Comunali a Napoli, Maresca spacca Forza Italia e Tajani avverte: ora basta veti sui simboli

Comunali a Napoli, Maresca spacca Forza Italia e Tajani avverte: ora basta veti sui simboli
di Valerio Esca
Mercoledì 23 Giugno 2021, 08:00 - Ultimo agg. 13:40
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Una partita a scacchi snervante quella che si sta giocando in queste ore nel centrodestra. Dopo l'uscita durante il suo primo comizio: «Ce ne fottiamo dei simboli», e la risposta piccata del coordinatore cittadino di Forza Italia Fulvio Martusciello, Catello Maresca aggiusta il tiro e chiarisce: «Chiunque voglia ragionare su nuovi metodi per cambiare finalmente il racconto di declino di una grande metropoli ricca di storia e cultura, è benvenuto. È per questo che dico che non voglio simboli, o vessilli, o ingessature ideologiche. Ma nessuno troverà mie dichiarazioni offensive verso alcun partito, solo rispetto per il ruolo che hanno nella nostra democrazia». 

 

Poi respinge al mittente le polemiche del giorno dopo: «Trovo stucchevoli le polemichette inventate o le discussioni sterili del teatrino politico», ma nel centrodestra è in atto una guerra fredda, che potrebbe avere oggi i suoi primi risvolti. A Roma si è riunito ieri lo stato maggiore del partito di Giorgia Meloni, con al tavolo Sergio Rastrelli, sul quale pare FdI voglia puntare come candidato sindaco.

La Meloni avrebbe anche aperto alla possibilità di candidarsi capolista a Napoli al Comune, seguita da tutti i big del partito: consiglieri regionali e coordinatori locali. Una chiamata alle armi nel tentativo di strappare un risultato a doppia cifra. La rottura tra Maresca e FdI si è consumata, vista la volontà del pm di rinunciare ai simboli dei partiti nella sua coalizione «puramente civica», condizione «irricevibile» per la Meloni. Un dirigente locale di FdI rimarca: «Sarebbe stato bello trovare un'intesa con le civiche di Maresca, ma sappiamo chi sono le persone che le compongono ed è evidente che sono troppo schiacciate dall'altro lato. Capiamo anche il loro imbarazzo a stare in coalizione con noi». Oggi il tavolo di FdI si riunirà di nuovo. Maresca, spinto anche dalle sue civiche, Essere Napoli su tutte, non vuole rischiare di mettere in campo una proposta civica camuffata, ma punta a creare un progetto che vada oltre gli steccati. Basti pensare al mondo riformista e progressista, che guarda con interesse alla sua candidatura.

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Tensioni si registrano invece in Forza Italia, che risulta spaccata su due fronti. Quello che fa capo al ministro per il Sud, Mara Carfagna, che spinge affinché si appoggi la candidatura civica di Maresca, come ha ribadito lunedì in una intervista al Mattino Paolo Russo: «Maresca civico fa bene ai partiti»; e quello che fa capo al coordinatore nazionale degli azzurri Antonio Tajani, che ieri ha fatto sapere a Radio 24: «I partiti sono previsti dalla Costituzione italiana e sono un tramite tra la società civile e le istituzioni, non si può pensare di fare a meno dei partiti. Vedremo quello che accadrà». Ci sono rumors che raccontano addirittura come una parte dei forzisti, quella vicina a Tajani, stia già pensando ad una candidatura alternativa rispetto a quella del magistrato. La Lega invece resta attendista. Il partito di Matteo Salvini ha interesse ad appoggiare Maresca, ben consapevole che la Lega a Napoli difficilmente potrà sfondare. «Credo che a Ponticelli Maresca non intendesse mettere in discussione la centralità dei partiti. Anche perché i numeri dei sondaggi di questi giorni confermano che i partiti della coalizione di centrodestra sono l'asse portante sul quale si regge la candidatura sua, e di chiunque altro si voglia collocare con chiarezza in posizione alternativa alle sinistre» sottolinea il coordinatore cittadino del Carroccio, Severino Nappi, che si dice «fiducioso che alla fine si possa trovare una quadra». 

«Il mio orizzonte ideale è Napoli e il progetto Napoli - evidenzia Maresca - Napoli deve sprigionare ogni sua energia positiva per cambiare rotta. Tutti i metodi sperimentati sinora dal centrosinistra al governo da più di 30 anni si sono rivelati sbagliati. Giro per la città, parlo con la mia gente, con i napoletani, e ascolto tanta sofferenza ma anche tanta voglia di partecipare al cambiamento. Ho sempre e solo detto che a Napoli le chiacchiere stanno a zero e oggi si tratta di scegliere tra chi riconosce i problemi e spiega come vuole risolverli e chi invece ha necessità di parlare di sinistra, destra, nero, giallo, avanti, indietro, sopra e sotto». Poi il pm incalza: «Il degrado, le strade gruviera, i trasporti pubblici, i temi della qualità della vita, Napoli Est, riportare al centro le sofferenze delle periferie, la riqualificazione del centro storico, il green, restituire il mare e Bagnoli ai napoletani e mille altre emergenze. Questi sono i problemi da risolvere». 

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