Piazza Bellini, Dema contro De Luca: «Brutto clima frutto della politica dei lanciafiamme»

Piazza Bellini, Dema contro De Luca: «Brutto clima frutto della politica dei lanciafiamme»
Martedì 16 Giugno 2020, 15:24 - Ultimo agg. 23:10
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«Il brutto clima dei giorni scorsi è la causa principale di quanto accaduto la sera del 14 giugno. È l'immagine del lanciafiamme contro la vitalità della città». Così in una nota il movimento politico Dema, fondato e presieduto dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris, commentando quanto accaduto domenica scorsa a piazza Bellini, nel centro storico della città, e l'arresto di tre attivisti del centro sociale Insurgencia, da oggi ai domiciliari.

«Il movimento Dema - si legge nella nota - auspica che si faccia quanto prima chiarezza sull'accaduto, confida nell'equilibrio della magistratura e che questo clima, frutto di una politica del lanciafiamme, cessi quanto prima. Riteniamo sbagliate e pericolose le decisioni di restringere gli spazi di agibilità della nostra città, così come siamo preoccupati di un clima di contrapposizione tra cittadini e forze di polizia che invece insieme devono affrontare un periodo così difficile nel bene comune della nostra città».
 

 

Secondo il movimento Dema, «quanto accaduto non nasce a caso: è il frutto di un clima di tensione generato in questi mesi dal richiamo a politiche securitarie, che criminalizzano la ripresa della vita della città e di cui sono vittime gli individui e le collettività, con le stesse forze dell'ordine che si trovano a dover gestire campi di azione diversi e imprevedibili. Abbiamo assistito a un continuo e insistente richiamo a politiche di repressione e alla costruzione di un brutto clima in città. A ordinanze e decreti tesi a sopraffare l'autonomia comunale nella gestione del territorio, intervenendo su ciò che dovrebbe garantire la ripresa della vita in città a colpi di limitazioni e di divieti, basati prevalentemente sulla costruzione di un clima da caccia al colpevole. A questa politica si sono accodati strumenti di propaganda mediatica che hanno riportato tutto nei termini di una campagna che si è concentrata sulla movida».
 

Il tema nella fase 3, secondo Dema, «non è la movida quanto, piuttosto, la ripresa della città. La vita di una città complessa e piena di sofferenze ed energie. Una città vulcanica che appare essere anche di questi tempi una grande pentola a pressione con il rischio di un'esplosione incontrollata. Il tema è la ripartenza, dopo aver assistito a un tracollo economico, a un'interruzione dei flussi turistici, a un indebolimento complessivo delle fasce sociali. Dema ritiene che tutti oggi debbano collaborare alla rinascita della città, evitando inutili conflitti e facendo, anzi, della crisi sociale un'opportunità di rilancio per una società più giusta e con minori disuguaglianze. Napoli - conclude la nota - ha mostrato la sua parte migliore nella dimensione collettiva, nel fermento culturale, nell'incremento del turismo, nei riconoscimenti internazionali, nella mescolanza delle anime che l'hanno attraversata, nell'essere diventata set esclusivo di produzioni cinematografiche per la sua bellezza e vitalità, nei giovani che non sono i colpevoli nella crisi ma la grande risorsa di Napoli».

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