Fase 2 in Campania, ok ai test sierologici nei laboratori privati: costano fino a 50 euro

Fase 2 in Campania, ok ai test sierologici nei laboratori privati: costano fino a 50 euro
di Valentino Di Giacomo
Domenica 3 Maggio 2020, 09:00 - Ultimo agg. 11:07
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Non garantiscono alcuna «patente di immunità», ma da domani in tutta la Campania i cittadini potranno finalmente effettuare volontariamente e privatamente i test sierologici. Il test consiste in un prelievo di sangue in grado di stabilire - con una precisione vicina al 100% - se nelle scorse settimane si è stati affetti da Covid-19, magari senza manifestarne i sintomi. Sono così rilevati gli anticorpi al Coronavirus. Quasi tutti i laboratori clinici potranno farlo, ma servirà probabilmente un'ulteriore settimana per approvvigionarsi dei reagenti necessari a realizzare le analisi. I costi? Si va dai 30 ai 50 euro, ma non viene escluso dai grandi centri di poter arrivare a farli pagare anche 20 euro. Il risultato sarà disponibile in qualche ora.

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In Campania almeno 50 laboratori sono già pronti, ma ben presto la platea potrebbe allargarsi fino a 700. «È assai probabile - spiega Gennaro Lamberti, presidente nazionale di Federlab - che quasi ogni centro si attrezzerà per queste analisi». Ovviamente le strutture si doteranno solo dei kit validati dall'Istituto Superiore di Sanità che ne certifica l'attendibilità. La maggior parte di questi esami è progettata per individuare la presenza di due anticorpi specifici, le immunoglobuline IgM e IgG. Le prime sono prodotte dopo pochi giorni dal contagio e svaniscono nel corso di qualche settimana lasciando il posto alle IgG, che invece compaiono più tardi ma sono più specifiche e restano nel sangue più a lungo, anche dopo la guarigione. Se il test rileva la presenza di IgG, significa che il contagio è avvenuto almeno due settimane prima. Se venissero rilevate anche le IgM potrebbe significare che il contagio è ancora in corso, ma per averne la certezza bisogna poi effettuare il tampone. I laboratori si stanno organizzando per effettuare i prelievi solo su appuntamento al fine di non creare assembramenti nei centri diagnostici, prevedendo inoltre anche la possibilità di effettuare il test a domicilio con il proprio personale. I risultati sono poi comunicati tramite e-mail. Il test consiste in un prelievo di sangue, non è un test rapido come quello della goccia di sangue prelevata dal dito, la cui attendibilità è molto alta solo in caso di negatività.
 


Sono soprattutto le aziende le più interessate a queste analisi. La Ferrari, ad esempio, si è affidata proprio ad un centro napoletano, l'Istituto Varelli di Soccavo per effettuare lo screening sui propri dipendenti. Poco ancora si sa del Covid, ma si ritiene plausibile che chi ha già contratto il virus possa essere più coperto dal punto di vista immunitario in caso di una successiva infezione (lo stesso assunto che ci fa sperare nell'arrivo di un vaccino). Per ora non è certo se questa immunità sia affidabile e per quanto tempo: mesi o, si spera, anni. Chi ha un'azienda o una società con molti dipendenti ha però tutto l'interesse a sapere per tempo se la propria forza lavoro è completamente scoperta dal punto di vista immunitario e, comunque, nel caso rilevasse una positività all'IgM di un proprio dipendente potrebbe comunque isolare il potenziale infetto in attesa del tampone e limitare o evitare la chiusura della propria attività economica.

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Parallelamente il governo procederà da domani ad effettuare uno screening gratuito su 150mila cittadini in tutta Italia perché i test sierologici potrebbero offrirci l'esatta fotografia di quanto abbia circolato il virus nel Paese. Oggi si conoscono solo i dati dei tamponi, ma probabilmente - secondo gli scienziati - sono milioni coloro che hanno contratto il Covid senza saperlo. I test approntati dal commissario per l'emergenza, Domenico Arcuri, saranno suddivisi per sei classi d'età su base regionale per avere una reale valenza statistica.
A questi potranno aggiungersi tutti i test effettuati dai privati cittadini. «Al momento - spiega Vincenzo D'Anna, presidente di Federlab Campania - la Regione non ci ha comunicato a chi inviare i risultati. In questa prima fase li invieremo ai vari Dipartimenti di Prevenzione delle Asl». 

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