L'attore, l'avvocato, il videomaker: la carica dei campani in Parlamento

L'attore, l'avvocato, il videomaker: la carica dei campani in Parlamento
di Lorenzo Calò
Martedì 11 Ottobre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 17:55
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L’attore, l’avvocato, l’odontoiatra, il videomaker. Emozionati come al primo giorno di scuola saranno tutti - impettiti e inamidati - giovedì mattina per la prima convocazione delle Camere. Già ieri, in Senato, per le foto e la consegna del kit parlamentare (libri da studiare sui regolamenti, la storia dell’istituzione e le norme di comportamento in Aula) molti di loro avevano l’espressione di una scolaresca capitata per caso al lunapark.

La pattuglia campana porta a Roma 55 eletti, uno in meno dei 56 assegnati alla regione per effetto dei seggi inevasi, circostanza dovuta al fatto che il Movimento Cinquestelle ha ottenuto - sulla carta - più seggi rispetto al numero di candidati eleggibili e per questo, con i voti ottenuti in Campania, ha consentito l’elezione di candidati di altre regioni. Questo è quello che ha stabilito la Cassazione che - verificato l’algoritmo alla base della legge elettorale - ieri ha pubblicato l’elenco completo delle attribuzioni alla Camera, ultimati gli ultimi conteggi. 

Il caso più clamoroso è quello della circoscrizione Campania 1, cioè Napoli, dove il M5s a suon di pluricandidature, ha avuto meno candidati dei seggi vinti, circostanza che ha messo in crisi la macchina dell’Ufficio elettorale nazionale. Un problema analogo si era presentato anche nel 2018 per il Movimento nel Meridione, dove in tutte le Regioni ottenne consensi che talvolta superavano il 50%. Tuttavia non c’erano molte pluricandidature e alla fine il problema si risolse. Quest’anno il partito di Giuseppe Conte ha fatto ricorso massicciamente a questa possibilità concessa dal Rosatellum con il risultato nella circoscrizione di Napoli di non aver abbastanza candidati e di doverli «recuperare» da altre parti. Stesso problema al Senato, dove al M5s spettano tre eletti al proporzionale; la capolista Mariolina Castellone è stata eletta all’uninominale (Giugliano), e il quarto che le subentra, Orfeo Mazzella ha vinto a sua volta l’uninominale di Torre del Greco. Medesimo meccanismo per Camera Campania 1, dove a «esagerare» con le multicandidature è stato ancora il M5s: e così l’eletto mancante è stato recuperato in Lombardia 2, con Alessandra Todde, viceministro uscente e fedelissima del leader Giuseppe Conte. Un altro napoletano candidato nel M5s, l’ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, pluricandidato ma proclamato in Emilia, ha consentito in Calabria l’elezione di Elisa Scutellà.

In base alle verifiche di «Pagella Politica», gli eletti alle ultime elezioni politiche alla prima esperienza parlamentare sono in totale 247 su 600 (esclusi i sei senatori a vita, la cui carica non è elettiva), più del 41 per cento. Tra loro il grillino campano Dario Carotenuto, fedelissimo dell’ex presidente della Camera Roberto Fico, nuova guardia ma antica conoscenza dei Cinquestelle, come membro dei meetup dal 2005. Diploma da perito informatico, bassista di una rockband americana, videomaker e già consulente per l’ufficio comunicazione del Movimento, ha lavorato anche con Jacopo Fo e Franca Rame a un programma tv per poi dedicarsi a missione filantropiche in Africa. A Torre del Greco l’ha spuntata Gaetano Amato, attore, scrittore, drammaturgo e regista teatrale: gli amanti della fiction poliziesca lo ricorderanno come interprete a «La Squadra». Tra i nuovi eletti c’è poi il fratello di Vincenzo Caso, un ex parlamentare M5s in carica dal 2013 al 2018 eletto però in Lombardia: lui è Antonio Caso, che non è riuscito ad entrare in consiglio comunale nella sua Pozzuoli alle scorse amministrative, ma è stato in grado di sbaragliare la concorrenza prima alle primarie online e poi alle urne. Risultato di rilievo per l’avvocato Ada Lopreiato, che è riuscita a imporsi per Palazzo Madama battendo nel collegio di Fuorigrotta l’ex governatore Caldoro e la democrat Valeria Valente. Da Caivano arriva il poliziotto Pasqualino Penza, attivista di lungo corso in divisa.

Dal ramo medico approda a Roma il nuovo parlamentare pentastellato Orfeo Mazzella, odontoiatra, distintosi anche per alcune battaglie ambientaliste in difesa del fiume Sarno. 

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Per Fratelli d’Italia gli esordienti sono due avvocati casertani Gimmi Cangiano (un passato come attivo promotore di battaglie studentesche del mondo universitario) e Marco Cerreto, ex consigliere comunale, per un periodo inserito nello staff dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. Avvocato e figlio d’arte - alla sua prima in Parlamento - è Sergio Rastrelli erede politico di Antonio, ex sottosegretario all’Industria nel’94 ed ex governatore della Campania. New entry, sempre nelle file dei meloniani, anche la farmacista Marta Schifone. Il tourbillon degli eletti determinerà anche un turn over in consiglio regionale per il centrodestra, che manda in Parlamento quattro consiglieri regionali: Michele Schiano di Visconti di Fratelli d’Italia, cui subentrerà Cosimo Amente; Annarita Patriarca di Forza Italia, che esordirà a Montecitorio e farà posto a Francesco Cascone, e i due consiglieri della Lega Gianpiero Zinzi e Attilio Pierro, che verranno sostituiti da Antonella Piccerillo e Aurelio Tommasetti. Insomma, tutti nuovi arrivi. Tornano invece in Parlamento Stefano Graziano, per il Pd, ingegnere, già consigliere regionale, ex presidente dei Dem in Campania e commissiario del partito in Calabria; e Giulia Cosenza, imprenditrice irpina, rapporti solidi con Giorgia Meloni, già alla Camera per due Legislature (2006 e 2008), rimasta sempre nell’ambito del centrodestra «classico» pur avendo per un periodo aderito a «Futuro e libertà», il partito fondato da Gianfranco Fini quando sancì il divorzio dal Cavaliere.

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