Reddito di cittadinanza, in Campania tagli per 35mila famiglie

Le misure introdotte dal governo sono due, l'assegno di inclusione e lo Strumento di attivazione

Reddito di cittadinanza, in Campania tagli per 35mila famiglie
Reddito di cittadinanza, in Campania tagli per 35mila famiglie
di Valerio Iuliano
Mercoledì 3 Maggio 2023, 12:00
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La cancellazione del Reddito di cittadinanza, a partire dal 1° gennaio 2024, modifica radicalmente il quadro complessivo dei percettori delle misure di contrasto della povertà. Il nuovo strumento elaborato dal governo è destinato ad avere un impatto rilevante soprattutto in Campania, che è stata, fin dal primo momento, la regione maggiormente beneficiata dal reddito di cittadinanza. Una platea che comprende - secondo i dati Inps, aggiornati a marzo 2023 - 212.344 nuclei familiari per un totale di 548.507 persone coinvolte. A questi è necessario aggiungere i 18.212 nuclei fruitori della pensione di cittadinanza. Le famiglie interessate sono, in tutto, oltre 230mila per un totale di 570mila persone, a cui dall'anno prossimo toccherà un nuovo sussidio, con una durata e un importo differenti dal reddito di cittadinanza.

Le misure introdotte dal governo sono due, l'assegno di inclusione e lo Strumento di attivazione.

Al primo avranno diritto i nuclei familiari al cui interno vi siano Over 60, minori o disabili, con un importo di 6mila euro l'anno, a cui si aggiunge un contributo affitto di 3.360 euro. La misura, erogata per 18 mesi con la possibilità di un rinnovo per altri 12, introduce quindi un importo fisso, a differenza del reddito di cittadinanza che offriva importi variabili a seconda delle caratteristiche del nucleo familiare. I 500 euro al mese rappresentano, quindi, un passo indietro rispetto ai 664 euro, che è la media degli importi erogati ai percettori campani del reddito di cittadinanza. In ogni caso, al di là dell'ammontare del sussidio, a cui si deve comunque aggiungere il contributo per l'affitto, occorre tentare di rendersi conto quanti saranno in Campania i fruitori della nuova misura. Il criterio fissato per stabilire a chi spetti l'assegno di inclusione è la presenza di soggetti fragili, identificati con gli Over 60, i disabili o i minori di 18 anni. Le famiglie campane con almeno un minore, che hanno percepito il Rdc a marzo, sono in tutto 101.845, con 378.487 persone coinvolte. Almeno il 70% delle famiglie con figli minorenni a carico risiede nella provincia di Napoli, 68.929, con 259mila soggetti coinvolti. Quello delle famiglie con figli è, quindi, il primo caso di nuclei a cui, secondo il decreto del governo, toccherà l'assegno di inclusione. Il secondo riguarda la presenza di disabili all'interno del nucleo. In Campania sono 41.111, con 118.909 persone. La quota di nuclei familiari di questo tipo, anche in questo caso, è particolarmente rilevante a Napoli, con 26.785.

L'altro parametro da prendere in considerazione è quello anagrafico. Dalla presenza di un familiare con almeno 60 anni di età deriva la possibilità di usufruire dell'assegno. In questo caso, i dati Inps sono meno dettagliati. L'Anpal fornisce un dato relativo alla media nazionale, pari all'8,5% di Over 60. Se si applicasse al territorio campano la stessa percentuale, risulterebbe un totale di 17mila famiglie. Un dato, comunque, verosimile. Ai tre gruppi identificati, dunque, come fragili per le loro caratteristiche e che potranno beneficiare dell'assegno per la presenza di almeno una delle tre caratteristiche già indicate, bisogna infine aggiungere quello degli Over 67, che corrisponde agli attuali percettori della pensione di cittadinanza, poco più di 18mila in Campania. Il totale di coloro che usufruiranno dell'assegno di inclusione supera di poco le 178mila unità sul territorio campano.

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Mentre per tutti gli altri, identificati come occupabili, è prevista l'attivazione della seconda misura. Gli interessati riceveranno un'indennità di 350 euro, a patto di partecipare ai progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale. Lo strumento riguarderà i nuclei tra 18 e 59 anni in condizioni di povertà assoluta, con un Isee non superiore ai 6mila euro annui. L'indennità sarà erogata per tutta la durata dei percorsi formativi e avrà una durata di 12 mesi. L'importo del sussidio sarà, dunque, nettamente inferiore al reddito di cittadinanza. In Campania sono all'incirca 35mila i nuclei familiari che potranno godere dello Strumento di attivazione e saranno soggetti, dunque, a una sostanziale riduzione del beneficio economico. Le cifre sono approssimative perché riferite al quadro socio-economico ricavabile dai dati di marzo 2023. Tuttavia è molto probabile che, fino a gennaio 2024, non vi siano cambiamenti rilevanti. Per gli occupabili inizierà dal prossimo mese di settembre un percorso inedito. Si tratta, comunque, di soggetti quasi sempre privi di esperienze lavorative e scarsamente istruiti. Almeno il 70 per cento di essi, secondo i dati Anpal, ha conseguito al massimo il titolo della scuola secondaria inferiore. 

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