Regionali Campania 2020, la sfida dei quattro outsider: «Rompere il sistema che governa da anni»

Regionali Campania 2020, la sfida dei quattro outsider: «Rompere il sistema che governa da anni»
di Adolfo Pappalardo
Lunedì 31 Agosto 2020, 08:30
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Cinque anni fa i due candidati outsider arrivarono ad uno scarso 3 per cento. Stavolta sono raddoppiati ed in 4 cercano di contendersi un posto al sole in una gara polarizzata su De Luca, Caldoro e Ciarambino che si sfidano per la seconda volta (per la terza nel caso dei primi due). Si tratta di Giuliano Granato di Potere al Popolo, Sergio Angrisano per il Terzo Polo, Luca Saltalamacchia per Terra e Giuseppe Cirillo per il partito delle buone maniere. 

I sondaggi li danno tutti con una percentuale stimata sotto l'1 per cento tranne Granato, spinto da Pap il movimento che ha presentato i suoi candidati sindaco anche a Giugliano e Cava de' Tirreni, che viaggia sul 2,2. Ma tutti tentano di convincere, anzitutto, quella percentuale di elettori indecisi che è attestata tra l'8 e il 10 per cento.

TUTTI I CANDIDATI E LE LISTE 

Campagna elettorale tra social e incontri con pochi, ovviamente, mezzi a disposizione rispetto ai partiti tradizionali. E spesso devono contare anche sul ritardo della partenza del progetto. È il caso Di Terra, la formazione politica in cui sono confluiti la Sinistra e Rifondazione e i movimenti ambientalisti, che sino all'ultimo ha tentato di esprimere un nome unico per la candidatura con Potere al popolo. Non se ne è fatto nulla ed oggi i due movimenti corrono da soli.

«La mia candidatura è arrivata tardi, solo il 21 luglio», dice Luca Saltalamacchia, avvocato napoletano 47enne che si occupa da sempre di temi ambientalisti (è nel pool di legali di Giudizio Universale, che difende le popolazioni anche aborigene dai progetti delle multinazionali), «ma cerchiamo di recuperare il tempo perso». Non ha velleità di vincere ma «facciamo una battaglia in nome di un progetto ambientalista che continuerà anche dopo il voto di queste regionali». Candidato solo alla presidenza Saltalamacchia è destinato a non entrare in consiglio: «Non è questo l'obiettivo ma speriamo di eleggere qualcuno per portare le nostre battaglie in Aula». E potrebbe essere Stefania Fanelli, la capolista. Inizialmente Terra,infatti, aveva chiesto una doppia candidatura con quota rosa sul modello curdo ma la legge elettorale regionale italiana, però, prevede un solo candidato presidente per lista.

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Potere al Popolo schiera invece Giuliano Granato che, con i suoi 34 anni, è il più giovane candidato alla carica di presidente. Laureato in Scienze politiche con il massimo dei voti è emigrato in Inghilterra per lavoro per poi tornare in Italia. Da settimane è impegnato in tour per le province per far conoscere il programma della formazione che schiera, tra gli altri, Gennaro Tesone, storico batterista degli Almamegretta e Francesco Schettino, Prof di economia alla Vanvitelli. Ieri invece tour in bicicletta sul Lungomare con alcuni iscritti. «Siamo la quarta forza di queste elezioni, cioè la terza, visto che PD e 5 Stelle sono alleati ovunque, gli unici che possono portare un rinnovamento nel Consiglio Regionale. Siamo - dice Granato - il voto utile contro il sistema malavitoso, contro la destra e contro le forze di governo, un voto per portare la Campania nel futuro, per garantire un vero controllo popolare sui potenti».
 


Gli altri due aspiranti candidati sono Sergio Angrisano e Giuseppe Cirillo. Il primo è un giornalista e scrittore, un tempo legato alla Destra di Storace, ma oggi guida una formazione composta da movimenti meridionalisti, movimento anti-5G e no-vax. E dopo il sorteggio sarà il suo Terzo Polo il primo simbolo sulla scheda. Il secondo è Giuseppe Cirillo, sessuologo ed ex radicale, con il suo partito delle Buone Maniere che per le regionali in Umbria, l'anno scorso, raccolse 461 voti per la presidenza. 

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