«Il Comune di Napoli è da rifondare», ​le ricette di Bassolino, Clemente e Maresca

«Il Comune di Napoli è da rifondare», le ricette di Bassolino, Clemente e Maresca
di Luigi Roano
Mercoledì 8 Settembre 2021, 00:00 - Ultimo agg. 24 Marzo, 21:25
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Non si è presentato al primo confronto tra candidati sindaci Gaetano Manfredi - il candidato del centrosinistra e del M5S - ma il primo faccia a faccia tra i principali aspiranti alla fascia tricolore organizzato da Il Mattino, e coordinato dal direttore Federico Monga andato in onda sul sito del quotidiano e sui canali social della testata, ha fatto conoscere al grande pubblico da vicino gli aspiranti primi cittadini. Presenti, invece, Antonio Bassolino, indipendente, Catello Maresca candidato del centrodestra e Alessandra Clemente l’ex assessore ai Giovani proposta dal sindaco Luigi de Magistris. Hanno risposto alle domande di Monga e dei tanti lettori de Il Mattino che le hanno inoltrate via mail. 

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Il Comune è tecnicamente fallito, come si risanano i conti? Quale sarà la vostra prima mossa?

Clemente: «Un comune su tre al sud è in dissesto finanziario e bisogna prenderne atto. Nell’ultimo bilancio che abbiamo approvato il disavanzo lo abbiamo ridotto di 150 milioni. E mi chiedo perché solo oggi Conte - che è stato capo del Governo - sia intervenuto e non lo abbia fatto prima. Oggi sta facendo un vestito su misura a un candidato, Manfredi».
Bassolino: «Innanzitutto mi dispiace molto che Manfredi non partecipi, scelta sua non la contesto, ma è la motivazione che non mi piace “non ci sono le condizioni per un confronto sereno”. Né per quello che riguarda il Mattino, né per quello che riguarda me e gli altri candidati. Mi auguro che ci siano altre occasioni. Sul debito è molto importante la collaborazione tra tutte le Istituzioni. Il nuovo sindaco chiunque sarà deve fare due cose: una telefonata al Presidente della Repubblica e un’altra al presidente del Consiglio Mario Draghi per dirgli mettiamoci intorno a un tavolo per Napoli».
Maresca: «Anche a me dispiace dell’assenza del professor Manfredi, noi siamo sereni: i cittadini hanno diritto a un confronto e ad ascoltare la diversità delle idee. Sul debito la prima cosa è la spesa corrente, è troppo alta: il Comune spende 1,5 miliardi e incassa 1,3 miliardi c’è un deficit strutturale. Come ci ha detto la Corte costituzionale non bisogna lasciare il debito ai nostri figli». 

C’è una evasione fiscale di 2 miliardi complessiva, come intendete far pagare tutti? 

Bassolino: «Attiene anche alla nostra responsabilità, il problema non è solo sollecitare un doveroso intervento del Governo, ma riguarda la capacità dell’ordinaria amministrazione: in una grande città la riscossione deve essere ordinaria amministrazione. Il tema della collaborazione chiami tutti a una sfida, dobbiamo contrastare il vittimismo napoletano».
Clemente: «La digitalizzazione è una operazione di legalità, grazie alla lettura incrociata dei dati siamo in grado di individuare anche gli evasori istituzionali come la Federico II. Dall’altra parte penso alle persone che le pagano le tasse e la restituzione dei servizi non è di qualità ed è a loro che ci dobbiamo rivolgere, per farlo bisogna investire sulla macchina comunale con un grande piano di assunzioni».
Maresca: «Incidere sulla macchina amministrativa per consentire una riscossione equa per proiettarci poi sulla spesa degli investimenti. Paghiamo tanto per servizi non di qualità, basta pensare ai rifiuti. Pagare tutti per pagare di meno, serve una razionalizzazione delle imposte, dobbiamo partire da regole condivise».

Per la gestione del verde è stato giusto coinvolgere i privati ma poi sono scappati via e ora la Villa comunale è un deserto. 

Clemente: «Dobbiamo dare atto che solo grazie all’apporto dei privati c’è manutenzione del verde. I parchi della città sono un deserto perché c’è bisogno di acqua e mancano gli impianti di autoirrigazione. Nel programma c’è una strategia al riguardo coinvolgendo l’Abc anche con i due milioni erogati dalla Città metropolitana».
Bassolino: «Il rapporto con i privati è importante per il verde e in altri campi. Ma la prima cosa è che il pubblico faccia la sua parte. Ora c’è possibilità dei finanziamenti della Città metropolitana e il Pnrr per la riforestazione urbana. Ma servono più giardinieri e competenze».
Maresca: «L’Ordine degli agronomi mi ha detto che da anni voleva collaborare gratis e non ha avuto risposte. È vero, il pubblico deve fare il suo. Ma per me in linea di principio i privati devono essere coinvolti in tutto dando loro delle regole e delle direttive con il pubblico che si deve riservare l’attività di controllo». 
Lettore Luigi Raso: La piaga dei parcheggiatori spesso in mano alla camorra: come intendete affrontarla?
Bassolino: «Rafforzando e riorganizzando la polizia municipale. E il rapporto con le altre forze dell’ordine attraverso la Prefettura. Questo è un compito importante del sindaco».
Maresca: «Controlli sì, ma bisogna proiettarsi a una soluzione definitiva. Con l’amministrazione Iervolino si discusse di inserire i parcheggiatori non collusi nel mondo della sosta pubblica».
Clemente: «Noi con l’incrocio dei dati abbiamo tolto il reddito di cittadinanza a chi lo percepiva ingiustamente facendo l’abusivo del parcheggio.

Per me è l’Anm che deve occuparsi della sosta. Gli abusivi sono ben noti e vanno fermati».

La soluzione per i rifiuti è sempre quella di farli portare via dalle navi a costi esorbitanti?

Maresca: «Dobbiamo completare il ciclo dei rifiuti, il Comune spende tanto e male, il contratto con Asìa costa 170 milioni per un servizio pessimo. Noi abbiamo solo l’inceneritore di Acerra. Serve incrementare la differenziata, il rifiuto può diventare ricchezza e nuovi impianti».
Clemente: «Siamo partiti dall’emergenza rifiuti, non c’era nemmeno il contratto per far lavorare Asìa, oggi c’è un bilancio in chiaro e in attivo. La differenziata non c’era e ora siamo al 35% e va migliorata, poi impianti di compostaggio e va potenziato lo spazzamento».
Bassolino: «Spesso mi chiedo come saremmo messi senza il termovalorizzatore di Acerra, impianto fatto sulla base di una collaborazione tra me e Berlusconi. Il sindaco deve collaborare, questo deve fare. Ora bisogna incentivare la differenziata e gli impianti di compostaggio. La gestione dei rifiuti va immaginata su scala metropolitana». 

Le risorse del Pnrr come potranno essere spese visto che il Comune è senza progetti perché la macchina amministrativa è svuotata? 

Clemente: «Serve un piano di assunzioni subito, i comunali erano 10mila oggi la metà. Per i fondi del Pnrr è doveroso che le forze della città vengano coinvolte, il prossimo sindaco deve essere il sindaco dei fatti».
Bassolino: «Fondamentale la struttura della macchina amministrativa, servono competenze e personale qualificato dobbiamo progettare e saper spendere nei prossimi 5 anni, è il vero “Patto per Napoli” e il sindaco deve siglarlo con il Governo». 
Maresca: «Sono d’accordo con Bassolino, serve rimettere in moto la macchina comunale ormai ferma. Il Comune deve proporsi come soggetto attuatore». 

De Luca appoggia apertamente Manfredi, come imposterete il rapporto con lui? 

Bassolino: «Piena collaborazione con De Luca e con il Governo e tutti i suoi ministri, questa è la mentalità istituzionale e se ci sarà conflitto raddoppierà la mia spinta a collaborare».
Maresca: «Con De Luca ho un rapporto di cordialità, sono uomo delle Istituzioni, la collaborazione istituzionale è uno dei miei valori».
Clemente: «Sono sicura che un presidente della Regione al suo secondo mandato avrà un ruolo di garanzia per Napoli. Gestisce i fondi europei e deve essere uno degli animatori della collaborazione istituzionale che non c’è stata, per esempio, sul tema della chiusura delle scuole e sui trasporti. Ci sono dei ruoli istituzionali, non abbiamo bisogno di donne sole al comando né di uomini soli al comando, ma di una politica seria che non bullizza chiamando miss “Peppa Pig” o “chiattona” gli avversari. Non mancherà la collaborazione e nemmeno la mia voce, per esempio il “Teatro festival di Napoli” è diventato il “Campania teatro festival” e Napoli non può essere provincia di nessuno». 

Cosa condividete dell’operato di De Luca e cosa no? 

Maresca: «Condivisibile la gestione dell’emergenza Covid, per il resto nulla da eccepire».
Bassolino: «De Luca si è mosso bene sul Covid ora però l’emergenza è finita, bisogna essere duttili e con un giusto rapporto con Napoli che dipende da De Luca e dal nuovo sindaco, serve un rapporto di rispetto e collaborazione».
Clemente: «L’emergenza Covid va bene, ma la sanità di prossimità a Napoli è stata cancellata con la chiusura dei presidi territoriali. Su questo bisogna chiedere che ci sia una sanità non dell’emergenza, dei diritti di tutti i giorni». 

Tranne Clemente avete impostato la campagna elettorale sulle carenze della stagione di de Magistris: come spiegate che tanti di quella stagione sono nelle vostre liste? 

Bassolino: «Non c’è contraddizione, nelle mie liste ho solo Marco Gaudini che ha fatto l’assessore per pochi mesi e ne sono contento. Ci vuole una svolta rispetto a questi anni, ma in questa svolta vi sono forze che sono state dentro gli anni di de Magistris che legittimamente è giusto utilizzare. La politica però deve essere argine al trasformismo nei casi in cui si passa da fronti diversi». 
Maresca: «Ne ho presi due e ne sono felice, l’ex assessora al mare Daniela Villani perché mi ha detto che il Comune non ha voluto prendere il controllo del mare e il leader dei tassisti Ciro Langella, settore che vogliamo potenziare». 
Clemente: «La coerenza della coalizione che mi sostiene è la mia forza, sono insieme non per il potere ma per il programma. Forse la mancanza di serenità di Manfredi è dovuta al fatto che temeva questa domanda. Visto che Manfredi parla di un progetto di discontinuità questa cosa la dovrà spiegare. In questi anni con il sindaco quello che non ha funzionato è la macchina amministrativa perché depauperata e su questo mi sto concentrando. Poi in questa sede voglio dire che un novo corso non può essere di chi alla presentazione delle liste si prende a testate». 
Maresca: «La violenza va sempre condannata, noi ci proiettiamo verso una visione diversa, io guido un gruppo civico sostenuto dai partiti del centrodestra e le prime scelte, quelle dei candidati alle Municipalità, vanno in quella direzione. Salvini? Il mio è un progetto civico, anche nella Lega ci sono grosse professionalità, i partiti nazionali ci servono per dare voce a Napoli a Roma». 

Quando riaprirà la Galleria il lungomare resterà pedonale? 

Bassolino: «Sarebbe sbagliato tornare indietro sulla pedonalizzazione, bisogna migliorare la situazione attuale e aprire un confronto su tutto il lungomare con intellettuali ed esercenti, è la nostra principale risorsa».
Clemente: «Se sarò sindaco resterà pedonale e partiremo col grande progetto di arredo urbano».
Maresca: «Immagino una maggiore flessibilità per il lungomare non pedonalizzato sette giorni su sette, è un’arteria troppo importante per la città». 

Quale dei vostri avversari vi ispira più fiducia? 

Clemente: «Bassolino perché è dentro la città». 
Bassolino: «È una questione di principio, spetta ai napoletani decidere».
Maresca: «Dico Bassolino, da lui sto imparando come si fa a non rispondere alle domande scomode».
 

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