a mare» così il sindaco Gaetano Manfredi in commissione Ambiente del Consiglio comunale presieduta da Carlo Migliaccio. L'oggetto è Bagnoli di cui l'ex rettore è il commissario. Non il primo allarme lanciato da Manfredi. Per avere una idea della vastità dell'opera basta pensare che si tratta «di 2,5 milioni di metri cubi di fondali da bonificare, un'area grande quanto tre Empire State Building» chiosa Dino Falconio, uno dei sub commissari, l'altro è il docente della Federico II Filippo De Rossi che si occupa proprio di bonifiche: con il sindaco sono andati in Commissione. «Per capire cosa fare - dice De Rossi - serve che si facciano le prove, una robusta campionatura. In linea astratta tecnicamente si può fare tutto poi però bisogna verificare a che costi economici, in termini di tempo e soprattutto chi finanzia». E una stima approssimativa fatta dai tecnici rivela che la spesa si aggirerebbe attorno al miliardo. Ma procediamo con ordine ricordando che in Commissione hanno relazionato gli assessori Edoardo Cosenza che ha la delega alle Infrastrutture e Paolo Mancuso che ha la delega al Mare.

È ancora il sindaco a fare il punto della situazione precisando che sulla bonifica a terra - fatta eccezione per la colmata a mare - si sta procedendo in maniera spedita e soprattutto con tutti i finanziamenti a disposizione. «Alcuni interventi sono già maturi per essere affrontati, come la bonifica a terra, già finanziata, e la realizzazione, in un'ottica migliorativa, delle infrastrutture idrauliche per gli scarichi a mare. Di cui beneficerà pure il mare di Posllipo. Ma ci sono - racconta lex rettore - altri aspetti che richiedono interventi nel breve periodo e la ricerca di risorse adeguate, come il potenziamento della rete di trasporti su ferro e gomma». Vale a dire che la linea 6 della Metropolitana è finanziata fino a via Campegna. Per arrivare a Bagnoli servono altri 420 milioni. Lo stesso vale per il sottopasso che da via Nuova Agnano deve portare nei pressi delle rampe della Tangenziale a via Beccadelli. E per l'interramento della linea della Cumana. Una cosa, la metro, che piace poco alla Regione che lì vorrebbe un tram leggero o bus elettrici: si risparmierebbero soldi e si procederebbe con i lavori più velocemente. I tempi sono un assillo pure per Manfredi: «Finora si è solo discusso del recupero della balneabilità dell'area ma non è stata fatta una valutazione sui costi per realizzarla. Il vero problema non è infatti la colmata, ma la bonifica dei 2,5 milioni di metri cubi di sedimenti che giacciono sul fondale marino, un'operazione molto delicata che richiede risorse che al momento non sono quantificabili». Quindi l'affondo: «Per queste ragioni nel breve periodo si procederà con i progetti per le infrastrutture e con le bonifiche a terra finanziate, nel medio periodo si affronterà il tema delicato della bonifica a mare e, nel lungo periodo, si valuteranno attentamente eventuali modifiche del Praru, possibili in virtù dei poteri derogatori concessi alla struttura commissariale, che richiedono tuttavia un quadro più preciso della fattibilità dei progetti e delle risorse necessarie per realizzarli». Il Praru, cioè il Piano di riqualificazione ambientale e urbana dell'area ex Italsider, non è un tabù alla stregua del Prg. 

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È ancora De Rossi a entrare nel merito: «C'è un cronoprogramma di Invitalia, il soggetto attuatore, che noi condividiamo.

Le gare per le campionature a mare così come per l'area della colmata sono state già assegnate, con questi risultati capiremo come procedere. La cosa positiva dell'incontro è che si inizia a entrare nel merito della fattibilità. Una cosa è certa: entro la fine del mandato di Manfredi al massimo potremmo bonificare il lungomare». Per la colmata vale lo stesso criterio. Ci sono studi datati secondo i quali l'80% del panettone dei veleni potrebbe essere trattato senza grossi problemi, mentre la restante parte è molto più inquinata. «Per capire bene - dice il docente - servono le campionature con una maglia più stretta e tecnicamente più affidabili che inizieranno a breve. Poi vediamo il da farsi». Sulle bonifiche a terra De Rossi dà un paio di notizie positive e concrete: «Stiamo affidando le gare per la bonifica del Parco dello sport e dell'area destinata agli insediamenti abitativi. Per quello che riguarda il Parco urbano serve capire - prima di bonificare - cosa si intende fare all'interno». 

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