Napoli Servizi lascia la gestione delle case, nasce Napoli Patrimonio

La rivoluzione delle partecipate due anni dopo il Patto per Napoli

Nasce Napoli Patrimonio
Nasce ​Napoli Patrimonio
di Luigi Roano
Giovedì 19 Ottobre 2023, 11:00
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Napoli Servizi perderà il ramo d'azienda del patrimonio che confluirà nella nuova partecipata che il Comune si appresta a varare e che si chiamerà Napoli Patrimonio. Alla Napoli Servizi andranno mission di peso quali scuole, cimiteri, impianti sportivi e tutti gli edifici in uso al Comune e alle Municipalità e in prospettiva si sta ragionando sul welfare. «La domanda di politiche sociali - racconta l'assessore al bilancio e alle partecipate Pier Paolo Baretta - è sempre più forte e l'offerta del Comune deve essere all'altezza: l'ipotesi di utilizzare la Napoli Servizi che con il nuovo piano si qualifica come una multiservizi c'è». Così come resta in piedi l'idea «di una Holding, diversa da quelle che già abbiamo - spiega ancora l'assessore - alla quale conferire una serie di asset legati anche al patrimonio complessivo dell'ente». È il primo step della rivoluzione delle partecipate un pezzo grosso del Patto per Napoli che a distanza di due anni dal varo non è stato ancora inserito nel puzzle dell'accordo che porta nelle casse del Comune 1,27 miliardi in 20 anni. Di cui 500 milioni entro il 2025. Un passaggio cruciale perché nell'accordo firmato con l'allora premier Mario Draghi è tutto molto ben esplicitato: «Razionalizzazione delle partecipate: entro il primo settembre 2022 - il Patto fu firmato a marzo di quell'anno - il piano di razionalizzazione; avvio di un confronto anche con il Consiglio Comunale su possibili linee guida finalizzate a costruzione di intese anche societarie con altre aziende pubbliche statali e locali di successo; messa a fattor comune di funzioni orizzontali delle varie società come, ad esempio, la gestione del personale, la gestione degli acquisti e delle manutenzioni, il contenzioso e la difesa legale, la sicurezza e l'interoperabilità dei sistemi informatici, mantenendo gli attuali livelli occupazionali, anche attraverso percorsi formativi che consentano l'abilitazione rispetto ai nuovi obiettivi aziendali e il miglioramento delle performance manageriali». Insomma è quello che Baretta e il sindaco Gaetano Manfredi stanno facendo. «La nuova società del patrimonio - racconta l'assessore - sarà operativa a partire dal primo gennaio del 2025. Assorbirà i 70 operatori della Napoli Servizi che lavorano sul patrimonio, ma ci saranno altre assunzioni attraverso un nuovo concorso. Di sicuro non ci saranno privatizzazioni e tagli. Andremo in Consiglio comunale entro gennaio perché il prossimo bilancio lo vogliamo approvare il prima possibile». 

Con la Napoli Servizi che perde il patrimonio ma acquisisce nuove mission ci saranno nuove assunzioni e migrazioni.

Di qui l'apertura del confronto fatto con i sindacati dello stesso Baretta. La multiservizi avrà due gatte da pelare molto grosse, vale a dire le scuole e i cimiteri. Due segmenti della vita della città ad alto impatto. Ai quali va aggiunto il verde, non quello delle strade e dei parchi. Nasce così la nuova Napoli Servizi azienda che - è bene ricordarlo ancora - si occuperà della gestione completa del sistema scuola, dalla custodia all'assistenza, alla pulizia e al verde e con lo stesso criterio gestirà tutti i cimiteri e gli impianti sportivi assicurando la manutenzione, la guardiania e tutto il resto dei servizi. Ecco perché Baretta ha a aperto il confronto con i sindacati assicurando loro tre cose: nessun taglio, nessuna privatizzazione e soprattutto nuove assunzioni con un concorso come è accaduto in Asìa. Vanno nella sostanza ringiovanite le maestranze e riqualificate con personale specializzato. 

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La Napoli Patrimonio si prenderà in carico il patrimonio del Comune, sterminato, che solo in città ha numeri da record: 67mila cespiti di cui 3000 locali adibiti al commercio e 23mila alloggi di Edilizia pubblica residenziale, cioè le case Erp dei quartieri della periferia napoletana. «Oltre a quello che stiamo facendo a Scampìa, a Taverna del Ferro e in altre luoghi dove stiamo costruendo nuove case con il Pnrr - conclude Baretta - quello che abbiamo in animo di fare è una manutenzione straordinaria degli alloggi Erp anche per quelle case che sono già avviate alla cessione. C'è lo chiedono i cittadini che le abitano». E investimenti massicci - inoltre - sono previsti sulla Mostra d'Oltremare e le Terme di Agnano ritenute aziende che possono accompagnare commercio e turismo in maniera congrua. 

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