Bagarre in Consiglio regionale, la grillina Muscarà strappa il microfono a D'Amelio: colpita da malore

Bagarre in Consiglio regionale, la grillina Muscarà strappa il microfono a D'Amelio: colpita da malore
di Gerardo Ausiello
Sabato 21 Novembre 2015, 13:28 - Ultimo agg. 16 Novembre, 16:17
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NAPOLI - Inizia in salita il Consiglio regionale in cui De Luca dovrà riferire sull'inchiesta che si è abbattuta sulla Regione. I consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno infatti occupato l'aula al grido di "acqua pubblica, acqua pubblica", sostenuti da padre Alex Zanotelli e da un gruppo di attivisti.







"Chiediamo che venga firmata la nostra mozione di sfiducia al governatore, vogliamo poterne discutere in aula" ha spiegato il capogruppo dei grillini Valeria Ciarambino, seduta al posto del presidente dell'assemblea Rosetta D'Amelio. Ai 5 Stelle mancano quattro firme per presentare la mozione ma i consiglieri del centrodestra non hanno voluto sottoscriverla, almeno per il momento.



La presidente D'Amelio ha dato inizio alla seduta ma non ha potuto sistemarsi sul suo scranno perché occupato. Ne è nato un diverbio, con i grillini che chiedevano "democrazia" e D'Amelio che rispondeva alle accuse ("voglio che la stampa nazionale veda qual è il vostro rispetto per le istituzioni"). In questo clima infuocato si è tenuto un minuto di silenzio in memoria delle vittime degli attentati di Parigi.



La D'Amelio ha poi sospeso il Consiglio, convocando la conferenza dei capigruppo tra le polemiche e le proteste dei grillini. In aula non c'è il governatore De Luca ma per la giunta sono presenti il vicepresidente Bonavitacola e alcuni assessori. De Luca è rimasto in Consiglio per pochi secondi ma, di fronte alla protesta dei grillini, si è subito allontanato.



Quindi il presidente D'Amelio, con l'accordo della quasi totalità dei capigruppo (ad eccezione del Movimento 5 Stelle), ha riaperto la seduta chiedendo ai consiglieri grillini di lasciare i banchi della presidenza, ma la Ciarambino e gli altri 5 Stelle hanno ignorato l'appello. Così è scattato il coro dai banchi del centrosinistra,
«Pagliacci, pagliacci», indirizzato ai grillini.



A quel punto il presidente dell'assemblea, vista l'ingovernabilità della situazione, ha sospeso una seconda volta la seduta per "la grave scorrettezza istituzionale" dei consiglieri 5 Stelle. Critiche ai grillini arrivano anche dal centrodestra: il capogruppo di Forza Italia Armando Cesaro li ha definiti "irresponsabili, irrispettosi e poco istituzionali" mentre Gianpiero Zinzi ne ha condannato l'atteggiamento "irresponsabile, che favorisce De Luca e la maggioranza".



D'Amelio ha poi lanciato un ultimatum ai consiglieri pentastellati: "Per ora non chiamo la polizia, ma non accetto provocazioni. Capisco che ci possano essere anche forme di protesta politica estrema, però non si può mancare di rispetto alle istituzioni. E' intollerabile che il capogruppo dei 5 Stelle blocchi i lavori perché il centrodestra non firma la mozione di sfiducia. E' la fine della democrazia, chi vuole firmare firma, non si può pensare di imporre una scelta del genere".



Durissimo l'affondo del capogruppo dei Verdi Francesco Borrelli: "I grillini sono come l'Isis, ci stanno tenendo in ostaggio. E' indecente speculare su una tragedia come quella francese".



La seduta è ripresa alle 13,30 ma la situazione non è cambiata. I 5 Stelle sono rimasti sui banchi della presidenza e hanno continuato a protestare anche durante l'intervento del consigliere De Pascale che ha commemorato le vittime degli attentati di Parigi.



Il clima si è fatto incandescente. Passariello (Fdi) ha puntato il dito contro D'Amelio che "non fa rispettare il regolamento. In queste condizioni il Consiglio non può continuare". Subito dopo gli esponenti del centrodestra hanno abbandonato l'aula.



Intanto i lavori sono andati avanti e la legge sul ciclo delle acque è stata approvata a tempo di record, in pochi minuti. Prima del via libera definitivo la grillina Muscarà si è avventata sulla D'Amelio tentando di strapparle il microfono ma la presidente è stata protetta dai funzionari. La seduta è stata quindi sospesa per la terza volta in tre ore.



IL MALORE - Rosetta D'Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania, è stata colta da malore e ha fatto ricorso al 118 per accertamenti. Lo ha reso noto il capogruppo del Pd, Mario Casillo, nel corso di una conferenza stampa convocata dalla maggioranza dopo il caos in Consiglio regionale. Il malore è sopraggiunto in seguito all'episodio avvenuto poco prima in aula, quando la grillina Muscarà si è avventata sulla presidente.



Bordate nei confronti del Movimento 5 Stelle sono giunte da tutti i consiglieri di maggioranza che, in conferenza stampa, hanno parlato di un "comportamento di una gravità inaudita. E' assurdo - ha sottolineato il capogruppo del Pd Mario Casillo - che non abbiano permesso neppure di commemorare le vittime degli attentati".



Il vicepresidente del Consiglio regionale Tommaso Casillo ha invece posto l'accento sul fatto che "proprio il comportamento dei 5 Stelle ha permesso di approvare una legge complessa in pochi minuti. In condizioni normali ci sarebbero volute diverse sedute".



Sono ripresi alle 16 i lavori dell'aula ma la musica non è cambiata.
Così, dopo un acceso dibattito, la seduta è stata sospesa per la quarta volta. Non è chiaro, a questo punto, se De Luca potrà o meno tenere la sua relazione sull'inchiesta in cui è coinvolto. La maggioranza ha confermato la disponibilità del governatore a discutere in aula ma in un clima diverso. Clima che, al momento, non c'è.
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