Elezioni suppletive a Napoli, Ruotolo apre la campagna elettorale: una legge per Napoli e il Sud

Elezioni suppletive a Napoli, Ruotolo apre la campagna elettorale: una legge per Napoli e il Sud
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 30 Gennaio 2020, 07:00 - Ultimo agg. 11:37
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Non poteva non levarsi subito un sassolino dalla scarpa Sandro Ruotolo. Ed è l'incipit del discorso che apre la sua campagna elettorale: «Sono questi gli intellettuali di cui Napoli ha bisogno», dice il giornalista candidato al collegio del Senato indicando il palco. Ovvero Antonio Piccolo presidente dell'Arci di Scampia, Antonella Cerciello delle sardine napoletane, Valeria Pirone, preside della Vittorino da Feltre di San Giovanni, Carmela Manco, presidente dell'associazione Figli di Maria, Massimiliano Quintavalle, operaio della Whirlpool appena tornato dal tavolo del Mise senza buone notizie e lo scrittore Maurizio De Giovanni che rimarca una cosa: «Il candidato non è di de Magistris perché era un suo assessore ma l'ha fermata per un nome condiviso». È la risposta di Ruotolo agli intellettuali («pseudo-intellettuali», li bolla de Magistris) che hanno firmato l'appello contro la sua candidatura. In questa presentazione al contrario, ieri al cinema Vittoria, dove i politici sono in platea senza intervenire e parlano invece gli attori delle periferie: «Lì dove si è annidato il populismo», sottolinea il giornalista.

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Lì, in prima fila, per la prima volta trovi mezza giunta e il Pd, Articolo 1 e i renziani. Tutti assieme. Ed ecco accanto al parlamentare Gennaro Migliore e la ex senatrice Graziella pagano mezza giunta comunale: dal sindaco de Magistris agli assessori Clemente, Panini e Palmieri che era stata messa in campo proprio per questo collegio. Poi il gruppo democrat con Sarracino e Mancuso (segretario e presidente del Pd di Napoli), Teresa Armato e per Articolo 1 Arturo Scotto. Non è riuscito ad esserci Raimondo Pasquino, coordinatore regionale di Centro democratico, ma spiega: «Ruotolo condivide quei valori forti e significativi che ci vedono in contrapposizione alla destra sovranista». Mentre fuori, immancabile, c'è un gruppo di disoccupati che protesta pacificamente e al segretario democrat di Napoli tocca incontrarli.
 


«La bestia di Salvini lavora sui social media e nelle periferie. Napoli non è Napoli senza Scampia, San Giovanni e Barra, allora noi dobbiamo abbattere quei muri che separano il centro dalle periferie. Io andrò in parlamento anche per chiedere una legge speciale per Napoli e per il Mezzogiorno», annuncia subito Ruotolo che da ieri sera lavora ad un obiettivo: pescare dall'elettorato grillino che in questo collegio nel 2018 prese la percentuale più alta d'Italia. Si intuisce quando, in un passaggio, fa presente come «nelle nostre idee c'è molto del compianto Franco Ortolani, un'eccellenza di questa terra». Un modo per iniziare a polarizzare il voto e «decretare la seconda sconfitta in un mese per Salvini». In nome di «quella sinistra moderata e democratica che noi di sinistra abbiamo cercato per anni. Eccola», dice il giornalista indicando la sala. E aggiunge: «Sono orgoglioso di averla unita per questa sfida che è un test nazionale». Perché poi il punto è proprio questo: provare con Ruotolo a creare un nuovo risiko politico per i prossimi test elettorali. «Sandro potrebbe raccogliere anche voti nell'elettorato di centrodestra così come in quello grillino perché incarna le lotte dei meet up e lo spirito M5s. È un nome che è riuscito a mettere insieme un ampio fronte democratico e credo che dopo il 23 febbraio si possa aprire uno scenario interessante anche in vista di altre scadenze», riconosce Luigi de Magistris che si mostra comunque a suo agio in una platea mezza democrat.
Ma ora il punto è proprio il fronte più ampio possibile contro il centrodestra in attesa che i grillini si decidano. «Chiedo da due mesi ai 5 Stelle di sedersi a un tavolo per provare a interloquire, per vedere quello che c'è da fare da qui ai prossimi 5 anni in Regione. Al momento l'unico favorevole è stato il ministro Spadafora, e ne sono contento, ma dobbiamo farlo capire anche al gruppo dirigente locale che invece nei nostri confronti ha un'ostilità ingiustificata», dice invece il segretario democrat Sarracino. Mentre non si spegne l'eco della polemica innescata da Macry e De Giovanni contro la scelta di Ruotolo. «Non hanno compreso che l'appoggio di Dema a Ruotolo (ma quanti voti può portare, dopo tanti insuccessi) non gli darà alcuna legittimazione nazionale. Allora non sprechiamo una bella occasione e sperare di battere questa destra che a me fa molta paura», è invece l'appello pro Ruotolo su Fb dell'avvocato Francesco Barra Caracciolo che in poche ore ha raccolto un centinaio di adesioni tra docenti universitari e imprenditori. 

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