Covid a Napoli, due contagiati al Comune: giallo sulla sanificazione

Covid a Napoli, due contagiati al Comune: giallo sulla sanificazione
di Luigi Roano
Martedì 1 Settembre 2020, 23:30 - Ultimo agg. 2 Settembre, 16:09
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Primo settembre da ricordare nel palazzo della politica napoletana di via Verdi. Due casi di contagio fantasma - nel senso che sono venuti a galla col passaparola e con l’autodenuncia di uno dei malcapitati su fb, senza che ci sia un solo atto formale al riguardo da parte di chi governa la macchina comunale - nel giorno consacrato alla ripartenza dei lavori. Contagi che hanno provocato tanta paura e la chiusura senza alcun preavviso per tre ore del sito sede del Consiglio con i comunali letteralmente scappati in strada. Stranezza ancora più grossa è che i casi di contagio in questione risalgono a molto tempo fa, per la precisione al 10 e al 20 agosto. Il primo contagiato è un vigile urbano distaccato per un giorno a Palazzo San Giacomo dove si è spogliato e ha indossato la divisa, ma in servizio alla porta in via Verdi. Il secondo, un dipendente dell’ufficio stampa, si tratta di Edgardo Bellini che ha sede in Palazzo San Giacomo che si è autodenunciato il 30 agosto su fb. Entrambi di stanza nella sede centrale, «ma a essere sanificata è stata solo la sede di via Verdi» denuncia Agostino Anselmi della Cisl Funzione pubblica. Non c’è - dunque - un solo documento ufficiale che attesti la positività dei due dipendenti, non c’è il famoso «pezzo di carta» con il quale si dichiara la positività al virus. Solo il passaparola e fb hanno svelato le positività al Covid 2019 e anche con notevole ritardo. Una falla nei controlli che allarma e non poco, atteso che in quei due Palazzi ci entrano anche i napoletani e non solo chi ci lavora. Insomma, quello dei tempi degli interventi di bonifica - solo parziale - è un autentico giallo. E in questo periodo, con il virus che torna a fare paura in maniera seria, la notizia non è confortante se si considera che il Comune dovrebbe essere un modello di efficienza almeno sotto questo punto di vista.

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La sostanza è che tutti sapevano, ma nessuno è stato in grado di agire in tempi più rapidi per la sanificazione perché non c’era una motivazione valida per richiederla. Solo il 24 agosto un dirigente di buona volontà e di comprovata fedeltà all’ente mentre era in vacanza - appreso sempre in via informale dei contagi - chiede la sanificazione del sito di via Verdi alla Napoli Servizi. Richiesta arrivata nella sede della società comunale al Centro Direzionale, non con il timbro dell’urgenza per i casi Covid, ma giustificata con la necessità di bonificare in quanto ci sarebbe stata la ripresa in presenza delle attività lavorative. La sanificazione doveva essere fatta sabato 29 agosto, ma è slittata. Si arriva così al primo settembre, due giorni dopo l’autodenuncia di Bellini su fb. Gli operai della Napoli Servizi fanno irruzione in via Verdi e almeno una quarantina di dipendenti alle 10 lasciano il Palazzo per farvi rientro solo alle 14,30 dopo la pausa pranzo e sanificazione avvenuta. Ore concitate perché nel frattempo si viene a sapere che autonomamente un dirigente che ha avuto contati con Bellini si è andato a fare il tampone e sarebbe uscito pulito, nessun contagio. Un colpo di fortuna perché Bellini su fb ha avvertito tutti: «Positivo al tampone Covid. Se siamo stati in contatto in tempi recenti, regolatevi. Se riuscite a non chiamarmi al telefono vi voglio più bene» il suo chiarissimo messaggio. Il tema di queste ore è capire se ci siano stati altri comunali che si sono sottoposti al tampone per verificare il loro stato di salute. La sensazione è che questa storia qualche altra sorpresa possa riservarla anche se tutti si augurano di no. Dal Consiglio comunale giurano e spergiurano che non ci sono altri casi. Tuttavia, in servizio ci sono molti dipendenti aggregati ai tanti consiglieri comunali che si sono candidati alle regionali, chi in distacco e chi no, la sostanza è che in via Verdi malgrado ci sia ancora un clima da ferie agostane un poco di movimento ci sta. «Noi - conclude Anselmi della Cisl - chiediamo che a tutti i dipendenti comunali sia fatto il tampone, solo così potremo essere sicuri in vista soprattutto dell’apertura delle scuole».
 

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