Manfredi sindaco di Napoli, stoccata a De Luca: «Dalla Regione più soldi ai Comuni»

Botta e risposta dopo l'attacco di De Luca alla Città metropolitana

Il sindaco Gaetano Manfredi e il governatore Vincenzo De Luca
Il sindaco Gaetano Manfredi e il governatore Vincenzo De Luca
di Luigi Roano
Martedì 27 Giugno 2023, 12:00
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«La Regione deve dare più soldi ai Comuni» la stoccata del sindaco Gaetano Manfredi al governatore Vincenzo De Luca. Che il feeling è ben sotto lo zero tra i due è noto. Così come la ferita aperta sui tagli che la Regione fa a Palazzo San Giacomo in particolare quando si parla di cultura - delega che il sindaco ha tenuto per sè - sanguina ancora. Non l'unico elemento divisivo tra sindaco e governatore. Anche sulle vicende istituzionali il rapporto è appena accettabile. Per esempio, la delibera di Palazzo San Giacomo per tutelare le aree Unesco del Centro storico di Napoli dall'aggressività delle pizzetterie langue, perché serve il via libera dell'ente di Santa Lucia. Forse questa settimana, dopo mesi che se ne parla, potrebbe arrivare il semaforo verde per un provvedimento che serve anche a contrastare la movida fracassona.

Ma perché Manfredi si è rizelato così tanto? Nella mattinata di ieri De Luca ha attaccato la Città metropolitana: «Ricordo che nel corso del governo Renzi - spiega il Presidente della giunta regionale - facevo polemica sulla riforma delle Province.

Ma poi sono nate le Città metropolitane che non servono a niente, sono solo il bancomat per i capoluoghi di Regione».

Parole dette nel suo intervento dal palco dell'assemblea di Asmel, associazione dei Comuni. De Luca nel corso del suo intervento ha chiamato in causa l'ex ministro di Renzi Graziano Delrio titolare della riforma: «Parlai con il promotore - dice De Luca - una persona mite e garbata come Delrio, mi sono permesso di dirgli che era una grande puttanata. Abbiamo fatto una riforma che ha complicato la vita di tutti noi. Abbiamo introdotto le Città metropolitane, una cosa demenziale che non funziona». Insomma, per Manfredi che è il Presidente della Città metropolitana di Napoli tra le più grandi d'Europa con ben 92 Comuni, certamente non può essere contento delle parole del governatore. Così un po' abbozza, ma molto contrattacca: «La città metropolitana - spiega Manfredi - è una di quelle Istituzioni che ha raccolto più finanziamenti e sta più vicina ai Comuni e penso stia lavorando bene. Come la Regione deve erogare i finanziamenti ai Comuni molto di più di quanto faccia adesso, così lo deve fare la Città metropolitana». Del resto quando De Luca parla di ex Province «come bancomat per i capoluoghi di Regione» allude all'ente di Piazza Matteotti guidato da Manfredi. Che sta portando a casa decine di finanziamenti del Pnrr e che gode di una salute finanziaria buona a prescindere dai fondi. 

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La Regione ha tagliato e continua a farlo - per esempio - il San Carlo, i fondi Poc la Regione li ha utilizzati per foraggiare la festa scudetto organizzata dalla Ssc Napoli. Fondi tagliati anche al Mercadante tanto che la rassegna a Pompei del teatro è stato a rischio. C'è voluto l'intervento del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e della Città metropolitana per recuperare i finanziamenti tagliati. Così come per il Massimo napoletano ci ha pensato la Farnesina retta dal ministro Antonio Tajani e naturalmente la Città metropolitana per salvare un pezzo della stagione. Questa la cornice in cui sono incastrati i rapporti tra Regione e Comune. Una quadro dove in primo piano c'è anche la vicenda di Porta est dove il Comune e il sindaco Manfredi hanno detto no all'aumento degli indici di fabbricabilità sull'area dell'ex scalo merci delle Fs. Una mossa che ha ingessato il progetto di De Luca di costruire la nuova cittadella della Regione che aveva immaginato da quelle parti. 

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