Pignoramenti al Comune di Napoli:
a rischio gli stipendi dei dipendenti

Pignoramenti al Comune di Napoli: a rischio gli stipendi dei dipendenti
di Luigi Roano
Venerdì 30 Dicembre 2016, 08:38 - Ultimo agg. 08:48
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C'è il caso del consorzio per la ricostruzione post terremoto «Cr8» e il rischio pignoramento dei conti per 126 milioni. Per il Comune i fantasmi del terremoto del 1980 non sono finiti. E ci sono altri contenziosi aperti per diverse centinaia di milioni che potrebbero provocare il default nel giro di un anno. «Ma in questi casi abbiamo possibilità di difenderci perché non ci sono arbitrati. Si tratta, con il dovuto rispetto, di decisioni innanzi a giudici togati e già altre volte abbiamo vinto. Il Comune e l'Avvocatura hanno fatto tutto quello che potevano» spiega il capo dell'Avvocatura Fabio Ferrari. Insomma, un 2017 che si potrebbe aprire non nel migliori dei modi per Palazzo San Giacomo, nonostante i sacrifici dei napoletani per arrivare al rientro dal debito pagando le aliquote delle tasse al massimo. All'orizzonte c'è lo spettro di una clamorosa beffa: tutto vanificato perché ci sono da pagare altri debiti che risalgono al 1980 e che hanno portato al pignoramento di 126 milioni.

Pignoramento chiesto e ottenuto dal consorzio Cr8 non per opere non eseguite e non pagate, ma avvenuto dopo un lodo arbitrale che ha riconosciuto oneri aggiuntivi, ovvero spese sopravvenute e non liquidate dopo il 1980 dai sindaci nelle vesti anche di commissari per la ricostruzione. Lo scontro La tegola si abbatté sul Comune ad agosto, all'epoca i milioni erano 80, una pezza la mise la Corte d'Appello che concesse la sospensione del titolo esecutivo. La partita si doveva spostare a Roma, sul tavolo dell'allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, oggi ministro per il Sud, che convocò il 20 settembre le parti, vale a dire il Comune e il commissario per la ricostruzione Carlo Schilardi, riconoscendo in qualche modo la mostruosità tecnica di cui è stato vittima Palazzo San Giacomo, per trovare una soluzione che non dissanguasse l'ente.

Tuttavia, quel tavolo non si è mai riunito. Cosa succede adesso? A rischio - in linea teorica - ci sarebbero gli stipendi di gennaio dei dipendenti del Comune. Tuttavia esiste un corposo fondo di riserva costituito dall'assessore alle Finanze Salvatore Palma al quale attingere, e anche le famose anticipazioni di tesoreria per salvare gli stipendi di gennaio. Come si muoverà il Comune nel frattempo? C'è una doppia strada. La prima è squisitamente tecnica, l'Avvocatura si opporrà all'esecutività al pignoramento delle somme. In Tribunale di cercherà di dimostrare che quei soldi non li deve tirare fuori il Comune. Con una legge fu infatti stabilito che i contenziosi post-terremo dell'80 dovevano essere tutti a carico delle casse dello Stato e non degli enti locali interessati direttamente dalle opere sui territori.

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