De Luca jr accusa Sarracino: «Veleni interni inaccettabili»

Alta tensione tra le correnti alla festa Pd

Conferenza stampa per discutere delle ricadute sul territorio campano dei tagli ai fondi del Pnrr. Partecipano Piero De Luca, Gennaro Acampora, Enza Amato, Carlo Marino, Mario Casillo e Antonio Misiani. Nella foto Marco Sarracino
Conferenza stampa per discutere delle ricadute sul territorio campano dei tagli ai fondi del Pnrr. Partecipano Piero De Luca, Gennaro Acampora, Enza Amato, Carlo Marino, Mario Casillo e Antonio Misiani. Nella foto Marco Sarracino
di Luigi Roano
Domenica 1 Ottobre 2023, 10:14
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Terzo mandato per il governatore Vincenzo De Luca, congresso regionale del partito ancora da definire e le continue frizioni tra le varie correnti dem stanno rendendo incandescente l'atmosfera alle Terme di Agnano dove è in corso la festa del Pd. Molte le contraddizioni che stanno venendo a galla, ma procediamo con ordine perché a sfogarsi questa volta è il figlio del governatore Piero De Luca e le sue parole sono taglienti. «Le dichiarazioni ascoltate nelle ultime ore alla Festa dell'Unità di Napoli - dice De Luca junior, parlamentare dei dem - da un paio di esponenti vecchi e nuovi del Partito Democratico, lasciano davvero senza parole. Stiamo assistendo al paradosso assoluto di due dirigenti che invece di assumere il compito di contrastare la destra e le sue politiche dannose per il Paese e per il Sud, decidono di fare opposizione a noi stessi sui territori». Con chi ce l'ha il deputato del Pd? Tutti gli indizi portano a Marco Sarracino ex segretario metropolitano di Napoli, e Arturo Scotto anche lui deputato del Pd. Entrambi vicinissimi alla segretaria Elly Schlein che a Napoli ha avuto un successo personale che l'ha portata alla vittoria ma è in minoranza nella segreteria metropolitana retta da Giuseppe Annunzita.

Contrasti acuitisi poi per il commissariamento del partito regionale da parte della Schlein. E soprattutto perché le elezioni europee non sono così lontane e il nervosismo cresce di pari passo con il momento in cui si devono comporre le liste per uno scranno al Parlamento europeo. Sarracino e Scotto - nella sostanza - secondo Piero De Luca tanto sul terzo mandato del governatore quanto sul congresso regionale starebbero alzando le barricate. «Un atteggiamento tafazziano - insiste De Luca junior - tanto insopportabile quanto irresponsabile. Bisognerebbe fare squadra per difendere le amministrazioni in cui il Pd governa a livello regionale e locale piuttosto che perdersi in operazioni di piccolo cabotaggio per ridicoli posizionamenti personali. Questi comportamenti sono destabilizzanti per il partito. Sono atteggiamenti che purtroppo non aiutano il lavoro della segretaria né di quanti si impegnano ogni giorno per rafforzare la nostra comunità, in vista anche e soprattutto dei prossimi appuntamenti elettorali amministrativi ed europei. Forse sono mirati proprio ad indebolire il partito. Ma noi non lo consentiremo. Spero che l'avvio del congresso regionale possa essere l'occasione per riprendere le fila di un confronto sereno e di un atteggiamento di piena collaborazione politica ed istituzionale al nostro interno, consapevoli che dovremmo fare opposizione alla destra e non farle da stampella per costruire un'alternativa di governo seria nei prossimi anni».

Cosa hanno detto Sarracino e Scotto? A fronte di una timida apertura da parte dei bonacciniani e dunque anche di Piero De Luca a una allenaza con il M5S alle Europee la stessa che ha fatto vincere Gaetano Manfredi alle comunali di due anni fa - c'è la chiusura di Sarracino e Scotto e tutti quelli che stanno con la Schelein al terzo mandato. Arriva in questo contesto a sostenere le tesi di Piero De Luca Antonio Decaro - anche lui della corrente del presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini - presidente dell'Anci e sindaco di Bari che è molto esplicito. «Come Anci ci stiamo battendo per il terzo mandato ai sindaci e questo per me deve valere per tutti.
Non capisco perché c'è chi può fare il parlamentare a vita o il presidente del Consiglio e questo poi non deve valere per le altre cariche istituzionali. Gli italiani votano un simbolo dietro il quale c'è un candidato al Parlamento che nemmeno conoscono e poi si dice no al terzo mandato? La possibilità di candidarsi secondo me non deve essere preclusa a nessuno».

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