La Villa comunale di Napoli rinasce coi privati: dal recupero dell'obelisco al restyling da 4 milioni

Decisivo il contributo dei mecenati di Friends of Naples

La Villa comunale di Napoli rinasce coi privati
La Villa comunale di Napoli rinasce coi privati
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Giovedì 19 Ottobre 2023, 10:00 - Ultimo agg. 12:04
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È stato ufficialmente presentato, ieri mattina, il restauro dell'obelisco della villa Comunale: i lettori ci perdoneranno, però, se di quest'evento scriveremo fra qualche riga.

In cima al racconto della giornata non ci sarà il meritorio lavoro delle maestranze né l'encomiabile partecipazione alle spese di tanti mecenati, perché questa vicenda deve necessariamente iniziare dallo sguardo fiero ed entusiasta di Alberto Sifola, presidente della onlus Friends of Naples che ha generato un tornado virtuoso di passione per l'arte e la storia di Partenope. È una sorta di comitato di soccorso che s'occupa di rimediare al colpevole degrado in cui sprofonda una città incapace di badare ai suoi beni più preziosi, eppure Sifola quando deve spiegare cosa accade, sorride e coinvolge tutti: «Questo è un esempio dei risultati che possono essere ottenuti con la collaborazione fra pubblico e privato», dice, e poi cita tutti gli altri attori della vicenda, dal Comune alla Soprintendenza all'Unione Astrofili Napoletani perché ciascuno possa prendersi un pezzetto della passerella che, invece, spetterebbe solo a Friends of Naples.

L'allarme per l'obelisco risale al 2021.

La sfera che sta in cima alla meridiana era in bilico, venne rimossa e portata in un deposito comunale. Poi la questione dell'orologio solare progettato da Stefano Gasse agli inizi dell'800, finì nel cassetto delle questioni da dimenticare, come accade troppo spesso in questa città.

Quella vicenda non era stata dimenticata dai mecenati di Friends of Naples che l'anno scorso, di questi tempi, si presentarono a Palazzo San Giacomo e spiegarono di aver voglia di rimettere in sesto quel pezzo di storia: firmarono un accordo e diedero il via alle operazioni di restauro che hanno consentito di rimettere al suo posto la sfera e di cancellare i segni del degrado dall'intero obelisco che ieri è ufficialmente tornato com'era stato disegnato duecento anni fa. 

 

In occasione della presentazione del recupero della meridiana il sindaco Manfredi, che ha più volte sottolineato l'importanza della collaborazione con Friends of Naples ha anche spiegato che tutta la Villa Comunale tornerà presto a splendere: «Tra qualche giorno verrà diffuso il bando per i lavori che prenderanno il via nel 2024. A disposizione ci sono due milioni del Pnrr e due milioni della Città Metropolitana. Verranno cancellati i disastri di dieni anni di incuria e abbandono».

Quattro milioni non serviranno solo a rimettere in sesto le aree verdi della villa Comunale, saranno utilizzati anche per interventi alle strutture e ai monumenti diffusi all'interno del parco simbolo di Napoli. Poi, dopo il recupero totale, verranno i giorni della manutenzione ordinaria per la quale, però, è escluso il ricorso ad accordi con privati, ché dopo la ristrutturazione dovrebbe essere agevole anche per il Comune il mantenimento del verde e delle strutture, senza necessità di spese ingenti né di interventi straordinari. 

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Al recupero della meridiana della Villa Comunale hanno partecipato in tanti, e questo è il momento dei nomi che vanno citati perché va dato merito a chi ha offerto il suo contributo. Si tratta, come sottolinea la nota ufficiale della Onlus, di un «grande lavoro corale» al quale hanno preso parte tante realtà differenti della città, dalla Ala Spa a 100x100 Naples, da Iterga Group a Leonardo immobiliare a Ranieri Impiantistica a Gianfranco D'Amato, e l'intervento è stato realizzato anche grazie ai partner Città della Scienza e Tennis Club Napoli rappresentati entrambi, ieri, da Riccardo Villari. Spazio, durante la cerimonia di presentazione del recupero della meridiana, anche alle aziende che hanno materialmente eseguito gli interventi, Dafne Restauri con Michele Gargiulo e Agata Finocchiaro e la ditta Del Core Restyling: entrambe, scrive la nota ufficiale, «sostengono con generosità i progetti dell'Associazione».

Particolarmente appassionato il contributo di Edgardo Filippone, presidente dell'unione astrofili Napoletani che ha spiegato con puntualità l'importanza degli orologi solari e ha fatto capire quanto sia determinante seguirli per conoscere «l'ora esatta della città che non è quella convenzionale che leggiamo sui nostri orologi», immagine romantica, un po' antica, colma di significati.

Infine c'è stato spazio per parlare di progetti futuri: Friends of Naples si occuperà, immediatamente, del restauro dell'antico portone di Palazzo San Giacomo e dell'arte custodita nella stazione Metro di Materdei. Non c'è tempo per fermarsi, Napoli ha bisogno di cura... 

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