Comunali a Napoli, l'esercito dei trasformisti: «Sì, abbiamo cambiato casacca ma non chiamateci transfughi»

Comunali a Napoli, l'esercito dei trasformisti: «Sì, abbiamo cambiato casacca ma non chiamateci transfughi»
di Valerio Esca
Martedì 24 Agosto 2021, 08:10 - Ultimo agg. 19:46
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«Abbiamo cambiato schieramento, ma non chiamateci voltagabbana». I transfughi, i trasformisti, gli esperti di salto della quaglia si difendono, dopo gli articoli pubblicati dal Mattino che hanno messo in luce come, in tutti gli schieramenti, in vista delle amministrative di ottobre, si stia facendo campagna acquisti di ex assessori e consiglieri comunali di de Magistris, presidenti di Municipalità, ex candidati a sindaco. I cambi di casacca vanno da sinistra a destra e da destra a sinistra. In molti si sono lanciati nel centrosinistra di Gaetano Manfredi, altri nel centrodestra di Catello Maresca, qualcuno con Antonio Bassolino. Isolata di fatto l'outsider Alessandra Clemente. La politica come ufficio di collocamento, con la rincorsa alla lista o allo schieramento più conveniente, in virtù di calcoli percentuali (ipotetici) per tentare rielezione in consiglio comunale. C'è anche chi, come l'ex assessore all'Ambiente Raffaele Del Giudice (in squadra con de Magistris per dieci anni) o l'ex assessore al Welfare Sergio D'Angelo (in giunta per 18 mesi dal 2011 al 2013), non intende replicare. Lo stesso vale anche per l'assessore allo Sport Ciro Borriello, che si candiderà con il M5S, e il presidente della seconda Municipalità, Francesco Chirico, che sarà candidato con la lista civica a supporto dell'ex rettore, Napoli libera. No comment, infine, di Stanislao Lanzotti, ex capogruppo di Fi che sta costruendo una lista per Manfredi. 

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Sandro Fucito, presidente dell'assemblea cittadina, che non è chiaro se alla fine verrà candidato alla presidenza della Municipalità del Vomero o al consiglio comunale, con la lista di sinistra in supporto di Manfredi Napoli solidale, spiega le sue ragioni: «Sinistra italiana attraverso il suo congresso nazionale, regionale e provinciale ha inteso offrire disponibilità alla costruzione di alleanze democratiche. La disponibilità del M5S in tal senso a Napoli rappresenta un fatto nuovo che non poteva non vederci interessati. Tale posizione l'abbiamo consegnata a de Magistris molti mesi fa. Personalmente, da componente della segreteria nazionale di Si, oltre che coordinatore provinciale ed a fronte di scelte cui non abbiamo concorso e complessivamente non partecipate, trovo logico l'epilogo. Ricordo inoltre che la sinistra istituzionale a Napoli, preesistente a de Magistris, ha operato in modo leale, chiaro ma autonomo. Non casualmente non accettai la nomina ad assessore nel 2016. Successivamente e non per compensazione fui votato dai consiglieri, che ringrazio, presidente dell'assise». L'ex assessore ai Trasporti e alla Mobilità Marco Gaudini, dimessosi ieri come anticipato dal Mattino, e che correrà con Bassolino, ci tiene a far sapere: «Chi parla di transfughi o voltagabbana forse si riferisce a chi sta saltando di buon grado sul carro, anzi il carrozzone di quelli che sembrano essere i vincitori.

Io ho scelto un'altra strada, una sfida complessa, certamente in salita ma con la convinzione che si tratta della scelta giusta per Napoli ed i napoletani. Noi scegliamo una coalizione di donne e uomini liberi, guidati da un politico vero, non calato dall'alto, che trasmette sicurezza ed autorevolezza e che non ha davvero bisogno della carica come trampolino di lancio per le proprie ambizioni e per il proprio futuro politico, ma che saprà mettere il ruolo e la sua esperienza al servizio della città per costruire insieme alle nuove generazioni il futuro di tutti». 

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Ci sono anche rappresentanti dell'assemblea cittadina, basti pensare a Gaetano Troncone, Ciro Langella o Vincenzo Moretto, che non ci stanno a passare per transfughi. Troncone si candiderà con Bassolino, ma se oggi è consigliere lo deve a de Magistris, che lo ha candidato nella sua civica De Magistris sindaco nel 2016, dove raccolse 896 preferenze. «Mi sono candidato nel 2011 con l'Italia dei valori e non ero mai stato iscritto ad altri partiti in precedenza - sottolinea Troncone - Sono coerentemente rimasto sempre nel centrosinistra. Nel 2016 sono stato rieletto con de Magistris e quando ho iniziato a non condividere le sue scelte sono uscito dalla maggioranza senza mai aderire a nessun partito o gruppo consiliare al fine di non tradire i miei elettori, svolgendo il mio mandato in totale autonomia e libertà, senza mai ricevere incarichi e ruoli istituzionali, come ad esempio deleghe e presidenze di commissioni. Al termine del mio mandato elettorale, coerentemente con il mio percorso nel centrosinistra ho scelto di sostenere Bassolino, fondatore del Pd che, al momento, esprime i valori in cui credo. Non ho mai avuto incarichi o svolto ruoli apicali nell'amministrazione de Magistris e di conseguenza non posso essere accusato né di ingratitudine né di trasformismo». Con Maresca correranno invece Daniela Villani (che abbiamo provato a contattare, ma senza fortuna, stesso discorso vale per Roberta Gaeta) e Ciro Langella, leader dei tassisti napoletani. Langella nel 2016 è stato eletto nella civica di Lettieri (centrodestra), poi passato in maggioranza e ora si candiderà con la lista civica di Maresca. «Mai stato tesserato con demA, ma accettai l'incarico, la delega al Trasporto pubblico non di linea, quando Lettieri si dimise e Nonno passò in FdI» taglia corto Langella. Moretto, invece, dopo aver rotto con la Lega e aver tentato di candidarsi con Manfredi, potrebbe alla fine trovare un posto nella coalizione di Maresca. «Le scelte devono essere fatte esclusivamente nell'interesse di Napoli - sostiene Moretto - realizzare le aspettative dei cittadini con il risanamento di una città, che possa ritornare alla normalità, senza polemizzare. Spetta ai cittadini apprezzare e scegliere. Sono rimasto all'opposizione come l'elettorato aveva deciso. Nessun cambio di idee e progetto per il quale mi batto in consiglio comunale da anni».

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