Manfredi, l'intervista di Ferragosto: «A Napoli in atto un cambiamento, Meloni ci aiuti»

Il sindaco: aspetto la premier in autunno, ma senza risposte cambierò atteggiamento

Manfredi e Meloni a Pompei
Manfredi e Meloni a Pompei
di Luigi Roano
Martedì 15 Agosto 2023, 10:00 - Ultimo agg. 16 Agosto, 08:20
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Sindaco Gaetano Manfredi, se l'aspettava una "Napoli città aperta a Ferragosto"? E che effetto le fa?
«È in atto un grande cambiamento, siamo una città turistica per 12 mesi l'anno. Il fenomeno di questo mese è che gli stranieri fanno tappa a Napoli dove sostano anche sette giorni e poi vanno sulle isole o a Pompei e in Costiera. Napoli ora è una meta turistica di soggiorno, è un dato importante e dobbiamo valorizzarlo per migliorare la nuova città che stiamo costruendo».

A Napoli ci sono anche tanti napoletani che non sono andati in vacanza anche questo è un fenomeno, inverso a quello dei visitatori: che ne pensa?
«Colpa della crisi economica che ha eroso il potere d'acquisto, a causa dell'inflazione. Il Comune anche per questo ha messo in campo varie rassegne: "Restate a Napoli" al Plebiscito ed anche "Estate a Napoli" nelle periferie da Barra a Ponticelli per far sentire le persone in vacanza a casa loro. E tanti eventi nazionali e internazionali sono in programma da settembre».

Però a loro manca il mare nella città di mare per definizione, come si sta attrezzando il Municipio?
«Restituire il mare è uno dei nostri obiettivi. Ce lo chiedono i cittadini e anche i turisti. Siamo intervenuti a Bagnoli e lungomare Caracciolo con pedane e ombrelloni sulle spiagge e stiamo per farlo anche a San Giovanni a Teduccio dove abbiamo atteso il nulla osta dell'Arpac e ci stiamo muovendo. L'obiettivo però è restituire la balneabilità nei prossimi anni».

Come si fa a ripulire il mare?
«A Napoli est insieme ad Abc stiamo lavorando sul collettamento delle acque con nuove fogne. I cantieri che si vedono già sul corso San Giovanni servono a questo. E per recuperare le acque bisogna potenziare il sistema fognario».

E a Bagnoli?
«A Bagnoli la bonifica del mare è legata all'inquinamento da idrocarburi. Cioè non riguarda le acque, ma i fondali. Avremo il progetto definitivo di bonifica del mare a fine mese o inizio settembre, poi bisognerà valutare bene le scelte da effettuare, ma finalmente c'è la possibilità di fare la bonifica. Se si va a vedere il mare a Bagnoli si vedono già delle piattaforme utili ad effettuare i test. Il tema vero è che servono però risorse nazionali. Bagnoli è un sito di interesse nazionale, l'ho ribadito nelle sedi istituzionali competenti».

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Risorse che con i progetti del Pnrr a rischio taglio sembrano sfumare, è preoccupato?
«Non riesco a pensare che non vengano coperti da risorse i nostri progetti, sono troppo importanti per Napoli, per la riqualificazione urbana, per l'impegno che ci abbiamo messo. Non ci fermiamo e continuiamo a firmare contratti. Subito dopo l'estate apriranno tanti cantieri, per noi sono risorse acquisite e ci fidiamo delle rassicurazioni arrivate dal ministro Fitto. Intanto va però ricordato che la Ue non ha ancora accettato il progetto del nuovo Pnrr».

Fitto però dice che i soldi verranno recuperati con gli Fsc - Fondo sviluppo e coesione - e sarebbe per Napoli una doppia beffa. Perché se il Pnrr dà al Sud il 40% delle risorse, gli Fsc arrivano all'80%, il taglio sarebbe doppio. Lo ha fatto presente al ministro Fitto?
«Io e altri colleghi sindaci abbiamo chiesto a Fitto se la Ue accettasse il nuovo Pnrr che i finanziamenti non vengano recuperati dal Fondo sviluppo e coesione. Sono i soldi con i quali dobbiamo completare Napoli est, la bonifica di Bagnoli e anche del mare, investire in beni culturali ed infrastrutture. Sulle opere finanziate dal Pnrr i Comuni hanno affidato gare per più del 90%. Anche su Scampia ho avuto rassicurazioni dal ministro dell'Interno Piantedosi: il nostro progetto sulle Vele non si ferma».

E si fida delle promesse di Fitto?
«Mi debbo fidare del ministro perché Fitto questo ci ha detto».

Facciamo un salto indietro: Napoli città turistica ma il carovita se non penalizza i turisti penalizza di certo i napoletani. Le faccio un esempio: 5 pizze e altrettante bibite si pagano tra gli 80 e i 100 euro quasi il doppio di un anno fa, il sindaco che pensa di fare per porre il freno a questo impazzimento dei prezzi?
«Napoli non deve perdere la caratteristica di città dove poter mangiare o dormire a prezzi contenuti. Se nel centro cittadino al centro storico, ai Quartieri Spagnoli piuttosto che al Vomero o sul lungomare per effetto della pressione turistica aumentano i prezzi, abbiamo tante altre zone della città da sviluppare.

La delibera con cui abbiamo bloccato le aperture di nuovi locali va in quella direzione, ovvero allargare l'offerta investendo su altre zone della città. Così si calmierano i prezzi e allo stesso tempo si porta sviluppo e lavoro in altri quartieri di Napoli. Approfitto per rilanciare in tal senso il mio appello ai privati: il loro impegno deve iniziare a concretizzarsi».

Napoli città complessa con mille luci, molte ombre e tanta povertà: è preoccupato dal taglio del Reddito di cittadinanza?
«Il blocco improvviso del reddito di cittadinanza senza avere costruito prima un percorso alternativo ci deve preoccupare. Esistono delle persone fragili che non possono lavorare e vanno assistite e quindi garantire un sostegno al reddito è fondamentale. Per chi può lavorare c'è un tema di avviamento al lavoro ma non vedo nulla in questa direzione. La debolezza del reddito di cittadinanza stava nel mancato funzionamento delle politiche attive per il lavoro. Il paradosso è che si cercano lavoratori da un lato e ci sono tanti disoccupati dall'altro: non si riesce a incrociare al meglio domanda e offerta e non ho capito ancora che strategia si vuole seguire».

Torniamo sui cantieri, quelli del Lungomare che stanno suscitando dibattito in città. C'è chi chiede nuove regole, chi tempi certi. Insomma il Lungomare è un tema sensibile cosa risponde?
«A settembre partono i cantieri per opere importanti, sulle strade, di riqualificazione urbana, di ripristino del verde: noi cercheremo - come abbiamo fatto fino a oggi - di chiudere i cantieri e rispettare i tempi. È un momento di crescita e ci sono opportunità per le imprese. Vale lo stesso concetto di cui parlavamo prima: il pubblico ci mette le infrastrutture poi ci vuole l'impegno del capitale privato».

In questo senso la Gesac - ovvero l'aeroporto di Capodichino in grande crescita - ancora non ha versato la tassa di imbarco al Comune. E poi il Consiglio comunale chiede il cambio delle rotte aeree, l'impatto sull'ambiente per gli eletti del popolo è eccessivo, come la mettiamo?
«L'aeroporto è una risorsa e questo nessuno lo mette in dubbio, ma come tutte le risorse vanno gestite e regolate, incluse le ricadute sulla città in termini economici e di impatto. Dobbiamo lavorare insieme e contemperare le esigenze dei napoletani e degli imprenditori. La tassa di imbarco serve a ridurre il debito come chiesto dal Mef nel "Patto per Napoli" quindi il Comune quei soldi che incassa non li può spendere. La decisione è stata presa dal Governo: ci siamo adeguati e procediamo in quella direzione: la tassa va pagata».

La sua giunta è con un assessore in meno - che è in quota Pd - perché non ha effettuato ancora la sostituzione di Paolo Mancuso?
«Abbiamo fatto degli incontri, ma va detto che il Pd ha attraversato un periodo di rinnovo dei vertici e questi cambiamenti non hanno aiutato per una scelta condivisa. Dopo l'estate procederemo alla nomina».

Sarà l'unico tassello nuovo?
«In questa fase sì, poi più avanti vedremo. Devo però evidenziare con un pizzico di orgoglio che abbiamo superato grandi problemi. Solo un anno fa abbiamo firmato il "Patto per Napoli" uscendo da una situazione drammatica e salvando la città dal fallimento. Siamo passati dall'essere la pecora nera del Paese a rappresentare una città che sta dando buone performance ed è motivo di soddisfazione. Non tutto è risolto, ma abbiamo compiuto grandi passi in avanti».

Ci pensa ad avere un ruolo più politico? Magari quello di portabandiera delle istanze del meridione, attesi i balbettii del Pd e del campo progressista in generale?
«Il mio ruolo è portare le istanze della città e del Sud a Roma. Penso che noi abbiamo bisogno del centrosinistra e di una proposta che sia capace di coniugare lo sviluppo ed eliminare le diseguaglianze sociali che non aiutano a fare crescere il Paese. Il Mezzogiorno è il luogo, l'unico luogo, dove rilanciare una proposta politica per l'Italia che può crescere solo al sud e in questo Napoli ha una grande responsabilità politica».

La premier Giorgia Meloni a quasi un anno dall'insediamento non è mai venuta a Napoli, lei l'ha sentita?
«Sì, ci siamo sentiti e l'ho incontrata a Pompei, ci siamo dati appuntamento in autunno per discutere della città. Lei è molto impegnata, l'ho invitata a Napoli per parlare di Napoli e mi ha assicurato che verrà».

E si fida della promessa?
«Io rappresento l'Istituzione e la terza città d'Italia. Il mio colloquio con il Governo si basa sull'interesse comune. Poi se verranno meno queste prospettive mi comporterò in maniera diversa per tutelare gli interessi della città».

Facciamo un altro saltino a qualche minuto fa: perché il Comune sta scommettendo per lo sviluppo sull'area orientale? Lei è il commissario di Bagnoli forse non crede più nell'area occidentale?
«Napoli est è la grande area di sviluppo della città, è la parte dove ci sono spazi liberi e da rigenerare dove c'è un mix di funzioni prevalentemente di tipo produttivo che possono essere rilanciate. È un luogo ben collegato con la metropolitana, l'aeroporto e l'alta velocità. È già pronto in tante parti per gli investimenti, e le trasformazioni urbane sono immediate per questo ci siamo concentrati su Napoli est: è un pezzo di territorio in cuoi abbiamo sempre creduto».

E Bagnoli? Come stanno le cose?
«È una risorsa ma richiederà più tempo ci sono le fasi della bonifica che noi abbiamo accelerato per completarla, parlo di quella a terra. A livello finanziario siamo in quella fase in cui abbiamo bisogno degli investitori privati. Abbiamo sollecitato Invitalia - che è proprietaria dei suoli -ad attivare questa procedura di scouting per cercare investitori nazionali e internazionali. La parte pubblica - lo ribadisco ancora - fa le bonifiche e le infrastrutture e iniziamo anche la ricostruzione di Città della Scienza e del parco tecnologico, ma ora servono i privati: il pubblico non può fare tutto».

Sindaco lei ha preso un impegno sulla Villa comunale: qual è il progetto di recupero e quando verrà concretizzato?
«Sulla Villa comunale abbiamo convocato proprio qualche giorno fa la conferenza dei servizi per l'approvazione del progetto di restauro. Ci auguriamo una rapida approvazione e la partenza dei lavori entro fine anno per il rifacimento di pavimentazione ed impianti e per il restauro del patrimonio arboreo».

I trasporti: quando tutti i nuovi treni della linea 1 saranno sui binari? E quali sono le prossime aperture delle stazioni? Si corre il rischio di avere aperture notturne della Linea 1 ma non ci sono i treni per coprire i nuovi orari?
«Entro fine anno prevediamo un totale di 10 treni sui binari con il prolungamento dell'orario di esercizio da metà settembre fino alle 2 di notte nei fine settimana. La prossima primavera apriremo la stazione al Centro Direzionale e continueremo ad immettere in servizio altri nuovi treni».

La Venere di Pistoletto è andata in cenere però ha fatto venire fuori un problema storico, quello dei senza fissa dimora. Il piromane è in carcere, ma c'è tutto un movimento di pensiero trasversale che chiede la sua liberazione, che ne pensa?
«Questo episodio ha fatto emergere un grande tema taciuto, come se non volessimo vedere le tante persone che stanno per strada. Sono persone che hanno un disagio psichico, delle dipendenze che debbono essere sostenute anche dal sistema sanitario che oggi non offre loro un'opportunità di recupero. L'incendio della Venere deve essere l'episodio per immaginare il recupero di queste persone. Cioè aiutare chi deve essere curato e a cui le famiglie non possono provvedere ed è il caso dell'incendiario della Venere, un caso esemplare per accendere l'attenzione sui senza fissa dimora. Il Comune offre luoghi dove dormire ma spesso lo rifiutano perché hanno problemi di disagio psichico».

Lei è per la liberazione dell'incendiario?
«Se si interviene con delle cure perché è importante che queste persone vengano curate. Per il resto mi affido alle autorità giudiziarie: tocca a loro valutare se può creare ancora pericoli».

Al secondo mandato ci pensa? È interessato al bis con la fascia tricolore? L'Anci spinge addirittura affinché i sindaci possano avere anche il terzo mandato...
«Io penso a lavorare bene per i napoletani che mi hanno dato fiducia poi per il resto ci penseremo al momento opportuno».

E come candidato alla Regione si sente pronto?
«A oggi penso solo a Napoli».

Sta per iniziare il campionato e lo stadio Maradona sarà sotto i riflettori dell'Europa. Per il restyling dell'impianto a che punto siamo? Con patron Aurelio De Laurentiis come vanno le cose?
«Ho visto il ministro Abodi proprio perché è necessario un grande lavoro sull'impianto con l'aiuto del Governo. Serve un progetto importante che guarda agli Europei di calcio del 2032. Un progetto che dobbiamo fare insieme alla Società. Napoli ha una grande squadra e deve avere anche un grande stadio: per noi è una priorità».

È Ferragosto: cosa chiede ai napoletani e cosa si sente di promettere ai napoletani?
«Ai mie concittadini chiedo di credere in Napoli che ha un grande popolo e soprattutto giovani straordinari a cui dare una prospettiva: una scommessa nella quale ho sempre creduto sin dai tempi dell'Università. Io ribadisco il massimo impegno affinché questa prospettiva della nuova Napoli sia reale. Abbiamo accelerato la chiusura di cantieri aperti da anni, dopo il sottopasso di piazza Municipio anche la facciata di via Acton e il restauro dei Girolamini sono stati finalmente completati. Tanti altri cantieri apriranno a settembre, sono tutti segnali concreti del percorso avviato dalla nostra Amministrazione».

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