La risposta di Confindustria nazionale alle 44 aziende che hanno scritto al presidente Carlo Bonomi di rinviare le elezioni del nuovo numero uno dell’Unione industriali di Napoli arriverà a brevissimo, forse già oggi. Cosa contestano i 44? «Ciò che ci lascia perplessi è la strepitosa accelerazione data alla procedura per blindare una candidatura unica, nonostante le elezioni siano programmate per il prossimo mese di maggio. Quello che chiediamo è che si possano ripristinare le condizioni per una sana competizione tra più candidati». Il riferimento è alla candidatura di Costanzo Jannotti Pecci. La risposta di Bonomi - questo trapela da Viale dell’Astronomia - sarà come è nella consuetudine del presidente, in punta di regolamento tenendo come bussola lo Statuto di Confindustria. E da questo punto di vista, il lavoro fatto da Palazzo Partanna nell’accettazione dell’unico - per ora - candidato Jannotti Pecci, rientra in questo perimetro.
Prima di entrare nel dettaglio dello Statuto e delle regole per l’indizione delle elezioni, bisogna chiedersi se realmente ci sono le condizioni per rinviare le elezioni che si terranno a maggio, ricordando che il termine ultimo della presentazione delle candidature è il 28 di questo mese. L’unica eccezione che potrebbe rimescolare le carte è nelle mani dei probiviri federali. Ed è legata alla spinosa questione di Est(ra)Moenia, l’associazione che fa capo ad Ambrogio Prezioso che si è dimesso già dall’Unione, e alla quale hanno aderito buona parte dei 44 scriventi. Giova ricordarlo ancora, per l’Unione napoletana è un doppione di Palazzo Partanna. In questo contesto i probiviri napoletani hanno inviato lettere per avere chiarimenti e comminato sanzioni a chi ha aderito. Una sanzione ha colpito Francesco Tavassi che è decaduto dalla carica di vicepresidente.
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Complessa la procedura per le elezioni dell’Unione. La «Commissione di disegnazione e procedura» deve insediarsi 4 mesi prima della scadenza del mandato del presidente in carica. In questo caso la seconda settimana dopo il 26 gennaio e la candidatura di Jannotti Pecci rientra in questi termini. C’è tempo per altre candidature fino al 28 cioè 72 ore. Il candidato deve dimostrare di avere almeno il 10% dei voti dell’Assemblea. La Commissione accertati i requisiti dei candidati deve relazionare al Consiglio generale dell’Unione che sarà convocato agli inizi di marzo. In quella sede verrà formulato il nome del presidente designato e quest’ultimo, entro le successive quattro settimane, dovrà presentare la squadra e il programma in un nuovo Consiglio generale appositamente convocato, prima dell’assemblea generale prevista per maggio dove si approverà anche il bilancio. Su questo punto i 44 ritengono che «anche sotto il profilo della tenuta economica» l’unione sarebbe in difficoltà per le uscite di alcune aziende. Ma da Palazzo Partanna rispetto a questo punto hanno calcolato che i 44 anche se fossero tutti in regola varrebbero 100mila euro in un bilancio che è di 5 milioni. Quanto al peso elettorale starebbero sotto il 10%.