Primo esame in aula per il sindaco e la sua maggioranza. L'ex rettore ha convocato per venerdì prossimo, 12 novembre, la prima seduta dell'assise cittadina. L'appuntamento è fissato per le 12 nella sala dei Baroni del Maschio Angioino dove Manfredi presterà giuramento, presenterà ufficialmente la giunta ed esporrà il programma di governo. Oltre all'emozione dei momenti formali, però, ci sono anche le questioni politiche. Bisogna votare presidente e vicepresidenti e formare i gruppi in Consiglio. Manfredi ha l'esigenza di tenere insieme una maggioranza che già in partenza non è affatto compatta. Anche per questo motivo la convocazione è stata fissata per venerdì e non all'inizio della settimana. Nei prossimi giorni ci saranno, con ogni probabilità, incontri e riunioni per tenere uniti i ventotto consiglieri di maggioranza.
Il primo nodo sarà l'elezione del presidente del Consiglio e dei due vicepresidenti. Si vota a scrutino segreto. In pole per la guida dell'assemblea cittadina c'è la consigliera del Pd Enza Amato. Non mancano, però, i mal di pancia. La questione è di metodo più che di merito. Cioè non si dibatte sul profilo dell'ex consigliere regionale ma su un maggior coinvolgimento del Consiglio nelle scelte dell'amministrazione. Insomma, sia il gruppo Manfredi sindaco che le altre liste minori, ma necessarie per la maggioranza, vogliono far sentire il loro peso. Per ora i consiglieri non si sono ancora lasciati andare ad attacchi pubblici contro l'amministrazione. Fa eccezione, però, Luigi Grimaldi, consigliere eletto con i Moderati, che su Facebook affonda: «Nonostante la politica imponga un confronto con tutti i partiti, Manfredi ha lasciato all'oscuro sia una parte di essi che una parte dei consiglieri comunali».
Le elezioni di presidente e vicepresidenti, inoltre, si intrecciano con le scelte dei vari partiti sui capigruppo. Se Amato, alleata con Casillo e vicina a Bonavitacola, dovesse diventare presidente dell'assise, si spianerebbe la strada per Gennaro Acampora (primatista di preferenze, eletto in quota Fiola) come capogruppo. Nel M5S le aspirazioni di Ciro Borriello, eletto in quota Fico, si scontrano con la lotta intestina tra fichiani e dimaiani. I due consiglieri eletti in quota Di Maio (Demetrio Paipais e Fiorella Saggese) e l'altra consigliera M5S Flavia Sorrentino, hanno scritto una lettera al sindaco chiedendo un maggior «coinvolgimento».
Una missiva in chiave anti-Fico che ha creato una profonda frattura nel gruppo. Ma le questioni non sono finite. Per formare un gruppo in Consiglio c'è bisogno di almeno tre consiglieri e solo Pd, M5S e Manfredi sindaco hanno i numeri per farlo. Gli altri devono accorparsi. I deluchiani hanno già trovato la quadra: i consiglieri di Napoli Libera Simeone e Cilenti si uniranno a Rispoli, eletto con Adesso Napoli e vicino all'assessore Marchiello. Anche la sinistra di Napoli Solidale, rappresentata da Sergio D'Angelo e Rosario Andreozzi, ha trovato l'intesa con l'eletto di Europa Verde Luigi Carbone. Resta da trovare la quadra per i due consiglieri di Azzurri per Napoli, i due di Noi campani per la città e per l'esponente dei Moderati Grimaldi. Centro democratico, che ha eletto Carlo Migliaccio, punta a creare un gruppo autonomo in virtù della rappresentanza parlamentare.