Ucraina, il prefetto di Napoli Claudio Palomba: «Case confiscate ai boss per ospitare i profughi»

Ucraina, il prefetto di Napoli Claudio Palomba: «Case confiscate ai boss per ospitare i profughi»
di Leandro Del Gaudio
Lunedì 11 Aprile 2022, 07:00 - Ultimo agg. 12 Aprile, 08:15
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Otto alloggi confiscati alla camorra pronti ad accogliere rifugiati ucraini. Ne hanno parlato a Napoli, i vertici del Viminale, della prefettura e dell'agenzia dei beni confiscati. Una piccola grande iniziativa che conferma il ruolo di Napoli capitale dell'accoglienza dei profughi, come spiega al Mattino il prefetto Claudio Palomba. Poche ore dopo il taglio del nastro di Procida capitale della cultura, il numero uno di palazzo di governo ragiona anche di case occupate dalla camorra, di turismo e di nuovi vertici internazionali che ribadiscono la centralità del capoluogo partenopeo.

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Prefetto, beni confiscati alla camorra, a che punto siamo per il loro utilizzo?
«A Napoli otto alloggi confiscati ai boss saranno impiegati per ospitare cittadini ucraini in fuga della guerra.

Saranno utilizzati fondi pon del ministero dell'Interno, sono coinvolti gli enti locali, le procedure saranno brevi e inserite in un più ampio progetto di accoglienza e integrazione che fa leva sul lavoro svolto dagli enti locali e sulla sensibilità di tanti cittadini e associazioni di volontariato».

A proposito di case della camorra, la vicenda di Pizzofalcone è stata affrontata lo scorso gennaio in sede di comitato, al cospetto del ministro dell'Interno. C'è speranza che il cosiddetto Palazzo della camorra torni ai legittimi assegnatari?
«A Napoli abbiamo due obiettivi immediati, nel senso che saranno affrontati con decisione entro l'estate: il caso di via Egiziaca a Pizzofalcone e della residenza degli anziani di via San Nicola al Nilo (che in parte è occupata abusivamente, ndr)».

Ma a che punto sono le procedure di intervento? A che punto è l'iter di riappropriazione di questi beni?
«A Pizzofalcone abbiamo ultimato il censimento e abbiamo le idee chiare. Ovviamente abbiamo deciso di tutelare le situazioni più critiche, faremo dei distinguo tra chi ha agito con prepotenza, secondo codici camorristici e chi invece vive in condizioni di assoluta indigenza e fragilità. Al netto di queste considerazioni, sappiamo che sono una quarantina i soggetti interessati dalle nostre iniziative che saranno dispiegate entro questa estate».

Cosa è cambiato rispetto al programma di qualche mese fa, che indicava a Pasqua la deadline per gli interventi?
«Un evento epocale che non era prevedibile. Le ricordo che dal 24 febbraio è scoppiata una guerra alle porte dell'Europa, che ha reso Napoli capitale dell'accoglienza, con 10mila presenze di ucraini rifugiati solo nel capoluogo (sono 18mila in tutta la regione), e che ha reso necessario anche una riorganizzazione della nostra strategia amministrativa. Vede, in questi mesi, siamo intervenuti anche sui minori non accompagnati, in piena sintonia con la Procura dei Colli Aminei: superata l'incertezza iniziale, legata a un solo caso, abbiamo formalizzato circa duecento affidi».

Pochi giorni fa, una donna intercettata a Ponticelli diceva di attendere la consegna della casa nel Lotto O da Umberto De Luca Bossa (detenuto da anni): possibile tollerare tutto ciò?
«Parco Verde di Caivano e rione 167 di Arzano, dove mi recherò a breve, e quartieri come Ponticelli, sono posti su cui interverremo con tutti gli strumenti possibili. È solo una questione di tempo. Per quanto riguarda Arzano e Caivano ci sono finanziamenti per la videosorveglianza per metà regionale, saranno definiti accordi con il contributo di privati».

Procida capitale della Cultura, gli albergatori chiedono di blindare le vie del turismo, a che punto è il progetto legato al Piano Napoli ufficializzato lo scorso gennaio?
«A Pasqua Napoli sarà invasa da turisti, ringrazio le forze dell'ordine per il lavoro svolto per la cerimonia di Procida capitale, nella quale il ministro Franceschini ha parlato di un summit a Napoli di 27 ministri della Cultura. È la conferma della centralità del nostro capoluogo. Per rendere strutturale la presenza di turisti a Napoli, si deve procedere con il modello pubblico-privato, sulla falsariga di quanto stiamo facendo per la Galleria Umberto. Qui va agevolata la tutela dei senza fissa dimora, ma anche sorveglianza grazie all'intervento dei condòmini, dopo anni di stasi».

Piazza Municipio senza cantiere, le piace?
«Assisto a dibattiti accesi, mi chiedo se non sia opportuno attendere che la piazza venga completamente restituita ai napoletani, senza cantieri, senza gru, con i dovuti allestimenti e con eventuali innesti di verde pubblico. Ecco, forse sarebbe meglio attendere il completamento dell'opera e la consegna definitiva di piazza Municipio». 

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