De Magistris, ira M5S dopo il soccorso di Fico

De Magistris, ira M5S dopo il soccorso di Fico
di Carlo Porcaro
Sabato 2 Novembre 2019, 08:30 - Ultimo agg. 11:55
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Fico soccorre de Magistris, i grillini bocciano entrambi. La ciambella di salvataggio lanciata dal presidente della Camera al sindaco (No alla mozione di sfiducia, bisogna giudicare alla fine del mandato) viene ributtata a mare dagli esponenti napoletani del Movimento Cinquestelle. «Un'opinione personale, contraria a quella che aveva in passato, ma conosciamo noi lo stato in cui versa la città», è in sostanza la replica a Fico, leader dell'anima più di sinistra dei grillini. I primi a dire la loro sono i due consiglieri comunali che confermano la presentazione della mozione di sfiducia insieme alle altre forze di opposizione per mandare a casa il primo cittadino. Il dubbio in casa pentastellati è che il numero uno di Montecitorio giochi una partita tutta sua: sostiene de Magistris, punta sul suo Floro Flores commissario di Bagnoli e magari sogna la ricandidatura a sindaco.

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«Non apparteniamo, né io né Marta Matano, a nessuna componente di Di Maio o di Fico, ma siamo i portavoce in Consiglio Comunale di Napoli del Movimento 5 Stelle», la premessa di Matteo Brambilla, a significare l'assenza di correnti all'interno del Movimento che in questa fase se disconosce Fico non riconosce a pieno neanche più Luigi Di Maio. Il giudizio sull'operato di de Magistris è senza appello. «Questa stagione politica è finita da tempo, devastante per tutti. Un solo dato: 4,8 miliardi di debiti (fonti ultimo bilancio consolidato) in forte e costante crescita, anno per anno, dell'era de Magistris. Nessun servizio garantito, dal verde ai trasporti, allo sport, alla semplice produzione di un certificato anagrafico». Bocciatura senza appello, appunto. «Considero quindi le esternazioni del presidente della Camera frutto di una sua personale visione, che peraltro ha modificato nel tempo, dal momento che nel 2017 il Movimento compatto presentò in conferenza stampa le motivazioni che ci spinsero a proporre alle opposizioni una mozione di sfiducia al sindaco, mozione che raccolse 14 firme che non furono sufficienti allora a portarla alla discussione e votazione in aula», ha sottolineato Brambilla.

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«Cambiare opinione è legittimo, ma per quanto mi riguarda la situazione è nettamente peggiorata, e questo mi spinge a cercare con i mezzi democratici a nostra disposizione, a mettere fine a questa agonia, a tutela dell'interesse dei cittadini, che viene al primo posto, molto prima degli interessi di bottega del Movimento». Non giocate sulla nostra pelle, facendoci perdere credibilità»: il messaggio dei portavoce locali ai big romani. De Magistris alla stregua di De Luca, per i grillini. Non c'è differenza, non c'è alcuna possibilità di dialogo. Per la Matano «è sotto gli occhi di tutti a cosa ha portato la sua inadeguatezza ed incapacità amministrativa: confermo che io e Matteo siamo stati tra i primi firmatari della sfiducia che verrà regolarmente depositata e discussa nei tempi e nei modi consentiti dalla legge e dalla democrazia».

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Dal gruppo regionale, interpellata in merito considerando le tante battaglie intraprese in città, parla Maria Muscarà: «Fico chiede di esprimere un giudizio dopo aver concluso il mandato ma qua stiamo a otto anni, abbiamo superato il limite di sopportazione premette -. I consiglieri comunali poi sono liberi e autonomi per decidersi come muoversi in una situazione che conoscono bene, stando dal di dentro. I consigli non richiesti sono ancora peggio. In poco tempo abbiamo capito questo sindaco come governava: illude la città che ormai è rassegnata, mentre noi riusciamo ancora ad essere credibili». Quindi figuriamoci se con gli arancioni si possa costruire una coalizione per le prossime regionali. «Non esiste proprio: siamo ancora anti-sistema convinti di non volere alcuna alleanza che porta solo al compromesso», la linea della Muscarà che compatta l'intero gruppo regionale.

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