Non è facile raccontare un quartiere nato borgo rurale rigoglioso e ricco e diventato dopo un millennio di storia, cultura e religiosità una semplice appendice “dimenticata” di una città.
Non è facile se in questo quartiere la cultura viene spesso considerato un fastidioso optional.
Ci provano scrittori e poeti, anime di questo territorio, non nuovi a promuovere iniziative per la crescita culturale soprattutto delle giovani generazioni. Ci provano in un luogo insolito, la saletta del Caffè degli artisti in quel Corso che una volta era il cuore pulsante del borgo, con la mini rassegna in quattro puntate “Le voci di dentro. Secondigliano si racconta” in programma dall’8 giugno al 20 luglio, un incontro ogni 15 giorni.
Si comincia con la storia di un ex ragazzo del quartiere, oggi componente di una banda musicale sinfonica, Gabriele Coppeto, che ne “Il collegio di Pacognano” racconta la triste esperienza della vita in collegio, prima nel suo quartiere e poi sulla Costiera Sorrentina; Gianluca Albrizio e Gennaro Marco Duello riaprono una ferita ancora scoperta dopo un ventennio, quella della tragedia della esplosione che sconvolse il quartiere e uccise 11 persone, nel libro “California Milk Bar”, i volti e i luoghi storici di Secondigliano, sono invece esaltati da Ugo Frigerio, che ha raccontato in versi la vita del quartiere di ieri e di oggi.
Chiuderà la rassegna il moderatore e promotore degli incontri, Salvatore Testa, presidente del SeLF.
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