Regionali Campania 2020, l'ultrà Palummella si ritira: «Tradito da Forza Italia»

Regionali Campania 2020, l'ultrà Palummella si ritira: «Tradito da Forza Italia»
di Valentino Di Giacomo
Venerdì 28 Agosto 2020, 08:30
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«Forza Italia in Campania ha tante segreterie, evidentemente io sono finito in quella sbagliata». Gennaro Montuori esce dal campo, non lo fa sbattendo la porta, ma comunque se ne va tra le polemiche. L'ex capo-ultrà della curva B del San Paolo - da tutti conosciuto come Palummella - aveva già deciso con sofferenza di candidarsi nelle liste di Forza Italia, ieri ha infine scelto di ritirare la sua candidatura alle Regionali. Fatale un diverbio con Fulvio Martusciello e un comunicato, mai uscito, contro Matteo Salvini.

TUTTI I CANDIDATI E LE LISTE

Da giorni Montuori aveva messo nel mirino il leader della Lega. Mercoledì scorso, in occasione della visita in Campania di Salvini, Palummella aveva deciso di inviare un comunicato alla stampa per chiedere le scuse per i cori contro i napoletani fatti in passato dal segretario federale del Carroccio. Montuori scrive il comunicato e lo inoltra alla segreteria di Fulvio Martusciello, l'artefice della sua candidatura, ma nessuno aiuta lo storico tifoso a far passare quelle sue parole. «Io sono fatto così - dice ora Montuori - E Martusciello lo sapeva quando ha chiesto di candidarmi. Difendo le mie radici napoletane e non permetto a nessuno di sradicarle. Prima di chiedere voti per il partito e per la coalizione volevo che Salvini, che pure apprezzo quando parla di migranti, chiedesse scusa ai napoletani per quei cori. Io difenderò sempre Napoli e i napoletani, su questo non posso transigere». Non solo Martusciello, nel mirino di Montuori ci finisce pure Annarita Patriarca, l'ex sindaca di Gragnano, voluta proprio dall'europarlamentare azzurro come sua candidata forte. «Ho capito di essere stato utilizzato - spiega Palummella - con Patriarca avrei dovuto partecipare ad eventi per la campagna elettorale, ma sono stato snobbato. Mi sono accorto, pure tardi, che in realtà lei invitava altri invece che me nonostante io già giravo con i bigliettini elettorali che indicavano la doppia preferenza per me e per Patriarca».
 


Non solo accuse, anche ringraziamenti. Su tutti a Silvio Berlusconi che già nel 1988 quando il Milan venne al San Paolo per vincere lo scudetto contro gli azzurri ringraziò Palummella perché mai prima (e mai dopo) un pubblico aveva applaudito gli avversari vincenti. «Ho portato questa cultura anche in politica dice lodando De Luca per come ha gestito l'emergenza, pur restando di centrodestra. Ci si può rispettare anche tra avversari». Oltre al leader di Fi sono altri due i personaggi che Montuori cita. «Il vicepresidente Tajani - spiega Palummella - voglio ringraziarlo perché è stato lui a parlare di me a Berlusconi per questa candidatura e poi l'ex attaccante del Napoli, oggi coordinatore di Fi, Beppe Incocciati, che mi ha sostenuto in ogni passo di questa breve ma intensa avventura». Sensazioni già vissute queste dell'ostracismo per Montuori. «Sono stato tanti anni in curva - dice l'ex capo ultrà, ritiratosi nel 2000 - dedicando la mia vita per tenere fuori dallo stadio droga, violenza e illegalità. Allora combattevo contro chi, teoricamente, avrebbe dovuto giocare dalla mia stessa parte. Anche ora, in politica, ho lottato contro chi dovrebbe avere i miei stessi ideali». Tanti gli attestati di stima ricevuti da Montuori, ma il suo ritiro è sostanziale, non formale. Secondo le procedure non è infatti possibile ritirare la candidatura, fatto salvo un provvedimento del Tar. Da oggi Montuori, oltre ad essere ricordato per aver guidato il pubblico più corretto con i tanti premi vinti in Italia e in Europa, sarà pure l'ex candidato. 

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