De Luca e la marcia della pace e della discordia: altre adesioni e nuove critiche

De Luca e la marcia della pace e della discordia: altre adesioni e nuove critiche
di Valerio Esca
Mercoledì 12 Ottobre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 26 Marzo, 01:21
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La manifestazione della discordia. Continua a far discutere «la chiamata alla pace» promossa dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. «L’obiettivo resta soltanto uno – ribadiscono da Palazzo Santa Lucia -: chiedere il cessate il fuoco immediato». Come a voler scacciare via le polemiche che stanno accompagnando i preparativi dell’iniziativa, che si terrà a Napoli venerdì 28 ottobre. Negli uffici della Regione continuano a piovere adesioni: dal mondo religioso, sindacale, delle università, delle scuole, del volontariato e chiaramente istituzionale. Tra oggi e domani verrà messa a disposizione anche una mail dove far confluire le richieste di partecipazione. Entro questa settimana verrà definito tutto: luogo, orario e tipo di organizzazione. Si sta tentando di capire se puntare su una manifestazione statica a piazza Matteotti o se trasformarla in marcia. In caso di pioggia è pronto il piano B: spunta infatti l’ipotesi teatro Augusteo, che consentirebbe di accogliere più di 1500 persone. 

L’eco della manifestazione targata De Luca arriva ben oltre i confini campani. Matteo Lepore, sindaco di Bologna, ci tiene a spegnere sul nascere le polemiche: «Non dobbiamo tentare di mettere il cappello sulla marcia della pace. La politica deve esserci, ma un passo indietro. È importante che il popolo della pace non si divida in fazioni». Getta benzina sul fuoco Fulvio Martusciello, capodelegazione di Forza Italia in Parlamento Europeo e coordinatore regionale in Campania: «Le Regioni devono pensare alla sanità, alle liste d’attesa. Non ha un senso amministrativo quello che propone De Luca. È il solito suo tentativo di deviare l’attenzione da quelli che sono i veri problemi. Ma questo tempo sta finendo e nel 2025 sarà solo un lontano ricordo». A gamba tesa l’intervento dell’ex Pd Mimmo Tuccillo, oggi confluito in Azione, che in passato ha ricoperto anche il ruolo di presidente dell’Anci Campania: «De Luca, noto pacifista, vuole strappare a Conte il vessillo della marcia per la “pace”: una bella sfida tra due paladini in corsa per la conquista della Terra Santa».

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Intanto dopo una «pausa di riflessione» arriva l’adesione della Cgil Campania: «Aderiamo alla manifestazione per la pace promossa dalla Regione per il prossimo 28 ottobre. Per noi rappresenta la tappa di un percorso che abbiamo già intrapreso da tempo, convinti che ogni iniziativa sia utile e necessaria per fermare la guerra e aprire un negoziato con una conferenza internazionale che porti alla cessazione del conflitto in Ucraina – sottolinea il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci -. Lo faremo anche il 21 ottobre a Napoli al presidio che si sta organizzando nell’ambito della mobilitazione diffusa di “Europe for Peace”». «Dire basta alle guerre ed alla folle corsa al riarmo – rimarca Ricci - è nell’interesse di tutti e di tutte. È l’unica strada che ci può far uscire dalla crisi del sistema. Tutte queste ragioni ci spingono quindi ad aderire anche alla manifestazione promossa dal presidente De Luca, che assume un carattere fortemente istituzionale e che deve tenere distinti il tema universale della pace da altre questioni». 

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L’onda lunga del conflitto fa il giro del mondo. I prezzi alle stelle di gas e luce, aziende costrette a chiudere i battenti, lo stop di forniture di alcune materie prime che tardano ad arrivare, il problema legato all’accoglienza di tanti cittadini ucraini in fuga dal conflitto. Si deve fare i conti con tutto ciò. E un grido d’allarme arriva anche da Giffoni, piccolo centro in provincia di Salerno, che ospita uno dei più noti festival del cinema italiano. «Anche noi a Giffoni stiamo vivendo tempi bui, anche per il costo dell’energia. Pensate che in questi dodici mesi, solo per mantenere operative tutte le strutture ed i nostri cinema, supereremo di più di cinque volte il costo ordinario dello scorso anno. Parliamo di circa 300 mila euro. Anche noi stiamo vivendo gli effetti di questo momento e stiamo cercando di attivare tutte le procedure necessarie per un risparmio consapevole». Una riflessione, quella del fondatore e direttore di Giffoni Experience, Claudio Gubitosi, che si conclude con un forte appello alla pace. «Quello che mi ferisce di più è l’involuzione del concetto di umanità.

Si è totalmente svuotato di significato: cosa vuol dire essere umani oggi? Ovunque ci sono guerre, tensioni, paure, morti innocenti. Questa mattina, però, pensavo che una parte di umanità c’è ancora, esiste e resiste. Possiamo trovarla nella scienza, nelle grandi conquiste dello spazio, nella capacità che abbiamo di scoprire nuovi mondi e forme di vita diverse. Mi rivolgo – aggiunge Gubitosi - soprattutto ai giovani. Negli anni ‘80, i vostri genitori sono scesi in piazza per protestare contro gli ordigni nucleari. Oggi tocca a voi, tocca a tutti noi: insieme, possiamo dimostrare che la pace è un valore prezioso, non una parola fine a sé stessa, e che essere umani ha ancora un significato». 

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