Giovanni Zoppoli, fondatore del centro Mammut di Scampia: «Terzo furto ma i clan non c'entrano»

«Sei anni fa ci rubarono computer, videoproiettori e macchine fotografiche»

Giovanni Zoppoli, fondatore del centro Mammut
Giovanni Zoppoli, fondatore del centro Mammut
di Giuliana Covella
Domenica 9 Aprile 2023, 12:00
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«La gente qui ci vuole bene. Perché ogni giorno seguiamo i figli di tante famiglie di Scampìa, che vorrebbero avere una piazza meno abbandonata dalle istituzioni. Quel che è successo è semplicemente un furto, specchio della crisi che avanza dal post pandemia». Giovanni Zoppoli, tra i fondatori storici del Centro territoriale Mammut, commenta il raid avvenuto nella sede di piazza Giovanni Paolo II. Un'azione perpetrata da ignoti - ai danni dei bambini che frequentano quello che è uno spazio di aggregazione, oltre che centro di ricerca e sperimentazione psico pedagogica, artistica e politica - che sono riusciti a portare via solo materiale didattico, grazie ad alcuni residenti che hanno dato l'allarme. Sul furto indagano le forze dell'ordine giunte sul posto, dopo la denuncia dei volontari.

Quando è accaduto?
«Nella notte tra giovedì e venerdì.

Chiara e Pierluigi, due nostri educatori, stavano passando in auto intorno alle due quando hanno notato che un accesso secondario, in viale della Resistenza, era aperto. Si sono precipitati e hanno visto che il cancello era stato divelto con un flex. Ma per fortuna i ladri non sono riusciti a portare via cose di valore».

Cosa hanno rubato?
«Dal bilancio fatto finora pare abbiano sottratto per lo più materiale per i laboratori: pennelli, pennarelli, pastelli, scotch, colle, fogli e cartoncini. Sembra siano stati messi in fuga dall'arrivo di qualcuno che è passato in quel momento e sì è insospettito. Stando alle prime ricostruzioni non sarebbero andati oltre la prima stanza, quella da cui sono entrati scardinando la porta sul retro. Nelle altre stanze non sono riusciti ad arrivare. Tra le altre cose che hanno preso i bidoni per la differenziata».

Non avete impianti di videosorveglianza?
«Le telecamere sono nella piazza e in genere funzionanti».

Chi pensate sia stato?
«Ladri professionisti, perché dopo la denuncia alla polizia abbiamo saputo che sono entrati con un flex, quindi l'intento era quello di rubare. Mi chiedo però cosa si aspettassero di trovare, dato che non possediamo oggetti di valore».

C'è qualcuno forse a cui il Mammut dà fastidio?
«Per essere sarcastici direi che le uniche potrebbero essere le istituzioni, poiché le attacchiamo sempre sullo stato di abbandono della piazza, dove c'è la nostra sede. La camorra non c'entra e il quartiere ci protegge perché accogliamo un migliaio di bambini di Scampìa oltre ai docenti e ai genitori che sono coinvolti nelle nostre attività di pedagogia attiva e nella scuola popolare tutti i pomeriggi. Senza contare quelli che arrivano dai piccoli Comuni di montagna della Basilicata».

Era mai accaduto prima?
«In sedici anni che siamo qui questa è la terza volta, di cui l'ultima sei anni fa quando ci rubarono computer, videoproiettori e macchine fotografiche».

Qual è stata la vostra reazione di fronte al furto di pastelli e cartoncini colorati?
«Al di là di cosa siano riusciti a portarsi via (stiamo ancora verificando cosa manchi, finora anche la cassa del service con cui i bambini facevano hip hop e la Summer jam) e augurando in ogni caso ai ladri di farne buon uso, ci ferisce l'amarezza di un gesto tanto odioso. Oltre che per il raid in sé, non può che colpirci l'assurdità che anche un posto come il Mammut possa essere oggetto di un furto. Il tutto in una piazza buia, come piazza Giovanni Paolo II dove il Mammut ha sede e dove l'altro ieri notte, come molte altre notti, le luci rimangano spente».

Avete ricevuto però già tanta solidarietà
«Sì e ringraziamo i tanti amici di cui sentiamo la vicinanza che sempre ci dà forza e speranza, per aver contribuito alla quotidianità del nostro centro, aderendo alla raccolta fondi avviata a inizio anno e di cui abbiamo voluto ricordare il link (https://buonacausa.org/.../prender-corpo-sostieni-il-mammut)».

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