Comunali a Napoli. Manfredi, le liste salgono
a 14: Gaudini e Borriello a rischio

Comunali a Napoli. Manfredi, le liste salgono a 14: Gaudini e Borriello a rischio
di Luigi Roano
Venerdì 13 Agosto 2021, 08:56
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Alla fine, per far quadrare il cerchio della composita alleanza del centrosinistra e del M5S che lo sostiene, il candidato sindaco Gaetano Manfredi deve schierare 14 liste rispetto alle 13 previste. In extremis - sul tavolo della coalizione - è arrivata «Napoli rinasce» che raggruppa gli Sfasteriati della consigliera comunale Maria Caniglia - molto vicina al governatore Vincenzo De Luca - e gli ex Verdi Marco Gaudini, attuale assessore ai Trasporti e Stefano Buono consigliere uscente di «Davvero».

Un equilibrio trovato per far accorpare al meglio l'arcipelago delle liste centriste che è ancora in movimento.

Per esempio, La Città e i mastelliani stanno dialogando con «Gli amici dell'Avanti» per cercare di andare assieme alle urne. Al momento, se tutte e 14 liste riempissero per intero le loro caselle, cioè 40 nomi al comune e 300 per le Municipalità, i candidati a sostegno di Manfredi sarebbero la bellezza di 4760. A oggi ne sono stati reclutati circa 3000. Alle Municipalità - in particolare - per comporre le liste ci sono molte difficoltà, ma qui il limite minimo perché una lista sia amministrativamente valida è di 20 candidati, un fattore che potrebbe favorire le formazioni politiche minori.

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Il comitato etico di Manfredi che deve valutare tutte le candidature - l'ultima parola sulla loro validità spetta all'ex rettore - si metterà al lavoro subito dopo Ferragosto e per quella data tutti i nodi devono essere sciolti. E c'è il caso dei due assessori Marco Gaudini e Ciro Borriello, che è in pole position per un posto in lista con i grillini. A entrambi è arrivato un messaggio forte: se non si dimettono subito dalla giunta guidata dal sindaco Luigi de Magistris niente candidatura. Il rischio è concreto e il messaggio è stato recapitato anche al M5S che dovrebbe candidare oltre che Borriello, Francesca Menna, altra assessora dell'ex pm che ha lasciato i grillini quando si allearono con la Lega e si vestì di arancione e ora fa il ritorno alla base. Con queste tre dimissioni il sindaco avrebbe una giunta a sette, il minimo legale per approvare un provvedimento.
 

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