Pnrr, al Sud fondi a rischio: «Troppi ritardi, si acceleri»

«Europa presente», il meeting organizzato da Pina Picierno alla fondazione Foqus dei Quartieri spagnoli

Il meeting alla Fondazione Foqus
Il meeting alla Fondazione Foqus
di Adolfo Pappalardo
Sabato 17 Giugno 2023, 09:00 - Ultimo agg. 18 Giugno, 09:00
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Pnrr, autonomia e Mezzogiorno. Il Pd si schiera contro il governo «che sembra vedere quasi con fastidio i fondi messi a disposizione dalla Ue». Lo fa da Napoli con l'evento «Europa presente», organizzato dalla vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno alla fondazione Foqus dei Quartieri spagnoli. Ad intervenire diversi esponenti dem compatti sul Mezzogiorno, senza tirare in ballo per una volta divisioni e distinguo o magari veleni post congresso. Per discutere solo di Mezzogiorno e della sfida del Pnrr. Tendendo però anche una mano al governo pur di procedere a passo spedito.

«La settimana prossima, in Parlamento, chiederemo al Governo di discutere sui progetti del Pnrr. Vediamo quali sono i problemi e risolviamoli insieme, ma facciamolo subito, perché i dati ci dicono che il divario Nord-Sud può ancora crescere, sempre a detrimento del Mezzogiorno», dice il parlamentare Enzo Amendola che, da ministro degli Affari europei, concordò il piano di aiuti. «Chiediamo al governo di fare velocemente - rimarca - perché il Sud ha bisogno di crescere, così come le imprese, il mondo del lavoro e soprattutto la coesione sociale, che a livello nazionale è messa a rischio con il progetto di autonomia differenziata». Prima invece il vicegovernatore Fulvio Bonavitacola ha chiesto «al Pd di fare di più e intestarsi questa battaglia per il bene del Sud.

A cominciare dai fondi di coesione non ancora arrivati».

«Il Pnrr è nato proprio per ridurre le disuguaglianze in un momento di grande difficoltà quella Nord/Sud e quella tra i generi. Al Sud c'è un enorme problema di disoccupazione femminile e di diseguaglianze anche tra generazioni. Tutto questo è inaccettabile e per questo abbiamo immaginato il Pnrr», incalza invece Pina Picierno.

Ma dal Pd se c'è l'idea di una mobilitazione contro il progetto di Autonomia di Calderoli che spezzerebbe le reni al Sud, su cui tutti i dem sono concordi, sul Pnrr c'è comunque una mano tesa. Purché si corra. Lo dice chiaramente Lorenzo Guerini, presidente del Copasir ed ex ministro. «Il governo deve lavorare affinché ciò che si è impegnato a fare con il Pnrr venga realizzato. Deve costruire relazioni positive con tutti i soggetti protagonisti, senza polemiche, lavorando e discutendo con il Parlamento. Noi siamo disponibili a farlo. Parliamo - spiega - di una straordinaria occasione per favorire politiche di coesione, di inclusione e di capacità di superare le differenze anche di carattere territoriale. È un'opportunità per l'Europa e per l'Italia e tutti dobbiamo fare in modo che questo strumento possa dispiegare tutti i suoi effetti».

«L'Europa ci pone davanti delle sfide importantissime che non possiamo perdere. I fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresentano - ragiona invece il parlamentare Stefano Graziano - una grande sfida che il governo non può e non deve perdere. Eppure assistiamo ad una destra di governo che sembri stia facendo di tutto per sprecare questi fondi. Non dobbiamo assolutamente permetterlo».

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E se qualcuno durante i panel di discussione ha incalzato il Pd di Elly Schlein a fare di più, ci pensa Marco Sarracino, parlamentare e responsabile nazionale di Sud e Mezzogiorno, a ribadire come il partito farà la sua parte. «Siamo dinanzi ad un governo che a tutti gli effetti è contro il Sud. Ma voglio ribadire come - aggiunge Sarracino - il nuovo Pd di Elly Schlein pone come elementi identitari e prioritari della propria agenda, la difesa del Mezzogiorno e il rafforzamento della coesione nazionale. Lo dimostreremo in Parlamento e nel paese». 

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