«Il Presepe Favoloso», l'assembramento felice al Rione Sanità

«Il Presepe Favoloso», l'assembramento felice al Rione Sanità
di Valentina Bonavolontà
Giovedì 23 Dicembre 2021, 11:47 - Ultimo agg. 14:48
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“Un assembramento felice”, così viene chiamato il “Presepe Favoloso”, un’opera monumentale e permanente collocata nella sagrestia della Basilica di Santa Maria della Sanità e realizzata e donata alla città dalla bottega La Scarabattola dei fratelli Scuotto, in collaborazione con il restauratore e scenografo presepiale Biagio Roscigno.

«L’idea è nata proprio durante la pandemia, che ha messo tutti a dura prova. Abbiamo subito sentito il bisogno di dare una risposta, di riavvicinarci. Vogliamo guardarla in faccia questa pandemia e dire che niente è più forte di una rinascita» - dice Padre Antonio Loffredo, parroco della Basilica di Santa Maria della Sanità e simbolo della rinascita di questo quartiere. 

Come contrappunto al presepe Cuciniello e alle collezioni antiche conservate nel Museo di San Martino, questo presepe è esposto nelle profondità di Napoli, nella famosa "città sotto la città" che è il Rione Sanità. È forse per questo che il presepe, più che un anelito al cielo è una discesa verso la luce, verso la nascita di Cristo, collocata nella parte più bassa della struttura. 

«In quest'opera siamo subito colpiti dalle tante persone diverse azzeccate l’una all’altra senza sovrapporsi, in una delle più belle rappresentazioni dello stare insieme, vicini nelle difficoltà del quotidiano, esorcizzando il male e avendo nel cuore la speranza della salvezza» - spiega Raffaele Scuotto.

Nel “Presepe Favoloso” sacro e profano si intrecciano senza invadenza. C’è la natività, che sta in basso, sotto il tempio di Iside, tra due bambini di colore. C’è il femminello, Belfagor che ha ucciso i bambini e li sta vendendo come filetti di tonno, fino a quando San Nicola li farà rinascere, Mamma Sirena che trascina la povera Anella in mare con sette catene, ‘o Munaciello, il Lupo Mannaro, per poi arrivare a Totò, con il suo fedele amico accanto che fissa il suo stesso busto, opera realizzata sempre dai fratelli Scuotto su commissione del francese Robert Leon e collocata alla Sanità, Eduardo, vestito da Pulcinella e un giovane Maradona, che gioca a calcio con altri scugnizzi napoletani.ù

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«Favoloso non è perché ci facciamo i complimenti da soli, ma perché ci sono molte favole», spiega Salvatore Scuotto. «C’è una coerenza stilistica che non ci aspettavamo neanche noi, quando ho visto per la prima volta la scena qui dentro sono stato il primo a meravigliarmi». 

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«Faccio presepi da quando avevo otto anni, ma è la prima volta che faccio un presepe nel mio quartiere»- racconta Biagio Roscigno, scenografo presepiale. «In questo caso ho voluto rappresentare un banco tufaceo.

Il tufo è l’oro giallo della nostra città. Ho cercato di creare una rappresentazione morfologica che sia più vicina possibile alla città, c’è il ponte, la cava, le catacombe di San Gennaro e, ovviamente, il mare». 

«Se il presepe napoletano è davvero napoletano, ricordo, come diceva Ermanno Rea, che la Sanità è la Napoli al quadrato. - dice Padre Antonio Loffredo - «Qui quelle contraddizioni, quel disagio sociale, quel chiasso che si vede sul presepe, è lo stesso della vita quotidiana. La Sanità è uno dei posti in questa città che ancora si può rispecchiare nel presepe».

Il presepe sarà visitabile gratuitamente fino al 9 gennaio. Successivamente rientrerà nell'offerta di visita guidata alle Catacombe di San Gaudioso e alla Basilica di Santa Maria della Sanità a cura della Cooperativa La Paranza che gestisce le Catacombe di Napoli. 

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