Patto per Napoli, de Magistris all'attacco: «Non lo hanno fatto prima solo per farmi un dispetto»

Patto per Napoli, de Magistris all'attacco: «Non lo hanno fatto prima solo per farmi un dispetto»
Venerdì 28 Maggio 2021, 13:21
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«È un patto elettorale firmato da tre segretari Letta, Conte e Speranza per convincere Manfredi a candidarsi. Adesso che si va a votare si fa addirittura una legge ad personam per trovare il candidato, un provvedimento che è la confessione politica che in questi anni non si è fatta una cosa giusta per dispetto a chi era stato eletto». Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a radio Crc, commentando i contenuti del Patto per Napoli siglato ieri da Letta, Conte e Speranza che contiene alcune azioni per sanare i conti del Comune di Napoli, patto che ha portato al ripensamento di Gaetano Manfredi che da ieri è ufficialmente il candidato del centrosinistra allargato al M5S. 

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Rispetto ai contenuti del Patto, de Magistris ha affermato: «Da una parte esprimo soddisfazione perchè sono esattamente le proposte che io da anni porto a Roma insieme al Consiglio comunale, agli assessori e ai napoletani.

Noi avevamo detto che serviva lo stralcio del debito ingiusto che non hanno contratto i napoletani, e che non è stato fatto da de Magistris. Ora lo stanno ammettendo tutti che il debito va stralciato e che è necessaria una gestione separata di cui si deve fare carico il governo visto che sono debiti dei commissariamenti del terremoto del 1980 e dell'emergenza rifiuti prodotta proprio dal partito che firma il patto. Vorrei ricordare a chi ogni giorno pontifica che io ho meno della metà del personale della Iervolino; avevamo chiesto anche un fondo per gli enti in predissesto che, non per colpa loro, hanno avuto un aumento del disavanzo perché c'è stato un taglio di tanti soldi che per Napoli è di un miliardo e mezzo». De Magistris ha evidenziato che «in questi anni la città ha raggiunto obiettivi nonostante non sia stato fatto nulla per sostenerla. Ci hanno lasciato alla canna del gas, senza ossigeno per un fatto politico».

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