Fondazione Banco di Napoli, Aurelio Musi presenta «Malinconia barocca»

Partecipano all’incontro: Rosanna Cioffi Università degli Studi della Campania «Luigi Vanvitelli» e Bianca Stranieri, Liceo Artistico «Filippo Palizzi»

Il Barocco
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Martedì 9 Maggio 2023, 11:13
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Il Barocco raccontato come periodo in cui stato d'animo imperante è la malinconia: venerdì 12 maggio alle 17 nella sede della Fondazione Banco di Napoli, la presentazione del libro di Aurelio Musi «Malinconia barocca».

Una visione nuova e particolare, che sposta la percezione di un’epoca considerata fastosa, verso una definizione dello spirito di un tempo più intimo e tormentato. Partecipano all’incontro: Rosanna Cioffi Università degli Studi della Campania «Luigi Vanvitelli», Giulio Sodano Direttore DiLBec Università della Campania «Luigi Vanvitelli», Bianca Stranieri, Liceo Artistico «Filippo Palizzi», coordina i lavori Orazio Abbamonte presidente della fondazione. 

«L’anima malinconica del secolo - spiega Musi - si svela nelle storie di malinconici e malinconiche che sono qui raccontate: quelle di Robert Burton, Cervantes, Cartesio, Spinoza, La Rochefoucauld, di donne artiste come Artemisia Gentileschi e di monache chiuse nella solitudine dei conventi».

Attraversando ogni campo della storia artistica e intellettuale europea, Musi compone l’affascinante ritratto di un’epoca densa di contrasti e di modernità, marchiata dalla perenne tensione tra caducità e sogno. Un’epoca di decadenza, di teatralità futile e vana, di ornamento privo di sostanza: il Barocco è apparso a lungo come un’età di transizione dal Rinascimento all’Illuminismo, segnata, come ogni periodo di passaggio, da una crisi estetica e morale. Lo scrittore e giornalista mostra invece, come il Barocco sia stato un’epoca di conflittualità che si situa direttamente alle radici del Moderno. Età in cui è il disordine a cercare la via dell’ordine, in un instabile equilibrio tra inganno e verità, il Barocco vi appare come un’epoca di malinconia nella quale il sentimento della vita è inseparabile da un profondo istinto di morte, dalla percezione di un naufragio nelle cose del mondo e nella vita psichica dei suoi abitanti. 

«Musi spazia su molti aspetti - spiega Bianca Stranieri - da quello fisiologico a quello artistico, da quello politico a quello letterario.

L’autore si è impegnato a dare una visione completa, saziando pienamente il lettore di un argomento davvero interessante e suggestivo». 

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