Fitti passivi, il Comune di Napoli: «Chiuse scuole e uffici, risparmio di un milione»

I tagli imposti dal Patto per Napoli: anche biblioteche tra le sedi da liberare

Fitti passivi, il Comune: «Chiuse scuole e uffici risparmio di un milione»
Fitti passivi, il Comune: «Chiuse scuole e uffici risparmio di un milione»
di Gennaro Di Biase
Domenica 4 Febbraio 2024, 22:47 - Ultimo agg. 6 Febbraio, 07:25
4 Minuti di Lettura

Fitti passivi: il Comune stringe la cinghia. Sono già 436mila euro - secondo il report dell’assessorato comunale al Bilancio - le risorse pubbliche risparmiate tra ’22 e ’23, con la dismissione di scuole, biblioteche, uffici e servizi allestiti in locali di proprietà privata. L’obiettivo, secondo l’assessore Pierpaolo Baretta, è di tagliare altri «500mila euro entro fine 2024».

Due anni fa, il Municipio spendeva 3 milioni ogni 12 mesi per occupare locali in affitto. L’obiettivo, che rispetta gli accordi presi nel corso della stesura del Patto per Napoli tra Draghi e Manfredi, è «azzerare progressivamente tutti gli affitti passivi intestati al Comune», precisa Baretta. Un prossimo step già fissato è l’abbandono degli uffici delle entrate di corso Lucci, che costano da soli «circa 400mila euro all’anno». Non mancano però le criticità, specialmente quando a essere dismesse sono scuole attive sul territorio. Un caso su tutti, in questo senso, è quello della Silvia Ruotolo, la cui chiusura sta accendendo le proteste. 

Finora sono stati 12 i locali liberati da gennaio 2022, di cui indichiamo i costi di affitto annui. Un locale in Villa Comunale adibito per il Servizio Verde (86mila euro), due spazi per la scuola elementare Carducci al 39 di Salita Pontecorvo (38mila euro), una stazione radio della polizia municipale a Colle Sant’Alfonso (658 euro). Dislocati poi gli uffici istituzionali da Castel dell’Ovo (70mila200 euro), la scuola materna Verne in via Jannelli (25mila500 euro), la biblioteca comunale Caccioppoli in via Zanfagna (55mila euro), la scuola media Colletta a corso Garibaldi (84mila500 euro), un deposito in piazza Municipio 22 (8440 euro), altri uffici in via Imbriani (3mila127 euro) e in via Trinità della Monache (59mila600 euro). 

Il totale dei costi tagliati è di 436mila756 euro ogni 12 mesi. Questo risparmio mette un freno a spese ritenute non essenziali dall’amministrazione, ma dovrebbe dall’altro trasformarsi in un miglioramento dei servizi al cittadino. Nel mirino ci sono altre spese ingenti, «come quella degli uffici comunali delle entrate a corso Lucci, che costano da soli 400mila euro in un anno: un fitto robusto», sottolinea Baretta. Non a caso, l’assessore si sofferma sulla necessità di fornire alternative ai servizi dismessi: «Avevamo oltre 3 milioni di fitti passivi all’anno - aggiunge - L’obiettivo è toglierne il più possibile: fa parte delle clausole del Patto per Napoli che abbiamo condiviso. Entro la fine del ’24 puntiamo a tagliare altri 500mila euro circa. Chiaro che va trovata un’alternativa per tutte le sedi spostate». Un’altra dislocazione riguarda l’ufficio Gestione Sanzioni Amministrative di via Raimondi, che dal 13 febbraio si trasferirà nella sua nuova sede, al 330 di via Diocleziano. 

Video

«Giù le mani dalla nostra scuola», si legge però alla Ruotolo in zona piazza Immacolata, tra Vomero e Arenella. La mobilitazione per la dismissione del plesso (prevista a giugno) è già partita: «Per il Comune il plesso verrà chiuso, ma ospita asilo ed elementari, con un centinaio di ragazzi, di cui un 10% disabili - spiega Antonio Scala, rappresentante dei genitori - Il locale non è del Comune: fa parte della parrocchia di piazza Immacolata e costa non più 60mila euro all’anno per occupare locali di circa 200 mq. Il fitto passivo non va azzerato, in funzione del Patto per Napoli, ma solo ridotto. A questo punto ci chiediamo: con quali criteri viene stabilita la dismissione di un locale e non di un altro? Perché la Ruotolo sì e altre scuole no? L’istituto esiste da una ventina d’anni. Il Comune ci ha offerto in alternativa il Maiuri, a 500 metri dalla Ruotolo. Ma lo stesso edificio ospita le medie e ci sono problemi logistici per i disabili. Il discorso sociale non può essere calpestato: una scuola per l’infanzia non va cancellata in una zona residenziale e popolosissima». «Abbiamo l’obbligo di dismettere quasi tutti i fitti passivi, secondo il Patto per Napoli - è la posizione dell’assessore all’Istruzione Maura Striano - Dismetteremo un’altra scuola a via Terracina l’anno prossimo, nel Parco delle Rose, che costa molto. Progressivamente le toglieremo tutte. Il plesso Ruotolo doveva essere dismesso già nel 2023, ma è tutto slittato a causa di lavori necessari alle cabine elettriche. Per sistemare le classi della Ruotolo va riqualificato il Maiuri: abbiamo già investito 200mila euro».