Europee 2024, l'ultima tentazione del Pd: schierare De Luca jr in Campania

La mossa a sorpresa di Elly Schlein per ammorbidire papà Vincenzo

Vincenzo e Piero De Luca
Vincenzo e Piero De Luca
di Domenico Barbati
Mercoledì 3 Gennaio 2024, 08:00
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Il 2024 nel Salernitano si apre con il "botto" per le candidature alle elezioni europee. Da ambienti vicini alla segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, si vocifera sempre più insistentemente che uno dei candidati di prestigio per Strasburgo possa essere Piero De Luca. Il figlio del governatore della Campania, il quale con la Schlein è in rottura da molto tempo per la vicenda del terzo mandato, è invece apprezzato per l'equilibrio mantenuto in occasione del suo siluramento da vicepresidente del gruppo parlamentare del Partito Democratico. Non una dichiarazione sopra le righe, nessuna polemica, nessuna vendetta trasversale. Insomma un low profile che la Schlein avrebbe apprezzato. Tanto che su di lui si potrebbe puntare per non perdere voti alle elezioni europee con un disinteressamento di De Luca padre. La segreteria nazionale del Pd, infatti, sa bene che se De Luca padre andasse in vacanza nei mesi precedenti il voto, o facesse anche soltanto finta di interessarsi alle Europee, l'emorragia elettorale del Pd in Campania sarebbe letale.

Diversamente, nel caso di candidatura di Piero, Vincenzo De Luca sarebbe punto sull'orgoglio e farebbe di tutto per portare più voti possibili al figlio. In assenza di una ricandidatura di Franco Roberti e di Andrea Cozzolino, Piero De Luca correrebbe addirittura per risultare il primo degli eletti. Una ipotesi non peregrina. Senza i voti di Campania e Puglia nel collegio Sud è quasi impossibile venire eletti, e i rapporti tra Michele Emiliano a Bari e Vincenzo De Luca a Napoli, non sono stati mai cattivi. Certo, Piero dovrebbe accettare. Ma il gesto potrebbe risultare una mano tesa sull'altare della distensione tra i De Luca e la Schlein che ha bisogno di non far registrare crolli di voti per la sua segreteria chiamata al primo vero banco di prova elettorale. De Luca padre, tra le altre cose, avrebbe già strizzato l'occhio al suo vecchio amico Matteo Renzi. La candidatura del casertano Nicola Caputo, assessore all'agricoltura della Regione Campania in quota Italia Viva, potrebbe essere il piano B di De Luca per contarsi e affossare il Pd.

L'ipotetica candidatura di Piero stravolgerebbe tutte le strategie ostili.

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Le grandi manovre si fanno sempre più pressanti anche negli altri partiti. La battaglia più gravosa attende le due donne salernitane di Forza Italia: Lucia Vuolo e Isabella Adinolfi. Le due, cinque anni fa elette una con la Lega e l'altra con il Movimento 5 Stelle, dovranno vedersela con il leader di Forza Italia in Campania, Fulvio Martusciello, cinque anni fa primo dei non eletti. È vero che l'altro europarlamentare eletto tra gli Azzurri, patron della Neuromed, Aldo Patriciello, è migrato verso la Lega, ma resta difficile la battaglia per le due donne per l'alternanza del voto di genere sulle schede elettorali. Nel centrodestra c'è anche attesa per la scelta dei candidati di Fratelli d'Italia. La promessa di Edmondo Cirielli al paganese Alberico Gambino resta l'ipotesi più certa tra quelle messe in campo, ma non è più un mistero che il viceministro agli Esteri punti a giocarsi la carta per la presidenza della giunta regionale della Campania e in questa ottica potrebbe favorire uno o più candidati napoletani accreditati di notevole forza elettorale per garantirsi un più largo consenso elettorale al suo progetto. Restando nel centrodestra trova sempre più conferme l'ipotesi di candidatura nella Lega dell'ex rettore dell'Università di Salerno Aurelio Tommasetti che resta il nome più spendibile per Salvini in provincia di Salerno, ma l'arrivo dell'ex forzista Patriciello potrebbe far rimescolare tutte le carte. Tommasetti, oltretutto, non è mai stato entusiasta di candidarsi e quindi l'ipotesi potrebbe naufragare ancor prima di prendere il largo. 

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