Manfredi candidato sindaco di Napoli, lo strappo di Italia Viva, Verdi, Popolari e Mastella: salta il tavolo di coalizione

Manfredi candidato sindaco di Napoli, lo strappo di Italia Viva, Verdi, Popolari e Mastella: salta il tavolo di coalizione
di Adolfo Pappalardo
Domenica 30 Maggio 2021, 22:50 - Ultimo agg. 31 Maggio, 19:29
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Doveva essere pura formalità quella di ieri sera. E invece ecco rinviato il tavolo di coalizione dove doveva essere solo ratificata la candidatura Gaetano Manfredi. Renziani e verdi, infatti, hanno deciso ieri pomeriggio di non partecipare al tavolo: ce l’hanno perché la scelta dell’ex ministro, comunque voluta e cercata da tutti, alla fine è stata chiusa e firmata solo da Letta, Conte e Speranza. Ovvero Pd, M5s e Leu. Da qui i veleni e l’accusa di non aver concertato nulla sul territorio anche con i partiti più piccoli. Accusa che arriva anche da Mastella e dal gruppo centrista composto da Fare, Centro democratico e i Popolari di De Mita.

Che, chiariamoci, non escono dalla coalizione ma puntano i piedi. Come? Mentre i Verdi si sono presi una pausa di riflessione, gli altri chiedono di discutere modi e programmi della campagna elettorale direttamente con il candidato Gaetano Manfredi. Per pesare di più, ovvio, nelle scelte e non ritrovarsi schiacciati dal trio di partiti che hanno costruito e firmato la candidatura dell’ex ministro. Non sono acque in burrasca ma agitate e rischiano di impelagare un nome come Manfredi, un accademico ora prestato alla politica, nelle eterne discussioni di partito. Non è proprio, insomma, una bella partenza. E per questo il segretario del Pd Marco Sarracino ha deciso di posticipare almeno di 48 ore il tavolo fissato per ieri sera.

Il tempo di riallacciare i nodi. 

«Riteniamo che le modalità con le quali Pd, 5 Stelle e Leu hanno comunicato la scelta di Manfredi quale candidato a sindaco non siano accettabili. Più volte in queste settimane abbiamo richiamato al rispetto di tutte le forze della coalizione e al rischio di creare una sorta di disparità di trattamento fra le stesse», denuncia Graziella Pagano coordinatore di Italia Viva a Napoli che chiede a Manfredi «un incontro per definire l’identità di questa alleanza che deve essere plurale». Sulla stessa linea anche Clemente Mastella. «Il valore di Manfredi non si discute ma il modo troppo politicizzato, in chiave nazionale, della sua proposta di candidatura appare oggettivamente sbilanciato e rischia di compromettere il risultato che tutti auspichiamo. Rendere subalterna l’area moderata che è stata una forza, al di là delle distinzioni, che ha contribuito alla vittoria di De Luca, appare nel metodo e nella sostanza un errore» attacca il leader di Noi Campani. «È stato goffo e grossolano il maldestro tentativo di presentare la candidatura di Manfredi come espressione di un riduttivo cartello Pd-5stelle-Leu», premettono in una nota congiunta firmata da Fare Democratico (Giosy Romano), Popolari (Giuseppe De Mita) e Centro Democratico (Raimondo Pasquino). Poi chiedono che «Manfredi voglia assumere in prima persona le iniziative necessarie di confronto politico e programmatico con quelle forze disponibili, al fine di recuperare e verificare le possibilità di ricomposizione di un quadro politico plurale».

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Il gruppo di partiti più legato al governatore De Luca, quindi, ieri scatena l’offensiva per evitare di farsi bypassare dal gruppo democrat-contiano e alzare le proprie quotazioni. Puntando sul successo di sei mesi fa alla Regione. Un passaggio quasi naturale in una coalizione enorme che arriva, tra grandi e piccoli, a ben 24 liste. Per questo, ed è la posizione dei Verdi, servivano le primarie. «Considerati i numerosi ripensamenti del candidato sindaco e le trattative così sfacciatamente romane, si è determinata - spiega Fiorella Zabatta, dell’esecutivo nazionale di Europa Verde - la necessità di ridiscutere la posizione del partito. Abbiamo chiesto più volte le primarie ma siamo stati inascoltati». E ieri sera commentano dal Pd: «Prima ci chiedono di convocare il tavolo della coalizione, poi chiedono di sconvocarlo. Alcune volte ci sono cose incomprensibili...». 

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