Comune di Napoli, aumenta la Tari: cresce anche l’Irpef

A fine mese l’approvazione del bilancio: ecco i rincari sulla Tari e in busta paga

Raccolta rifiuti a Napoli
Raccolta rifiuti a Napoli
di Luigi Roano
Giovedì 14 Dicembre 2023, 23:46 - Ultimo agg. 15 Dicembre, 19:22
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Sono tutti «aumenti dovuti» per legge perché il Comune è gravato da 4,5 miliardi di debiti - appena 12 mesi fa erano 5 - ed è un ente in “Procedura di riequilibrio” nella sostanza è in predissesto. Aumenti dettati dall’adesione al “Patto per Napoli”, una condizione che ha fatto schizzare tutte le aliquote al massimo. Su queste basi la stangata di Natale e inizio anno per i napoletani è comunque servita. Stiamo parlando dell’Irpef e della Tari - la tassa per i rifiuti che aumenterà mediamente del 20% - con sullo sfondo il di un ritocco dell’Imu, ma questa vicenda dipende molto dalla Legge di stabilità in via di approvazione dal Parlamento. Una Manovra che sui mutui potrebbe riservare sorprese positive per tutti gli italiani. Vale a dire che per le famiglie che hanno 3 o più figli e che vogliono comprare casa lo Stato darà una copertura fino all’80% del capitale richiesto facendo abbassare così i tassi di interesse.

Perché aumentano le tasse per i napoletani? Per l’Irpef è il secondo aumento dello 0,1% in due anni darà un gettito aggiuntivo di oltre 15 milioni, qui addirittura grazie al Patto Palazzo San Giacomo ha goduto di una deroga perché le aliquote appunto erano già al massimo. La Tari - che tecnicamente è una tariffa significa che deve coprire per intero il costo del servizio - invece aumenta sì per legge per il mancato aggiornamento delle stesse tariffe, ma anche per la fortissima evasione: meno di 4 napoletani su 10 la pagano la riscossione è ferma al 38%. Una terza criticità sono le migliaia e migliaia di fantasmi che si annidano soprattutto tra le utenze non domestiche che usufruiscono del servizio ma non sono nell’anagrafe della Tari. Prima di approfondire la vicenda Tari, la cartella arriverà a metà febbraio mentre il secondo aumento Irpef parte dal primo gennaio dell’anno nuovo e andrà votato dal Consiglio comunale entro la fine dell’anno, va detto che il Patto toglie e molto ma dà anche. Il Comune infatti fino al 2042 incasserà 1,2 miliardi di cui la metà nei prossimi tre anni. In seconda battuta gli incassi che arriveranno dal miglioramento della riscossione e la messa a reddito del patrimonio le due gambe che reggono il Patto - Palazzo San Giacomo per la riscossione si è affidato alla società “Napoli obiettivo valore” e per il patrimonio ha varato la “Napoli patrimonio” - resteranno in gran parte nelle proprie casse e non andranno in quelle dello Stato. Migliorare la riscossione dunque per migliorare i servizi. E qui il Comune retto dal sindaco Gaetano Manfredi dovrà essere all’altezza di chi fa sacrifici caricandosi gli aumenti. Sarà in grado di mantenere le promesse? 

L’assessore alle Finanze Pier Paolo Baretta ha spiegato così l’aumento della Tari: «La tariffa registrerà mediamente un aumento del 13% per le utenze domestiche e del 22,5% per tutte le utenze non domestiche».

Atteso che le famiglie napoletane per gran parte si compongono di tre membri - e il calcolo della tariffa si fa sul numero delle persone combinato con la superficie dell’abitazione - l’aumento per il 97% delle utenze domestiche sarà del 10,6%. Tuttavia - l’assessore e lo stesso sindaco con l’avallo di tutto il Consiglio comunale - hanno rassicurato che per il 2024 non ci saranno aggravi per le famiglie alle quali verrà dato un bonus pari all’aumento della tariffa proprio a febbraio. Una misura che riguarda solo le utenze domestiche. È stato creato un fondo di circa 7 milioni che non basterebbe comunque a soddisfare la platea. L’unica cosa certa è che l’aumento della Tari sarà cumulato a febbraio con il conguaglio e sarà una autentica stangata. La mancata riscossione della tari belgi ultimi 10 anni ha prodotto un buco di bilancio di circa 800 milioni. Quanto pagheranno in più le famiglie? Al di là delle percentuali da 80 fino a 300 euro.

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La compensazione degli aumenti per le famiglie è l’assillo del sindaco, di Baretta e del Consiglio e tutto si deciderà negli ultimi tre giorni del 2023 quando l’Assemblea cittadina si riunirà. Come stanno allora le cose in generale sulla riscossione? Sull’Imu è ferma al 28%, il mancato incasso negli ultimi 5 anni è di 310 milioni. Sul Patrimonio, ovvero i canoni la riscossione è al 15%, la perdita secca è di 264 milioni. Infine, le contravvenzioni al Codice della strada, ovvero le multe, la percentuale di riscossione è al 2% e il segno meno in bilancio è di 830 milioni.

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